(AGENPARL) - Roma, 9 Dicembre 2025(AGENPARL) – Tue 09 December 2025 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 09/12/2025, ore 16:12
Nota ai media!
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I lavori del plenum vengono trasmessi in diretta sulla homepage http://www.consiglio-bz.org e sul canale YouTube del Consiglio provinciale. Su quest’ultimo è possibile interrompere lo streaming per rivedere i passaggi precedenti, in caso di interesse a specifici interventi. Alla pagina web http://www.consiglio-bz.org/it/filmati-delle-sedute-del-consiglio è disponibile invece, di norma dal giorno successivo alle riprese, una riproduzione strutturata delle stesse, con la possibilità di cercare e selezionare la discussione su un determinato atto e gli interventi dei singoli consiglieri/delle singole consigliere.
Consiglio
Lavori Consiglio: Manovra di bilancio 2026, discussione generale – 1
**Avviato questo pomeriggio in Consiglio provinciale l’esame della manovra di bilancio contenuta nei disegni di legge di stabilità e di bilancio e nelle disposizioni collegate. Gli interventi di Zimmerhofer, Foppa, Köllensperger e Repetto.
** (Link foto e video in coda)
È iniziato questa mattina, in Consiglio provinciale a Bolzano, l’esame della manovra di bilancio composta dai dlp “Legge di stabilità provinciale per l’anno 2026” (dlp ), “Bilancio di previsione della Provincia autonoma di Bolzano 2026-2028” (dlp ) e “Disposizioni collegate alla legge di stabilità provinciale per l’anno 2026” (), tutti presentati dalla Giunta provinciale su proposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher, che li aveva presentati all’aula . Il presidente del Consiglio Arnold Schuler ha quindi dato la parola in merito a consiglieri e consigliere.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha fatto riferimento al benessere economico dell’Alto Adige, con portafogli pieni di banconote e una somma enorme di 9 mld € a disposizione. A ogni cittadino spetterebbero circa 1.350 € al mese, non pochi per sbarcare il lunario; essi però rappresentano un grande fondo di solidarietà per pagare sanitá, istruzione, alloggi pubblici e amministrazione. Di questi 1.350, infatti, circa 300 vanno alla sanità, 200 all’istruzione. Vista da un’altra angolazione, è ciascun cittadino che dà 1.350 € al fondo pubblico, in contributo di solidarietà. Il PIL procapite è di 62.000 €, ma allora ci si chiede perché sempre più famiglie perdono il loro benessere economico, anche nel ceto medio, e perché questo timore è così diffuso. Tra le cause, ci sono l’inflazione e l’inceppatura del meccanismo di ridistribuzione. Nella campagna del 2013 il tema di Kompatscher era la disoccupazione, oggi invece la situazione è completamente diversa: mancano lavoratori e i giovani emigrano. La provincia è sempre ai vertici delle classifiche di qualità della vita e ricchezza, aspettativa di vita, natalità, protezione dalle alluvioni, volontariato, ma c’è anche una pessima qualità dell’aria, consumo di droghe, incidenti stradali, pessima percezione della sicurezza e un numero molto basso di medici di medicina generale. In quanto alla ricchezza, secondo l’IPL si concentra nelle classi alte, ed è distribuita in maniera non equa; il 56% della popolazione afferma che non riesce a risparmiare nulla e la classe media è molto sotto pressione. Tutto costa di più, ma gli stipendi non sono aumentati del 25% in 5 anni come gli alimentari; il prezzo delle case è aumentato del 7% contro il 4,2% a livello nazionale, e ci sono precise responsabilità: l’adeguamento all’inflazione degli stipendi pubblici è arrivato troppo tardi, e solo l’anno scorso si è intervenuti sull’IRAP. I 120 milioni per i contratti collettivi sono un’ottantesimo del bilancio: noccioline. La casa rappresenta il 42% della spesa di una famiglia, solo 20 anni fa era intorno al 30%, come indicato dalla UE, e i comuni con emergenza abitativa sono passati da 6 a 21. Il potere d’acquisto è diminuito, un mutuo per comprare casa dovrebbe durare 65 anni e il mercato degli affitti è stato troppo a lungo trascurato, mentre ve ne è una grande richiesta, non considerata dalle politiche abitative; sul libero mercato sono state aperte le