
(AGENPARL) – Roma, 09 mar 2020 -È difficile cambiare tutte le nostre abitudini io stesso lo sto sperimentando per me, ho la massima comprensione. I giovani che nel tempo libero sono soliti andare nei centri commerciali frequentare i propri coetanei riempire bar ritrovarsi a bere un aperitivo in un momento di socialità sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce di oggi. Le nostre raccomandazioni potranno essere modificate anche dalle esigenze, ma purtroppo il tempo non c’è, una crescita importante dei contagi intensiva e sub-intensiva e anche aimè delle persone decedute in particolare. Le nostre abitudini quindi vanno cambiate ora dobbiamo fare qualcosa per il bene dell’Italia, e quando parlo parlo dei nostri cari, genitori dei nostri nonni lo dobbiamo fare subito tutti collaboreremo e ci adatteremo subito a queste norme più stringenti in accordo con gli altri componenti, per riuscire a contenere il più possibile il coronavirus e preservare la salute di tutti cittadini. La salute dei cittadini la salute pubblica è messa a repentaglio, noi siamo costretti a scegliere e imporre dei sacrifici, è un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione ‘io resto a casa’ non ci sarà più zona rossa non ci sarà più la zona uno zona due della penisola, ci sarà l’Italia, non ci saranno spostamenti a meno che non siano motivati da tre specifiche circostanze comprovate ragioni di lavoro. Anche un divieto degli assembramenti all’aperto in locali aperti al pubblico abbiamo e comprendiamo la voglia di socialità anche dei giovani, sono pienamente consapevole della responsabilità e anche della gravità dell’adottare queste misure per tutta la penisola intervenire in modo ancor più deciso per proteggere tutti noi e soprattutto le persone più fragili, viviamo in un sistema in cui noi garantiamo il futuro della nostra vita, non possiamo quindi permetterci su questo di abbassare la guardia oggi è il momento della responsabilità e tutti abbiamo una grande responsabilità voi come cittadini, penso anche a tutti i medici, infermieri che sono in trincea e che lavorano senza sosta e molto impegnativo, per assistere e curare le persone contagiate dal coronavirus oggi pensare anche all’oro alla propria salute per curare la salute del prossimo, la decisione giusta oggi è essere a casa, il futuro nostro dell’Italia e nelle oggi più che mai nelle nostre mani, ognuno con la propria parte, oggi queste misure che noi abbiamo già predisposto per la parte settentrionale come sapete e Lombardia più provincia in più province giusto qualche giorno fa abbiamo anche adottato in aggiunta un’altra misura sulle manifestazioni sportive a questo punto in questo contesto non c’è ragione per cui proseguono le manifestazioni sportive, penso campionato di calcio quindi dispiace dirlo ma tutti i tifosi devono prenderne atto, anche le palestre per ovviamente lo svolgimento di attività sportive, le scuole fumo al 3 aprile rimarranno chiuse”. Lo afferma in conferenza stampa a Palazzo Chigi il premier, Giuseppe Conte