
(AGENPARL) – Fri 16 May 2025 Comunicato stampa
16 maggio 2025
Salute: indagine Federconsumatori sulla celiachia in Italia. Prodotti sempre
più cari: dal 2016 +4,6%.
Il 16 maggio si celebra la Giornata Internazionale della Celiachia, una
patologia cronica autoimmune che provoca una reazione immunitaria
dellorganismo allassunzione di glutine, causando uninfiammazione
dellintestino tenue che impedisce il corretto assorbimento dei nutrienti,
compromettendo la salute del paziente che ne è affetto. I soggetti affetti
da celiachia non possono assumere molti cibi che di norma costituiscono la
base della dieta quotidiana, quali pane e pasta: per questo la celiachia è
stata riconosciuta come malattia sociale, e coloro che ne sono affetti hanno
diritto ad agevolazioni su prodotti dietoterapeutici senza glutine.
I celiaci ricevono un contributo economico dalle regioni per lacquisto di
tali prodotti. Gli importi minimi e massimi vengono fissati attraverso un
decreto del ministro della salute e periodicamente aggiornati; tuttavia, le
amministrazioni regionali hanno facoltà di aumentare ulteriormente la cifra
e di decidere se erogare la somma sotto forma di buoni elettronici o codici
associati alla tessera sanitaria.
Il fatto che la normativa nazionale demandi molte decisioni e disposizioni
alla regione di residenza del paziente ha creato una situazione fortemente
disomogenea, in cui i contributi risultano differenti proprio a seconda
della regione di residenza.
Oltre a dover effettuare una spesa alimentare basata su determinati
alimenti, molto costosi, i celiaci devono poi prestare molta attenzione alle
possibilità di contaminazione, le cui possibili fonti sono tante e spesso
difficili da individuare. La contaminazione da glutine si verifica
essenzialmente in seguito al contatto con superfici o oggetti contaminati
(ripiani, posate, piatti o pentole sporchi utilizzati per alimenti
contenenti glutine) o anche per contatto diretto con altri alimenti
contenenti glutine. Ciò significa che particolari e specifiche precauzioni
devono essere adottate per i pasti fuori casa.
Attualmente in Italia le persone affette da celiachia sono oltre 265.102 e
si stima che almeno altre 600mila siano in attesa di diagnosi. Vista
limportanza dellargomento e il crescente numero di persone direttamente
interessate dalla problematica, lO.N.F. Osservatorio Nazionale
Federconsumatori ha realizzato uno studio dettagliato sui prezzi dei
prodotti per celiaci nei punti vendita della GDO, nei negozi specializzati e
nelle farmacie, rilevando differenze notevoli (tab. 1). La differenza di
prezzo applicato tra la GDO, i negozi specializzati e le farmacie è notevole
e raggiunge il picco del 166% per i crackers (nel dettaglio tra il prezzo
applicato in un negozio specializzato e quello applicato nella GDO).
Rispetto al 2016 è interessante notare come i prezzi siano aumentati, nelle
farmacie, mediamente del 10%, mentre nella GDO sono scesi del -4%.
Lo studio ha preso in considerazione anche i costi dei pasti fuori casa
(tab. 2) rilevando come i prodotti tradizionali in questo caso abbiano un
costo inferiore del -18,33% rispetto a quelli per celiaci. Facendo un
confronto con il 2016, inoltre, rileviamo un aumento di prezzo dei pasti per
celiaci serviti fuori casa del 16,7%.
Al di là dei rincari e delle differenze di prezzo ancora rilevanti, emerge
una grande frammentazione normativa, che provoca non pochi disagi ai
pazienti. Il fatto che in molte regioni non sia possibile utilizzare il
contributo presso supermercati e ipermercati rappresenta un problema
particolarmente rilevante per decine di migliaia di celiaci in tutta Italia,
che di fatto vedono il potere di acquisto del proprio buono decurtato. Un
altro elemento penalizzante è limpossibilità di utilizzare i buoni al di
fuori della regione di residenza: se il paziente si sposta per lavoro,
vacanza o per altre ragioni deve portare con sé i prodotti senza glutine o,
in alternativa, provvedere autonomamente alla spesa.
Dettagli che possono sembrare banali, ma che in realtà sono fondamentali per
chi è costretto a convivere quotidianamente con questa patologia. Proprio
per questo è auspicabile un cambiamento nelle normative vigenti, per ridurre
al minimo le disparità di trattamento e migliorare la qualità della vita dei
pazienti.
In allegato le tabelle con i prezzi in dettaglio.
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