
(AGENPARL) – Roma, 16 ottobre 2020 – Il Giappone e gli Stati Uniti hanno avviato giovedì colloqui per un accordo sui costi per ospitare le truppe americane nel paese asiatico, secondo alcuni fonti ben informate.
Il primo round dei colloqui tenuti in videoconferenza, con la partecipazione di funzionari esteri e della difesa dei due Paesi, dovrebbe concludersi venerdì.
Il Giappone e gli Stati Uniti devono rinegoziare il budget di Tokyo per ospitare le forze armate statunitensi nei cinque anni dall’aprile 2021 al posto dell’attuale accordo che scade a marzo.
Con le elezioni presidenziali statunitensi a poche settimane di distanza e la stesura del budget iniziale del Giappone per l’anno fiscale 2021 prevista per la fine di dicembre, i due paesi potrebbero scegliere di firmare un accordo provvisorio di un anno invece del solito quinquennio, sempre secondo la fonte.
In ogni caso, i veri negoziati dovrebbero iniziare dopo le elezioni presidenziali del 3 novembre.
Il presidente repubblicano in carica Donald Trump ha fatto pressioni su Tokyo per aumentare in modo significativo il suo contributo.
Circa 54.000 truppe americane sono di stanza in Giappone in base a un trattato di sicurezza vecchio di decenni, che consente loro di rispondere alle contingenze in una regione in cui la Cina sta aumentando il suo peso militare e la Corea del Nord sta sviluppando missili balistici con armi nucleari.
Le truppe sono obbligate a proteggere il Giappone dalle minacce insieme alle forze militari del paese, e in cambio Tokyo sostiene ogni anno con circa 200 miliardi di yen (1,9 miliardi di dollari).
Trump ha criticato l’alleanza come unilaterale, dicendo nel giugno 2019 che “se il Giappone viene attaccato, combatteremo la terza guerra mondiale … ma se siamo attaccati, il Giappone non deve aiutarci affatto. Possono guardalo su un televisore Sony”.
Secondo un libro di John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, pubblicato all’inizio di quest’anno, il presidente degli Stati Uniti ha chiesto al Giappone di quadruplicare il suo contributo fino a 8 miliardi di dollari all’anno.
Ciò sarebbe in gran parte in linea con i negoziati degli Stati Uniti con la Corea del Sud in cui Washington ha chiesto un aumento di oltre cinque volte il sostegno della nazione ospitante. Non hanno ancora concluso i colloqui anche dopo la scadenza dell’accordo precedente alla fine dello scorso anno.