
(AGENPARL) – Wed 30 April 2025 Segnaliamo all’indirizzo web
https://www.unipr.it/node/108400
il comunicato stampa relativo alla giornata di approfondimento organizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma.
COMUNICATO STAMPA
7 maggio: simposio “Dalla Casa della Comunità al Centro di Salute Comunitaria. Il progetto architettonico e urbano”
Alle 10 alla Casa della Musica, organizzato dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma in occasione della pubblicazione della ricerca PNRR sulle strutture sanitarie di base svolta dal gruppo di ricerca UAL del Dipartimento di Ingegneria e Architettura
Parma, 30 aprile 2025 – È una giornata di approfondimento sulle strutture sanitarie di base viste nel contesto spaziale del tessuto urbano il simposio in programma per mercoledì 7 maggio a partire dalle 10 alla Casa della Musica. “Dalla Casa della Comunità al Centro di Salute Comunitaria. Il progetto architettonico e urbano” il titolo della giornata, organizzata dall’Università di Parma (Gruppo di ricerca UAL – Urban and Architectural Laboratory del Dipartimento di Ingegneria e Architettura) con la collaborazione del Comune di Parma (Assessorato alle Politiche sociali) e delle due aziende sanitarie territoriali e con il contributo della Fondazione Cariparma.
L’appuntamento è realizzato in occasione della pubblicazione della ricerca PNRR sulle strutture sanitarie di base svolta dal gruppo di ricerca UAL del Dipartimento di Ingegneria e Architettura nell’ambito dell’”Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagna” (ECOSISTER) spoke 4 “Healthy and active city”. Una ricerca durata due anni, nella quale il gruppo composto dal docente di Composizione architettonica e urbana Enrico Prandi e dagli architetti e architette Giuseppe Verterame, Alessia Simbari, Sahar Taheri, con il coordinamento scientifico del docente di Progettazione Carlo Quintelli, ha messo a punto una serie di modelli e prefigurazioni spaziali finalizzati a incentivare l’innovazione funzionale, l’abitabilità fruitiva, il comfort, l’estetica e l’identità rappresentativa delle strutture costruite destinate ai servizi sanitari, sociosanitari e sociali di base che da Case della Salute hanno assunto la denominazione di Case della Comunità, intese nella ricerca come Centri di Salute Comunitaria, dove cioè un concetto esteso di salute si coniuga con quello di comunità.
Si tratta di importanti strutture di presidio diffuse nella città e nel territorio: cruciali per ridurre l’impatto di eventi straordinari (basti citare il caso del Covid) ma anche in chiave ordinaria per affrontare le problematiche di invecchiamento della popolazione, la crescita dei casi pluripatologici, i percorsi post-degenza, la medicina preventiva e di prossimità, la gestione alternativa delle urgenze meno gravi a vantaggio delle strutture ospedaliere e dei pronto soccorso.
In questo quadro di più elevato standard dei servizi assistenziali di base, dove il coefficiente comunitario acquista una fondamentale funzione corroborante, anche la qualità degli spazi, degli ambienti, delle architetture costruite per operatori e operatrici e per chi fruisce dei servizi assume un valore strumentale decisivo per il raggiungimento degli obiettivi, come dimostra molta casistica europea e mondiale. Questo a vantaggio dell’accessibilità urbana e territoriale ai servizi, dei processi di multidisciplinarità e transdisciplinarità di professioniste e professionisti dell’assistenza sanitaria e sociale, di una fruizione per le persone che vada oltre la specifica richiesta prestazionale.
Il volume che raccoglie gli esiti del lavoro è rivolto a professioniste/i architettie/i, alla committenza pubblica, alle stazioni di appalto del contesto italiano che si occupano di realizzare il programma delle Case della Comunità attraverso i finanziamenti del PNRR ma anche di altre fonti in prospettiva futura.
La ricerca, che si è anche avvalsa di un accordo di collaborazione tra Università e Azienda Ospedaliero-Universitaria, AUSL, Comune di Parma, sarà punto di partenza di una riflessione allargata sulle strutture sanitarie di base, con l’intervento di amministratori e amministratrici, studiose e studiosi, funzionarie e funzionari, professioniste e professionisti dell’architettura e di ambito sociale e sanitario.