
CATANZARO Le modalità del fatto, scaltre e fraudolente, prevedevano l’utilizzo di una pompa sommersa e di una pompa mobile, con le quali gli indagati convogliavano i rifiuti industriali provvisoriamente accantonati nelle vasche, tal quali, sul nudo terreno che circonda lo stabilimento, nella condotta fognaria consortile DECA e nei canaloni che confluiscono a mare, nel Golfo di Sant’Eufemia, in questo agevolati dalla mancanza di una mappatura certa delle condotte fognarie nel Comune di Lamezia Terme. Intervenuti prontamente con sequestri preventivi dell’impianto di trattamento, dei terreni contaminati e del canalone per contravvenzioni ambientali, con l’ausilio di un consulente, Prof. Geologo Giovanni Balestri, è stato dimostrato l’inquinamento delle acque, alla foce del Torrente Turrina, dove si misurava un saggio di tossicità del 90-100%, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ma anche la contaminazione dei terreni antistanti allo stabilimento industriale intrisi dai reflui industriali, dove si registravano elevate soglie di concentrazione di idrocarburi pesanti, nonché di alluminio, ferro e manganese, infine il nuovo delitto di omessa bonifica. (News&Com)