
(AGENPARL) – Roma, 21 marzo 2020 – Il balzo dei prezzi del petrolio di giovedì non è durato a lungo poiché il sentimento ribassista si è ripresentato venerdì mattina, con alcuni analisti che prevedono la possibilità di $ 5 WTI.
Giovedì i prezzi del petrolio hanno registrato un rialzo dovuto alla speranza di un pacchetto di acquisto di alcuni trilioni di dollari da parte Washington, insieme ad altre misure di stimolo da parte dei governi di tutto il mondo.
La festa pero è durata poco perché un numero crescente di analisti vede scenari al ribasso per il petrolio.
Ad esempio Citigroup ha delineato uno scenario pessimistico in cui il WTI scenderà a $ 5 al barile. Gli aspetti energetici hanno affermato che il Brent potrebbe scendere a $ 10.
La crisi del coronavirus che sta investendo il mondo sta cambiando il modo in cui l’intero pianeta guarda alla salute pubblica.
La pandemia sta soprattutto accelerando la recessione mondiale.
Alcuni esperti affermano che l’economia italiana probabilmente diminuirà di almeno il 5 per cento nel 2020. In effetti, una proiezione di JP Morgan dice che l’economia italiana si contrarrà a tassi annuali del 10 per cento e del 14 per cento nel primo e secondo trimestre di quest’anno, rispettivamente.
Nel 2012, quando la crisi del debito sovrano italiano ha minacciato di distruggere l’euro, l’allora presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, è riuscito con successo a sostenerlo. Lo ha fatto affermando che la BCE avrebbe fatto tutto il possibile per salvare l’euro, come d’altronde è suo compito.
Oggi, mentre l’epidemia del Coronavirus ha come epicentro europeo l’Italia, Christine Lagarde, la nuova presidente della BCE, spera di ripetere con successo l’impresa di Draghi. Sta cercando di farlo, rinnovando il suo impegno affinché la BCE continui a fare tutto il necessario per mantenere intatto l’euro.
Per il bene non solo dell’economia mondiale, ma soprattutto dell’Italia, dobbiamo sperare che la signora Lagarde riesca ad affrontare e vincere l’ardua sfida.
Una prova tutta in salita se si considera che l’enorme debito pubblico italiano e l’elevata esposizione al debito del sistema bancario europeo, rendono l’Italia di un’importanza strategica per l’economia mondiale.
È un’impresa difficile, quella se la BCE di Madame Lagarde possa salvare l’Italia da sola senza il pieno sostegno del resto della comunità internazionale.
Sulla scia dello shock del coronavirus, l’Italia si stia dirigendo verso un altro round della sua crisi del debito sovrano. Anche prima dell’epidemia di coronavirus, l’economia italiana era in recessione, il suo debito pubblico era il secondo più alto dell’Eurozona dopo la Grecia e il suo sistema bancario era tutt’altro che solido.
Se lo shock coronavirus rispetto al resto dell’economia europea sarà pesante, è probabile che l’Italia avrà delle ripercussioni devastanti per la sua già debole economia nazionale.
Non solo l’intero Paese è ora bloccato a casa e ciò impedisce alla sua forza lavoro di raggiungere il luogo di lavoro, ma il suo settore turistico, che rappresenta circa il 6% dell’economia italiana, è a pezzi mentre i visitatori stranieri annullano i loro programmi di viaggio estivi.
Certamente non aiuta neanche il fatto che – con molta probabilità – anche gli altri membri europei possano cadere in una profonda recessione. E’ chiaro che l’Italia, bloccata in una camicia di forza dell’euro, non possiede propri strumenti di politica monetaria o di cambio per attutire i contraccolpi sulla propria economia dovuti allo shock del Coronavirus.
Se l’economia italiana dovesse subire una profonda recessione economica, ci si deve aspettare che il disavanzo di bilancio del paese aumenterà e il suo debito pubblico salirà a oltre il 140 per cento del PIL entro la fine dell’anno.
Bisogna anche aspettarsi che i prestiti in sofferenza del suo sistema bancario in difficoltà aumenteranno rapidamente la recessione.
La domanda è che fine farà l’Italia se non si prenderanno dei seri correttivi per rilanciare l’economia troppo dipendente dall’estero, specie in un momento dove gli altri Paesi stanno chiudendo le loro frontiere.
Negli Usa, le persone affette da Coronavirus oggi superano i 7.000, e i ristoranti, bar e strutture di intrattenimento nelle maggiori città americane stanno chiudendo mentre l’amministrazione Trump sta esaminando un piano di aiuti finanziari che potrebbe inviare $ 2.000 di assegni per posta alla maggior parte degli americani.
Trump in sostanza spedirà $2000 alla maggior parte degli americani, senza che qualche burocrate possa sindacare, valutare, correggere, esaminare, verificare, studiare, decurtare, chiedendo decine di metri di carte e documenti solo per giustificare l’inefficienza di un apparato burocratico italiano che si auto alimenta passandosi le carte da un ufficio all’altro.
D’altronde è noto che vivere in Italia è ormai diventato un esercizio burocratico.
Non mi meraviglierebbe affatto se un giorno, qualche alto cervellone burocratico nostrano gli venisse in mente che ci sarà bisogno anche d’un visto per passare dal 31 dicembre al 1° gennaio..