
(AGENPARL) – Tue 20 May 2025 COMUNICATO STAMPA
La presidente todde al regiontalk del Festival delle regioni a venezia parla dell’einstein telescope:
“un’infrastruttura che sta già trasformando il territorio e che ci farà superare l’insularità”
Venezia, 20/05/2025
La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha parlato dell’Einstein Telescope al RegionTalk del Festival delle Regioni a Venezia. “Stiamo creando le condizioni perché le persone che vivono lì, o che non vivono più lì ma che vogliono tornare, possano investire in un progetto di vita su quel territorio, possano avere un lavoro e l’accesso al credito per creare nuove aziende, servizi all’altezza di un’area urbana sviluppata, scuole moderne e tecnologicamente attrezzate, una rete di trasporti efficace”.
Moderati dalla giornalista Mediaset, Gaia Padovan, e dal capo redattore dell’’Ansa, Alessandro Galavotti, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Liguria, Marco Bucci, quello del Piemonte, Alberto Cirio, e la presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Alessandra Todde, hanno parlato del “Sistema Italia tra mercati globali e identità territoriali: nuove sfide e opportunità”. Ed è proprio in questo contesto che la giornalista Mediaset ha chiesto dell’Einstein Telescope.
Dopo aver spiegato brevemente che si tratta di un di un progetto internazionale per la costruzione di un nuovo rivelatore di onde gravitazionali di terza generazione e che la Sardegna si è candidata ed è stata scelta per l’ex miniera di Sos Enattos, a Lula, uno dei luoghi sismicamente più “silenziosi” al mondo, al presidente Todde ha illustrato l’obiettivo scientifico dell’ET, che è quello di osservare le onde gravitazionali, increspature dello spazio-tempo previste da Einstein, e di studiare l’universo attraverso questi segnali. Le onde gravitazionali offrono una nuova finestra sull’universo, permettendo di osservare eventi che non sono visibili attraverso l’ottica. L’ET fornirà dati cruciali per la fisica fondamentale e la cosmologia.
L’infrastruttura sarà un interferometro laser sotterraneo, simile a LIGO e Virgo, ma con bracci molto più lunghi e una maggiore sensibilità. La struttura sarà realizzata in profondità nel sottosuolo per minimizzare l’effetto del rumore sismico.
È soprattutto sugli effetti sociali ed economici che si è soffermata la presidente della Regione. Todde ha ribadito che l’ET è per la Sardegna un progetto “trasformazionale”, nel senso che avrà le potenzialità per trasformare economicamente, socialmente, tutta una regione interna all’Isola, quella del Nuorese.
“Un’infrastruttura unica al mondo”, ha detto Todde, “che porterebbe nell’isola una comunità scientifica internazionale, generando ricadute dirette su sanità trasporti, formazione, accoglienza e innovazione”.
La presidente ha rivendicato il ruolo della Regione come attore determinante nell’avanzamento della candidatura italiana, sottolineando la piena collaborazione istituzionale con il Ministero dell’Università e con l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Il progetto ha già ottenuto 350 milioni di euro di fondi regionali e 900 milioni dal governo, risorse destinate ad avviare le opere infrastrutturali indipendentemente dall’esito della selezione ufficiale, attesa per il 2026.
“Stiamo ragionando come se l’ET già ci fosse, stiamo investendo per creare infrastrutture che rimarranno sul territorio, comunque andrà l’esito della candidatura”, ha sottolineato Todde, che poi ha precisato: “abbiamo ricevuto dieci manifestazioni di interesse da università statunitensi, cinesi e giapponesi”, ha affermato Todde, “a conferma di un’attrattività crescente che dobbiamo saper cogliere per costruire un ecosistema di ricerca e impresa capace di valorizzare i talenti locali”. Tra le prime ricadute già in corso, l’attivazione di GARR-T una rete dati ad altissima capacità un anello da un terabit al secondo, che colloca la Sardegna tra le aree più avanzate d’Europa sul piano digitale. Un’infrastruttura che, secondo la presidente, “ci fa superare l’insularità e apre l’isola a nuovi segmenti come i nomadi digitali e le imprese hi-tech”.
La presidente ha infine collegato il potenziale trasformativo del progetto anche a settori strategici come l’agroalimentare e la Blue Economy e la nautica, citando l’urgenza di investire in modernizzazione, passaggio generazionale e sviluppo di filiere produttive integrate per valorizzare i prodotti e le imprese sarde nel mondo.
Ufficio Stampa Regione Sardegna