
Il Partito Voce del Popolo ha rilasciato una dura dichiarazione contro quella che ha definito una “deviazione pericolosa” della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), accusandola di aver oltrepassato il mandato conferitole dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Secondo il partito, la missione ONU avrebbe abbandonato il proprio ruolo di facilitatore tecnico e politico del dialogo nazionale tra i libici per intraprendere iniziative unilaterali, come le cosiddette “consultazioni elettroniche” o “sondaggi digitali”, su temi cruciali come la forma dello Stato, i percorsi politici e la roadmap nazionale. Il partito ha dichiarato che tali strumenti digitali non possiedono alcuna validità legale né rappresentativa e non riflettono la volontà popolare autentica.
La dichiarazione, pervenuta alla rete Ain Libya, afferma che l’UNSMIL starebbe tentando di imporre “alternative politiche preconfezionate” e idee predefinite, piuttosto che aiutare le parti libiche a raggiungere un vero consenso nazionale attraverso un dialogo libero, inclusivo e indipendente.
Il partito ha sottolineato che questi sondaggi digitali non hanno valore giuridico e non possono in alcun modo sostituire un referendum costituzionale organizzato con trasparenza e legittimità, sotto la supervisione dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale e con garanzie giudiziarie adeguate.
Voce del Popolo ha inoltre respinto ogni tentativo di manipolare l’opinione pubblica con strumenti elitari o tecnologici, avvertendo che soluzioni imposte dall’esterno porteranno solo a ulteriori divisioni e ad un crescente discredito nei confronti del processo politico.
Il partito ha ribadito che qualsiasi decisione cruciale deve essere rimessa al popolo libico, attraverso meccanismi sovrani e trasparenti. Ha anche lanciato un appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite affinché riveda e corregga il percorso dell’UNSMIL, ristabilendone la piena neutralità e il rispetto dei limiti del suo mandato.
In chiusura, il partito ha ribadito un messaggio fermo: la Libia non è un campo di prova per modelli fallimentari, né un’urna virtuale manipolata da poteri esterni. È uno Stato sovrano, e solo il popolo libico ha il diritto e la responsabilità di determinare il proprio destino politico.