
(AGENPARL) – Sat 28 June 2025 https://www.aduc.it/editoriale/venezia+gia+morta+come+pianeta_39436.php
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Venezia è già morta, come il Pianeta
Sicuramente agli albergatori e agli operatori turistici di vari servizi, se Bezos e Sanchez non avessero deciso di fare una festa a Venezia per ricordare il loro matrimonio… sicuramente se ne sarebbero accorti pochino pochino. Avrebbero continuato ad incassare soldi, magari dovendo lavorare un po’ di più perché non tutti per un solo cliente ma di molteplici. Poi ci sono tutti i soldi spesi per la “copertura” mediatica di chi su ogni giornale e ogni tg ha dovuto informare sulla sontuosità del tutto e delle contestazioni, ma questo dice che è un servizio dovuto. Già, le contestazioni. Molteplici, di varia ispirazione, spesso molto fosche per il loro conservatorismo e financo contro i ricchi in quanto tali, spingendosi fino a filippiche contro il capitalismo, come se Bezos/Sanchez fossero i primi e gli ultimi a far loro ricordare dove loro resistenti continuano a scegliere di vivere: una non-città, simbolo della belezza che fu, dove bisogna pagare per entrare come al
cinema, di una importanza e grandezza economica che si è consumata al pari delle lastre dei viottoli battute da milioni di piedi.
Venezia non esiste più. Ognuno se ne faccia una ragione. I resistenti se ne sono andati a Mestre, che non a caso hanno votato contro la separazione comunale Venezia/Mestre… altrimenti chi se li sarebbe più filati… Mestre? E cos’è?
Venezia è per i Bezos/Sanchez e tutti quelli che continuano, soprattutto nel mondo che non è Italia, a chiamare la città lagunare “capitale degli innamorati” (e Verona si arrabbia…), Fatevene e facciamocene una ragione.
Il signor Bezos e la signora Sanchez non hanno fatto niente di male. Hanno prenotato un videogioco, e i croupier di questi tavoli gliel’hanno fatta pagare a peso d’oro. Loro contentissimi. Venezia -, autorità, albergatori, gestori di servizi – … ancora più in prima pagina sulle cronache del mondo… anche se dovrebbero fare attenzione perchè, come si dice, “il troppo stroppia”. Ma ai veneziani (si fa per dire) padroni della città manca quella parte del buon senso per far loro intendere che la bellezza, l’importanza, la maestosità, la supremazia, la storicità non è una spiaggia affollata, ma una quasi deserta; dove non ci vanno un Bezos e una Sanchez ma viaggiatori che la scoprono. Certo, si potrebbe fare anche oggi, solo che invece di viaggiatori che scoprono, ci dovrebbero essere solo ricchi che pagano. A Venezia sono sulla buona strada, col pedaggio, ma ci vuole ancora molto tempo, soprattutto per far andare via la teologia/ideologia del popolo che ha diritto di
fruire…e chissà se arriverà, chè neanche i Bezos e Sanchez lo vorrebbero.
E quindi? Quindi niente! Non si può più nè riservare Venezia al popolo, nè riservarla ai ricchi. Chi oggi c’è, è fantasma di se stesso.
Venezia è una malata in consunzione, in coma e quasi già morta. Responsabili? Gli umani in generale. In particolare quelli che l’hanno amministrata e quelli che ci hanno abitato facendo finta di nulla o contestando parlandosi addosso. E poi, siccome non è solo Venezia, ma è tutte le “venezie” d’Italia e del mondo… c’è qualcosa che non torna. Un po’ come quelli che si fanno le guerre tra di loro e si ammazzano… c’è sempre un responsabile e un colpevole, ma qui, a parte i già citati che valgono quanto un due di picche, siamo noi umani quelli che stanno distruggendo l’unico Pianeta su cui viviamo, figurati una città del Veneto, Italia, Europa.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL’ADUC
URL: http://www.aduc.it
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