porte all’aumento speculativo dei prezzo, ed è mancato un programma di edilizia residenziale; in nessuna legge è stato inserito il “diritto alla casa”, all’edilizia abitativa è destinato solo 1/60 del bilancio, sul settore hanno avuto un effetto violento il turismo e la politica delle seconde case. Il turismo contribuisce a far alzare i prezzi, anche se ora si cerca di tirare il freno a mano; l’intervento sull’IMI dell’ass. Walcher gli si è ritorto contro, la convenzione al 100% è stata un vero bluff. Negli anni di Kompatscher c’è stata grande espansione dell’industria alberghiera, con effetti nefasti, contro cui la popolazione protesta; tutti i visitatori della sede olimpica sarebbero dovuti arrivare coi mezzi pubblici, allora come mai alL’uscita autostradale c’è il cartello di benvenuto? Kompatscher ha lodato i benefici delle Olimpiadi – “milioni di immagini della provincia faranno il giro del mondo” – ma questo è davvero meraviglioso? Si sa cosa è successo di luoghi “instagrammabili”. Foppa ha detto di aver creduto che si lavorasse per l’obiettivo Klimaland, ma dal discorso di Kompatscher emergono delle incongruenze, come le lodi alle circonvallazioni, che certo non sono costruite per autobus senza emissioni; l’alto Adige sembra più Disneyland che Klimaland. Foppa ha quindi fatto riferimento al centro commerciale Benko nel capoluogo, che ha fatto di Bolzano un tempio del consumo: ma dal rapporto sulla felicità, essa dipende più dalle relazioni che dal consumo – in provincia, però, sono molte le persone che mangiano da soli, anziani e giovani. Lo studio sulla percezione della sicurezza dimostra che è diminuita, più che in Tirolo e Trentino: questo, secondo il prof. Tappeiner, pare essere tipico di una società che ha subito un trauma. Giunta provinciale e Comuni rispondono con più polizia, sorveglianza e street working, ma non basta per risolvere un trauma, cosí come per ridare la fiducia, che è scarsa. Anche nella politica: e non si ristabilisce con un’azione ferragostana di nomina di dirigenti (riferimento qui al caso Zerzer, ndA), o facendo passare un aumento dell’indennitá dei consiglieri regionali, o tutelando gli affari personali, “parola chiave malga”, o discutendo per ore sulla questione delle deiezioni canine. Kompatscher ci tiene a piacere a tutti, da un lato cita Langer, dall’altro si mette in pausa con Meloni e proclama test linguistici per bambini di 4 anni: “La smetta con questo gioco”. Sará comunque ricordato come colui che ha aperto la porta alla destra fascista e populista.
Paul Köllensperger (Team K) ha detto che se c’è tempo per parlare di palline di Natale e deiezioni canine vuol dire che si sta bene, ma una cifra record come quella del bilancio nasconde la necessità di riforme urgenti, finora rinviate. La politica finirá per decidere di fare debiti. Le spese correnti aumentano ogni anno; anche il bilancio e l’economia crescono, ma questo significa che la pressione fiscale è aumentata, e che l’accordo con lo Stato è positivo perché porta la maggior parte delle tasse nelle tasche degli altoatesini: tuttavia, se si chiede alla cittadinanza, un bilancio raddoppiato rispetto a pochi anni fa non ha portato benefici concreti: allo stesso modo, l’ereditá di merkel è un disastro: non sono state poste le basi per il futuro, e la germania è in via di de-industrializzazione. In provincia le cose vanno ancora bene, ma si continuano a seguire vecchi modelli; i benefici si devono a una popolazione laboriosa, quindi il problema non sono le entrate, ma il fatto che i miliardi in piú non tornino a popolazione o imprese. Solo il 9% della popolazione italiana finanzia lo Stato sociale, una piccola porzione che sopporta un peso incredibile; in provincia circa 74.000 persone pagano l’81% del bilancio. Kompatscher parla di distribuzione equa delle somme a disposizione, ma i lavoratori diligenti vanno finalmente ricompensati di più; è stata creata una mentalità troppo orientata a sovvenzioni e contributi, anche per imprese inefficienti: più opportuni sarebbero incentivi fiscali. La diversificazione dei motori di prosperità garantisce il benessere, ma la provincia potrebbe valorizzare industria e d economia. La spending