(AGENPARL) – Roma, 01 marzo 2020 – Il Dipartimento della Difesa statunitense sta per «prendere sul serio» la valutazione dei dispositivi di rete di nuova generazione.
Infatti, entro un paio di settimane, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti rilascerà una richiesta finale di proposte per l’industria sulla tecnologia 5G da testare in quattro basi militari dislocate in tutto il paese. I test, la prototipazione e la sperimentazione includeranno la tecnologia della realtà virtuale e la condivisione di porzioni dello spettro elettromagnetico tra DoD e società di telecomunicazioni, affermano i funzionari del Dipartimento della Difesa.
Il Dipartimento della Difesa sta spendendo centinaia di milioni di dollari per dei prototipi collocati presso quattro delle basi militari in tutti gli USA in grado di invitare le aziende ad effettuare dei test per collaudare il 5G» ha dichiarato il segretario della Difesa Mark Esper al Armed Services Committee Casa di mercoledì scorso.
I prototipi e i test avranno luogo presso la Base navale di San Diego in California e la Base di logistica del corpo dei marine di Albany, in Georgia. Lo sviluppo e il collaudo della tecnologia della realtà virtuale avranno luogo presso la Joint Base Lewis-McChord di Washington. Esperimenti di condivisione dinamica dello spettro avranno luogo presso la base aerea di Hill Air, nello Utah.
Il portavoce della difesa, il tenente colonnello Robert Carver, ha dichiarato che una richiesta finale di proposte è prevista entro le prossime due settimane, a seguito di un progetto di richiesta che è stato pubblicato a dicembre.
Solo i membri del National Spectrum Consortium possono presentare proposte.
Tra le maggiori sfide nella creazione dell’infrastruttura di comunicazione per fornire sia al mondo militare che a quello civile la connettività di cui avranno bisogno è la condivisione e la gestione dello spettro.
Le forze armate statunitensi usano molto lo spettro in quello che viene chiamato la fascia media, da 3.110 a 3.550 MHz, così come i dipartimenti USA di energia, sicurezza interna e commercio. Il mese prossimo, il dipartimento del commercio dovrà riferire alla FCC su quanto sarà facile consentire ai servizi wireless commerciali di condividere quella parte dello spettro.
«Molte aziende statunitensi vogliono andare nella fascia media …», ha detto il segretario Esper ed «è dove operiamo con i nostri sistemi di difesa aerea, che si tratti di AWACS , che si tratti di Aegis o di sistemi di difesa aerea dell’Esercito e del Corpo dei Marines. Il settore privato lo vuole. Ne abbiamo bisogno. Siamo disposti a condividerlo. Pensiamo che sia il modo di condividere questo. La tecnologia è là fuori, mi hanno detto, per farlo. Penso che sia il modo migliore per andare avanti».
E in Italia cosa succede in tema di 5G?
Il 5G non è solo una semplice evoluzione dell’attuale 4G, ma rappresenta un vero e proprio salto di qualità che aprirà nuovi scenari e porterà allo sviluppo di servizi per le aziende e per i cittadini.
Il 5G è pronto a trasformare le industrie e la società come le conosciamo attualmente, infatti le reti in evoluzione devono soddisfare qualsiasi esigenza, dagli smartphone ai robot in fabbrica, e richiedono una connettività ad alte prestazioni e altamente affidabile.
Oggi l’industria delle telecomunicazioni rappresenta il 2-3% del PIL nazionale e il 5% degli investimenti in Italia.
I nuovi scenari di investimento e opportunità per gli ingegneri sono legati allo sviluppo delle tecnologie LTE e 5G nel mobile e nella infrastruttura in fibra ottica e Cloud con l’affermarsi delle architetture di Software Defined Network nelle reti, la cui sicurezza e resilienza sono al centro degli investimenti. I nuovi business model rispondono alla crescente domanda di mercato per «ultra-broadband-enabled mobile data applications» che sono centrali nei mercati verticali delle industry Finance, Tourism, Public Sector, Automotive, Energy, PA -Defence.
