(AGENPARL) – gio 14 luglio 2022 (Roma): La crisi di fatto aperta ieri dal Movimento Cinque Stelle è destinata a passare alla storia come uno degli atti politici più vigliacchi che si ricordi. Non hanno infatti nemmeno avuto il coraggio di votare contro il governo di cui fanno parte. Semplicemente il ‘Movimento’ non voterà la fiducia, scapperà su un Aventino carico di vergogna, lasciando i ministri al loro posto e aspettando che siano presidente della Repubblica e presidente del Consiglio a prendere atto della situazione, mandando eventualmente il Paese alle elezioni anticipate.
Quelli che dovevano aprire il parlamento come una scatoletta do tonno lasciano il Paese in balia dell’inflazione fuori controllo che rende il tonno un bene di lusso, ed alle prese con gli attacchi della speculazione che, da sempre, cavalca le grandi debolezze in giro per il mondo e ne fa carne da macello.
Il gesto del M5S altro non è che il trionfo dell’interesse esclusivo del particolare -quello dei politici che non vogliono andare a casa- nel più assoluto disinteresse per le sorti del Paese.
E quel che è peggio è che tutto questo è stato fatto solo per guadagnare qualche punto nei sondaggi giocando a fare l’opposizione per tre-quattro mesi e salvare qualche seggio al Senato. Uno spettacolo di pura indecenza. Con l’aggravante della voce che già circola nei palazzi: se, come possibile con questa sciagurata legge elettorale, dovesse finire con una non-vittoria, proveranno a richiamare proprio lui, Draghi.
L’uomo che nessuno più sopporta
-tanto dentro quanto fuori i palazzi- e che sta conducendo delle politiche in linea di collisione con la volontà della maggioranza della popolazione. Che non ha più nessuno che la rappresenti ma che continua a pagare le tasse con le quali la casta si mantiene.
Un atto di pura irresponsabilità, nel pieno di un passaggio economico-finanziario di rara difficoltà e nel momento in cui nessun partito – con buona pace delle neonate coalizioni, che sono solo delle accozzaglie per contarsi che l’unica cosa a cui sono interessate è cambiare la soglia di sbarramento- è in grado di architettare una strategia che vada oltre la pura sopravvivenza personale.
Al popolo che non si sente rappresentato non resta che una alternativa: applicare il principio no taxation without representation.
(Approfondimenti qui https://www.filodiritto.com/sites/default/files/2022-03/Morello_No%20taxation%20without%20representation.pdf )
Lorenza Morello
Giurista d’impresa
Mediatore Civile Professionista
cultrice di diritto civile
Presidente nazionale APM
A.D.R. & Conflict Management
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