
(AGENPARL) – Thu 02 October 2025 *“Immortali” a Enna, grande successo per la presentazione del libro di
Attilio Bolzoni, promossa dalla Fillea Cgil Enna*
*Enna, 2 ottobre 2025 –* Oltre cento persone, all’Urban center di Enna,
hanno assistito alla presentazione di “Immortali”, il nuovo libro del
giornalista Attilio Bolzoni. Tanto l’interesse attorno a un evento che ha
visto la presenza, tra gli altri, delle delegazioni di tutte le strutture
territoriali della Fillea Cgil siciliana. Tutti catturati dal dibattito
scaturito dagli interventi dell’autore Attilio Bolzoni e del segretario
generale della Fillea Cgil di Enna, Salvatore Carnevale, e moderato da
Pietro Colletta, dell’Università di Palermo e presidente della società
Dante Alighieri del comitato di Enna.
Dall’incontro è emerso chiaramente, come dichiarato dall’autore, che «in
Italia c’è sempre più mafia e sempre meno mafiosi. Sembra un paradosso ma è
una cosa che preoccupa molto». In un fenomeno divenuto sempre più
trasparente «dal momento che c’è una mafia che non si vede – ancora Attilio
Bolzoni – perché non si manifesta all’esterno con la violenza delle armi. È
una mafia molto pericolosa perché non ci sono le stragi, non c’è il sangue
quindi per lo Stato la mafia non è più un’emergenza».
Una mafia, insomma, che è tutt’altro che morta ma che, al contrario, è viva
e vegeta. Sta intorno a noi e si nutre dell’economia legale e illegale di
ogni territorio. Mentre è in atto invece un tentativo generale di
delegittimare e smontare pezzo per pezzo tutte le verità nate da quel
congegno straordinario di ingegneria giudiziaria che fu il maxiprocesso di
Falcone e Borsellino. Un disegno perverso che cerca di riportare le
lancette dell’orologio a prima della stagione stragista dei corleonesi.
«Oggi si assiste al silenzio sulla mafia e al silenzio della mafia, che
però continua a operare, a fare affari e a compenetrarsi con l’economia
legale del territorio. E in un momento come quello attuale – ha concluso
Salvo Carnevale – e in un territorio come quello di Enna, dove saranno
avviati circa 5 miliardi di euro di appalti pubblici, è importante tenere
alta l’attenzione. Perciò abbiamo simbolicamente ribadito l’impossibilità
che non ci sia in atto il tentativo di soddisfare certi appetiti intorno a
ingenti risorse pubbliche. Questo non è in discussione, gli interrogativi
veri sono sugli strumenti a disposizione per contrastare il fenomeno
mafioso capace di cambiar pelle ed eludere il controllo».