
REGGIO CALABRIA Grazie al protocollo sottoscritto dagli Organi prefettizi e dall’Ente, sono state quindi ampliate le fattispecie da controllare, che la normativa nazionale non include tra quelle da vagliare nella propria attività di prevenzione antimafia. “In questo modo, – si legge ancora – è stata estesa la casistica di elementi e soggetti da analizzare attraverso l’accesso ai pubblici registri, detenuti dall’Autorità portuale e condivisi con la Prefettura. Stessa apertura anche per i registri, disciplinati dall’art. 68 del Codice della Navigazione, relativi agli accessi in porto in via temporanea. Si tratta di un mirato percorso di condivisione che vede l’Ente, guidato dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, al fianco della Prefettura di Reggio Calabria, impegnato in prima linea nell’attività di contrasto, amministrativo e in via preventiva, ai tentativi di infiltrazione mafiosa nelle attività economiche dei porti interni alla propria circoscrizione. È un passo importante che amplia gli strumenti di prevenzione antimafia che, in aggiunta a quelli esercitati dalle Forze dell’Ordine, restituisco allo scalo calabrese, primo porto di transhipment in Italia, la corretta immagine dell’infrastruttura portuale”. (News&Com)