
REGGIO CALABRIA “A riprova dell’assenza di qualsiasi ragione di indifferibilità e urgenza – segnalano i consiglieri regionali di minoranza – si evidenzia che i testi di legge approvati nel corso della medesima seduta abbracciano materie così estese da ricomprendere settori quali: l’istituzione di consorzi, la farmaceutica, le fonti rinnovabili, gli agriturismo, le Pro loco, i Consorzi di bonifica, ecc che, nel loro complesso rendono palese l’intenzione di eludere l’entrata nel periodo di prorogatio dei poteri del Consiglio con il tentativo, altrettanto evidente, di licenziare atti al solo fine di condizionare il corpo elettorale attraverso una captatio benevolentiae anziché perseguire la salvaguardia dell’interesse pubblico”. “Pertanto – invocato – si chiede di procedere a una valutazione di legittimità e all’eventuale impugnazione di quelli non corrispondenti al dettato normativo”. “Sebbene l’art. 18, comma 2, dello Statuto della Regione Calabria non preveda alcuna espressa limitazione – concludono – esso deve interpretarsi alla luce dei principi sopra riportati come facoltizzante il solo esercizio delle attribuzioni relative ad atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e di indifferibilità del tutto assente nei restanti provvedimenti approvati, e non già certo come espressiva di una generica proroga di tutti i poteri degli organi regionali (Sentenze Corte Costituzionale n. 208 del 1992 e n. 68 del 2010)”. (News&Com)