
Il primo Maggio, giorno in cui ricordiamo le rivendicazioni del mondo operaio per avere diritti e condizioni migliori di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici della RSA San Bartolo subiranno l’ennesima beffa. Dopo il concordato preventivo ancora in atto, il datore di lavoro ha deciso unilateralmente di modificare il contratto.
Si tratta di un contratto non siglato dalle categorie CISL e CGIL a livello nazionale e che determina la non garanzia dello stesso trattamento normativo e comporta la riduzione di diritti e tutele ai lavoratori, con l’obiettivo solo di aumentare i profitti personali della parte datoriale..
FP CGIL e CISL FP ribadiscono il non accoglimento della scelta datoriale e insistono nel mantenimento del contratto originario. Per tali motivi continueremo a portare avanti , in tutte le sedi opportune, le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici della struttura sanitaria, costretti ancora una volta a subire le scelte unilaterali della proprietà.
In una situazione di estrema emergenza come quella attuale con una pandemia in corso, soprattutto una struttura sanitaria dovrebbe garantire e tutelare i dipendenti in termini di sicurezza e di diritti, anche alla luce degli ultimi cluster infettivi da Covid-19 che si sono verificati sul territorio regionale in strutture residenziali per anziani.
Le problematiche da affrontare di natura epidemiologica gestionale sono di particolare complessità a cominciare dai test per la ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 a cui devono essere sottoposti tutti gli operatori sanitari, delle strutture pubbliche e delle strutture residenziali (RSA, RSM, Case protette, Case di riposo, etc…), private e private/accreditate, soggetti ad esposizione, per come esplicitamente indicato nell’ordinanza del Presidente della Regione Calabria n°20 del 27 marzo 2020.
Sicuramente la Rsa San Bartolo, ha prontamente richiesto i KIT all’ASP di competenza ma ad oggi non è dato sapere il numero acquisito e se la Direzione Sanitaria ha provveduto ad effettuare i relativi tamponi agli operatori sanitari che garantisco l’assistenza ai degenti. Nella stessa ordinanza è ribadito che – lo ricordiamo – “la mancata osservanza delle disposizioni indicate da parte delle strutture residenziali comporta la perdita del titolo autorizzatorio”.
Chiediamo la massima attenzione su diritto alla salute e diritto alla sicurezza anche per i lavoratori della San Bartolo che continuano a svolgere il proprio dovere quotidianamente e che oltre a subire modifiche peggiorative del contratto sono danneggiati economicamente a seguito del ricorso agli ammortizzatori sociali pagati dall’INPS. Una situazione creata grazie all’ausilio di sindacati autonomi e di comodo.
Ancora una volta denunciamo pubblicamente chi pensa di tenere in ostaggio i lavoratori.
FP CGIL e CISL FP non resteranno a guardare bensì continueranno a battersi affinché nelle strutture siano applicati contratti legittimi che difendano la dignità e il lavoro. (News&Com)