Il World Economic Forum stima che l’industria delle telecomunicazioni sbloccherà più di 10 trilioni di dollari di valore per cinque delle industry chiave nel prossimo decennio: Media, Automotive, Logistica, Energia, Consumer. Il contributo dell’industria mobile al PIL globale nel 2016 è di 4,2% ed i posti di lavoro direttamente creati dall’industria mobile entro il 2020 saranno 20 milioni.
Tutto sta cambiando nell’industria delle telecomunicazioni con un’accelerazione senza precedenti che si sta concretizzando con il 5G .
Il 5G non è solo un’evoluzione dell’attuale 4G – LTE ma si presenta come un salto di paradigma che porterà all’apertura di nuovi scenari e allo sviluppo di servizi e modelli di business nei mercati verticali.
La nuova rete mobile 5G aumenterà le velocità di connessione integrando più modalità d’accesso, di gran lunga superiori rispetto al 4G, e garantirà tempi di latenza bassissimi, e in considerazione delle alte prestazioni abiliterà la connessione dei dispositivi wireless e dei sensori nell’architettura IOT.
La rete 5G è pensata nella sua evoluzione per i nuovi scenari di cyber security offrendo resilienza e mitigando i tentativi di violazione dell’infrastruttura di telecomunicazione mobile. Con queste caratteristiche il 5G porterà alla nascita di servizi che cambieranno il modo di vivere, produrre, lavorare e muoversi delle persone.
Una delle questioni fondamentali è pensare alla costruzione di scenari a lungo termine e fornire previsioni di mercato attendibili per la nuova generazione 5G. A tal fine, sono stati sviluppati strumenti di market analysis specifici e modelli di business e market plan con particolare attenzione ai driver economici e di redditività.
L’uso di simulatori faciliterà la comprensione della situazione iniziale e delle sue possibili evoluzioni, così come l’identificazione delle future potenzialità economiche.
Lo scopo di questi modelli di market analysis è costruire un sistema in grado di fornire previsioni preliminari di mercato per una serie di importanti verticali.
Lo sviluppo infrastrutturale è fondamentale per far recuperare al nostro Paese il gap nell’uso dell’ICT rispetto agli altri Paesi più sviluppati, sia a livello di famiglie sia di aziende. E a questo proposito, non può che preoccupare il ritardo segnalato di recente nell’avanzamento dei piani di infrastrutturazione nelle aree bianche (a luglio i Comuni completati risultavano essere 170), ritardo che sarebbe imputabile ai carichi burocratici legati alla permessistica comunale e regionale, un tema più volte affrontato in questi anni, ma evidentemente mai risolto completamente.
Non si può continuare a proseguire verso un futuro incerto e parolaio in materia di piani industriali e di rilancio delle aziende specie quelle in crisi.
Al MISE ci sono ben 150 tavoli aperti che – con molta probabilità – non approderanno a nulla in quanto non ci saranno risposte concrete.
Il Governo e il Mise dovrebbero riflettere seriamente e correre ai ripari perché in questa logica del “apriamo i tavoli, prendiamo il caffè e ci vediamo alla prossima riunione” non andiamo da nessuna parte.
E’ chiaro che in questa situazione dell’ormai noto «Festival delle chiacchiere» gli investitori e gli imprenditori continuano a scappare dall’Italia perché non ci sono le condizioni neanche normative per investire in Italia e la sola prospettiva è quella di chiudere le aziende.
Ma è possibile che in Italia l’unica soluzione è quella di aprire gli ammortizzatori sociali per le aziende in crisi anzichè dargli prospettive di poter lavorare facendole uscire dalla crisi salvaguardando i livelli occupazionali come ad esempio iniziare a realizzare le infrastrutture TLC per il 5G?