review eseguita nel 2024 purtroppo non è stata attuata, forse perché la Giunta non voleva contrastare la mentalitá assistenzialista ormai abituale, con tanti contributi per tutto e per tutti e una relativa amministrazione macchinosa. Non sono stati aumentati gli investimenti, con programmazione pluriennale, né abbandonati enti black box dove è parcheggiato più di 1 mld di utilità: Zeppa è stato molto chiaro al riguardo, ma manca la volontà politica. Köllensperger ne ha citato alcuni rilievi, rilevando che al 2019 c’è un surplus di bilancio di 500 mio. l’anno, risultato di una pianificazione errata; nel DEFP ci sono investimenti doppi e obsoleti; la gestione della liquiditá è inefficiente, così come l’amministrazione – cosa che dipende dall’apparato, non dalle persone, e manca una misurazione dell’efficacia dei fondi messi a disposizione. L’accordo con lo stato è ottimo, questo va riconosciuto a kompatscher, il quale però è un amministratore ordinario, non straordinario: Si era proposto con grande slancio, ma questo ormai è esaurito, e nel suo discorso fa continui riferimento al PIL procapite, mentre andrebbero segnalati altri indicatori, tra cui la produttività e altri: dati che però mancano. La competitività è diminuita, per uso inefficiente delle risorse; l’Alto Adige è molto in ritardo in termini di innovazione. Anche se il quadro complessivo è positivo, ci sono grandi criticitá come il costo della vita e degli alloggi; se una parte dei giovani si trasferisce altrove, non è solo inevitabile ma anche positivo, ma ci sono anche giovani che vorrebbero tornare o lavoratori stranieri che lo vorrebbero, ma questo è frenato dalla carenza di alloggi, che si ripercuote quindi sullo sviluppo economico: domani ne risentirà la politica fiscale. Non sono stati fatti i compiti necessari, né bilanciato lo squilibrio tra domanda e offerta, per via dei costi di terreno e costruzioni; l’unica soluzione sarebbe un massiccio investimento pubblico nell’acquisto di terreni con gare d’appalto per costruzione di alloggi da mettere in affitto – ma la maggioranza della SVP ha altre priorità. Sullo sviluppo futuro dell’Alto Adige sono mancate risposte. In quanto alla carenza di personale qualificato, la provincia come datrice di lavoro non è interessante, e un mercato degli affitti interessante e la creazione di posti di lavoro attraenti, legati all’innovazione, sono presupposto per attirare lavoratori qualificati e giovani. Bisogna modulare l’assistenza sociale in modo da garantire soprattutto chi lavora, mente oggi si spingono le persone al lavoro nero: bisogna aumentare le detrazioni, la classe media deve finalmente ottenere qualcosa. Va riformato l’apparato amministrativo dei contributi, cosí come bisogna agire sulla leva fiscale, ove possibile per compensare chi crea posti di lavoro – purtroppo le leve più grandi non sono responsabili della provincia. Bisogna promuovere produttivitá e competitività, solo cosí sono possibili aumenti salariali: questo non sarà possibile finché la politica sarà orientata a agricoltura e turismo. Anche le sovvenzioni vanno controllate privilegiando interventi misurabili, efficaci e produttivi, sulla base di indicatori oggi mancanti. Le norme esistenti lo permettono giá dal 2001. Un accordo con l’erario permetterebbe una politica industriale in forma di riduzione fiscale per le imprese che se lo meritano; in quanto all’IRAP, il relativo alleggerimento potrebbe essere legata all’assunzione di personale. L’accesso agli alloggi convenzionati dovrebbero inoltre essere estesi a lavoratori con partita IVA, con cautela per prevenire abusi; va ricordato che la migliore innovazione avviene nelle aziende, non in strutture al NOI Techpark: la SVP non riflette su questo, ma è ancorata al passato, e nei suoi 15 anni Kompatscher non ha fatto molto, mentre la fiducia della popolazione scende. Bisogna tornare alla democrazia, alla comunità su piccola scala, a partire dalla democrazia diretta e dal piano comunale.