
(AGENPARL) – Wed 09 July 2025 Una giovane infermiera di Battipaglia, affetta da fibromialgia severa e
cefalea cronica, ha scritto a Francesco Emilio Borrelli, deputato
dell’Alleanza Verdi-Sinistra, denunciando le gravi difficoltà affrontate
con la Commissione Medica Locale per il rinnovo della patente di guida.
La donna, portatrice di handicap al 50%, era in cura con cannabis
terapeutica, regolarmente prescritta dal reumatologo. Nonostante il piano
terapeutico fosse già scaduto da ottobre 2024 e non fosse stato rinnovato,
le è stata imposta una revisione della patente a Eboli. Da quel momento ha
dovuto affrontare un’odissea burocratica e medica, con esami, visite
specialistiche, certificati e costi a proprio carico, oltre all’umiliazione
di essere trattata alla stregua di una tossicodipendente.
“Mi sento colpevole senza colpa, confusa e impotente. Ho assunto la
cannabis solo per motivi terapeutici, ma sono stata costretta a sospendere
la cura per paura di sanzioni previste dal nuovo Codice della Strada,”
racconta l’infermiera, che ha dovuto sottoporsi più volte a esami
tossicologici, anche a pagamento, e ha ricevuto un rinnovo della patente di
soli sei mesi, con l’obbligo di ripetere tutto l’iter a ogni scadenza.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha raccolto la denuncia e dichiara:
“È inaccettabile che una lavoratrice, già provata da una malattia cronica
e dolorosa come la fibromialgia, venga trattata come una sospetta criminale
per aver seguito una cura prescritta da un medico. Non si può permettere
che le nuove norme finiscano per penalizzare proprio quei cittadini fragili
che più hanno bisogno di supporto. La cannabis terapeutica non è una droga
da sballo, ma uno strumento di cura.
Mi attiverò per portare questa vicenda all’attenzione delle sedi
competenti, chiedendo che venga fatta chiarezza e che si trovino procedure
più eque e rispettose della dignità delle persone.”
“Ancora una volta ci si imbatte nell’assurdità di una burocrazia- prosegue-
che oltre a generare esborsi economici importanti per il cittadino, si
dimostra sorda al buon senso e alla realtà clinica dei pazienti. Questa
vicenda solleva interrogativi importanti sull’applicazione delle nuove
norme del Codice della Strada e sulla tutela dei diritti dei cittadini in
cura con farmaci a base di cannabinoidi.”
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE