
CATANZARO “Si pensi al taglio della dotazione finanziaria riconfermato dal Governo Nazionale e dalla bozza del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza Next Generation EU, di solito sintetizzato come Recovery plan, in cui al momento le risorse per il patrimonio forestale non sono previste. Su questo tema il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota ha sottolineato che davanti alla crisi pandemica non possiamo lasciare settori strategici in balia degli eventi: serve da subito una visione più chiara, che porti ad esempio a superare il taglio per il settore forestale calabrese e per i 3,77 miliardi di euro previsti per la manutenzione idrogeologica nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sono importanti ma chiaramente insufficienti se si vuole trasformare la crisi in opportunità per un nuovo modello di crescita. “Su questo tema – prosegue Sapia – non smetteremo di battere, perché siamo consapevoli che la tutela del territorio dipende dalla cura dell’ambiente e qui in Calabria serve un nuovo paradigma per il settore forestale. La pandemia, è bene ricordarlo, oltre alle grosse difficoltà causate sul piano dell’emergenza sanitaria ed economica, ha evidenziato l’importanza del benessere ambientale, del bosco e della biodiversità, di preservare cioè una “casa comune” (per usare l’espressione di Papa Francesco nella Laudato si’) per chi verrà dopo di noi. È necessario, dunque, un grande senso di responsabilità per aprire nuove prospettive al cammino delle future generazioni sia in termini ambientali che occupazionali”. “In Calabria, infatti, da troppi anni – sostiene Sapia – si assiste inermi alla distruzione di una importante fabbrica, dal grandissimo valore sociale e ambientale, che si chiama “forestazione”. È ora di un cambio di rotta e velocità in una regione che è stata narrata da viaggiatori e scrittori come realtà unica nella sua straordinaria armonia ambientale”. “È necessario – conclude il segretario generale della Fai Cisl Calabria – evitare il costante impoverimento di aree verdi nelle zone montane e nei centri abitati, ponendo l’attenzione sul valore dell’aria pulita, senza la quale non ci potrà mai essere benessere sanitario”. (News&Com)