
Un passaggio che potrebbe segnare una vera e propria svolta nei delicati equilibri della massoneria italiana: il Supremo Gran Commendatore del Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato è recentemente transitato nella Loggia “Pico della Mirandola n. 33” di Roma, appartenente alla Gran Loggia Regolare d’Italia (GLRI).
Una notizia che arriva a pochi giorni da un appuntamento cruciale. Il 12 aprile, infatti, il Supremo Gran Consiglio del Rito porterà in votazione un protocollo d’intesa proprio con la GLRI, aprendo formalmente la porta a una collaborazione che fino a qualche tempo fa sembrava impensabile.
Ad accrescere la portata simbolica e politica del momento è un altro elemento chiave: molti degli ex membri del Supremo Consiglio, precedentemente espulsi dal Grande Oriente d’Italia (GOI), hanno già aderito alla GLRI. Un gesto che non solo sottolinea una nuova fase di ricomposizione e riposizionamento, ma lancia un messaggio inequivocabile sulle alleanze in via di ridefinizione all’interno del panorama massonico nazionale.
Questa fase rappresenta un delicato punto di svolta: da un lato il GOI, impegnato a gestire tensioni interne e battaglie legali; dall’altro, un Rito Scozzese che cerca un nuovo orizzonte, forse più stabile, forse più ortodosso, attraverso un avvicinamento alla GLRI, riconosciuta a livello internazionale.
Il voto del 12 aprile sarà dunque determinante. Non solo per sancire formalmente un’intesa tra due realtà massoniche finora indipendenti, ma anche per capire quale sarà il futuro del Rito Scozzese Antico ed Accettato in Italia. È una scelta che potrebbe determinare una nuova stagione per la Massoneria regolare italiana, più coesa e riconosciuta a livello internazionale, oppure accentuare ulteriormente la frammentazione del panorama esoterico nazionale.
Il tempo della riflessione è finito. Ora è quello delle decisioni.