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha parlato di bilancio corposo, frutto di un’azione positiva dell’Autonomia, ma anche a una fase di cambiamento, che richiederebbe un reset, o per lo meno un po’ di coraggio. Kompatscher ha avuto toni positivi sulle riforme del Governo, tra cui quella dell’IRPEF, ma tale modifica favorisce i redditi più alti, come dimostrato da studi autorevoli. In quanto a a scuola e servizi, Kompatscher ha parlato di “stesse opportunità per gni bambino o bambina”, ma poi anche di test linguistici a 4 anni, per dirottare altrove bambini con insufficiente livello linguistico: questo altrove è la scuola italiana. Nessun riferimento alla possibilità di integrare la fascia 0-6 in un unico sistema educativo, come avviene altrove in europa. Allarmati sono i dati sull’emigrazione dagli altoatesini, dovuto a costo della vita, pezzo della casa inadeguato, sistema universitario meno conveniente che in Austria. Gli allarmi sulla sanitá sono stati evidenziati, ma mancano le risposte; i tempi d’attesa sono un dramma per le famiglie e le spese aggiuntive; si riducono i posti letto per mancanza di personale. Per dare una soluzione sonos tate proposte le Cse di comunità, per intervenire su 4 problematiche croniche che riguardano 130.000 persone in Alto Adige e fare da filtro al pronto soccorso: ci vorrebbe qui una contrattazione con i medici di base, figura essenziale che dovrebbe essere qui inserita. In lombardia, le case di Comunitá hanno fallito, soprattutto per un’operazione legata alla sanitá privata, quindi è necessario promuovere una buona collaborazione tra le diverse figure, come accade nell’ambito della pediatria, non bastano gli edifici, ci vuole un personale qualificato cosí come un’organizzazione efficiente. Sui servizi all’infanzia gli obiettivi europei di Barcellona 20230 rimangono lontani; problematico e grave resta il quadro delle pari opportunità: la qualità della vita delle donne è molto piú bassa di quella generale. In quanto all’Abitare, la riforma ha causato anche casi gravi, come anziani costretti a lasciare un alloggio perché proprietari di altro alloggio a meno di 40 km da Bolzano. Lui aveva chiesto di coinvolgere nelle cooperative militari anche personale in quiescenza, ma questo era stato bocciato in commissione. Repetto ha lamentato la mancanza di dati sugli alloggi previsti e le localitá di realizzazione, che al di lá della riforma il problema è il costo dei terreni, e che la carenza di alloggi fa fuggire lavoratori e lavoratrici qualificati, che un problema sono gli affitti brevi. Grande assente nella relazione è il ruolo dell’IPES, la necessità di velocizzare la ristrutturazione degli appartamenti. Il NOI Techpark è un fiore all’occhiello, ma nella relazione manca una riflessione sulle politiche industriali, che tra l’altro supportano settori locali e affrontano sfide come la deindustrializzazione; allo stesso modo manca un accenno al caso Valbruna: il bando proposto conteneva condizioni surreali, che per Valbruna avrebbero portato alla saturazione della linea di credito con le banche. Ci voleva una decisione politica e non una gestione impiegatizia, la rinuncia di Valbruna rimette tutto in gioco e lascia l’amaro in bocca. In quanto alla sicurezza e alla polizia provinciale, Repetto ha sostenuto che pare che questo vada a spese dei Comuni, In quanto alla mobilità, bene i treni ma sui bus mancano dettagli: con cosa saranno alimentati quelli a zero emissioni, quanti ne saranno acquistati, e quali le tempistiche sul cantiere di via einstein. Altra questione, la dotazione delle stazioni ferroviarie con defibrillatori. In quanto ai contributi, le aziende segnalano una richiesta di documentazione ai limiti dell’assurdo, una sorta di dissuasione. Grande assente nella relazione è la cultura: non c’è una parola su biblioteche, musei, iniziative di grande respiro: Il Comune di Bolzano vorrebbe un festival della Cultura, e sarebbe stato bello sapere se la provincia lo sosterrà; in provincia il mondo della musica, della letteratura, dell’arte sono interessanti, ma non succede nulla, forse perché Kompatscher governa con chi diceva che con la cultura non si fa un panino. Kompatscher ha detto che ci sono pace e prosperità: la prima è vera, per la seconda ci sarebbe voluto piú coraggio.
Link video (Consiglio provinciale di Bolzano/GNews): . **MC**
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