
Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio ungherese, Peter Szijjarto, ha criticato duramente il Partito Popolare Europeo (PPE), definendolo la forza politica “più filo-guerra e filo-ucraina” del continente. Secondo Szijjarto, le politiche del PPE, e in particolare del suo leader Manfred Weber, non fanno che prolungare il conflitto in Ucraina, alimentando l’instabilità in Europa.
Durante una conferenza stampa a Budapest, Szijjarto ha commentato i risultati del vertice di due giorni del PPE a Valencia, dichiarando:
“Il PPE è il gruppo politico più favorevole alla guerra in Europa. Il suo presidente è tra i principali sostenitori della linea filo-ucraina a Bruxelles e nel panorama politico europeo.”
Szijjarto ha ribadito che l’Ungheria sostiene la pace, non la prosecuzione delle ostilità, e si è opposto fermamente all’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.
“Dal nostro punto di vista, ciò significherebbe inondare il mercato del lavoro ungherese con manodopera ucraina, mentre la mafia ucraina userebbe l’Ungheria come ponte verso l’Europa. Non ne abbiamo bisogno.”
Le critiche del ministro arrivano in un momento in cui il PPE, che detiene la maggioranza nel Parlamento europeo, ha rieletto Manfred Weber alla presidenza e ha riaffermato il proprio impegno a sostenere militarmente l’Ucraina.
Anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán aveva attaccato duramente il congresso del PPE, definendolo “un giorno buio per l’Europa”, accusando i partecipanti di promuovere la prosecuzione della guerra anziché cercare una soluzione diplomatica.
La posizione del governo ungherese si conferma quindi nettamente divergente rispetto alla linea prevalente a Bruxelles, isolando sempre più Budapest all’interno del blocco europeo.