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(AGENPARL) – mer 19 febbraio 2025 Comando Provinciale Carabinieri Palermo
Palermo, 19 febbraio 2025
COMUNICATO STAMPA
IDENTIFICATE DUE AUTRICI DI TRUFFA AD ANZIANI
DUE DONNE CAMPANE DENUNCIATE DAI CARABINIERI
I Carabinieri della Stazione di Roccamena in provincia di Palermo, hanno denunciato in stato di
libertà alla Procura della Repubblica palermitana, una 21enne puteolana ed una 25enne bacolese,
per truffa aggravata in danno di anziani.
La vittima, una donna di 85 anni, il 10 dicembre del 2024 si era presentata in caserma, per
formalizzare una querela a carico di ignoti, dichiarando di essere stata contattata telefonicamente da
un sedicente Carabiniere che la informava di un grave incidente causato dal fratello.
Il falso tutore dell’ordine, convinceva la donna a consegnare a titolo di cauzione la cifra di 7000
euro che, veniva ritirata da una complice direttamente a casa dell’anziana.
L’attività investigativa svolta dai Carabinieri di Roccamena coadiuvati dai colleghi del Nucleo
Investigativo di Monreale, ha permesso di identificare le due donne come autrici della odiosa truffa.
Restano ferme le raccomandazioni che quotidianamente l’Arma dei Carabinieri diffonde ai fini di
prevenire i reati di truffa dove, gli autori del reato, facendo leva sulle più intime preoccupazioni
delle anziane vittime contattano le stesse, spacciandosi per sedicenti “professionisti o Carabinieri” e
prospettano il pagamento di somme di denaro a titolo di cauzione che servono per il risarcimento
del danno o per il pagamento delle spese di giustizia.
I veri Carabinieri e tutte le forze dell’ordine, non si rivolgono al cittadino per chiedere somme di
denaro od oggetti di valore quali cauzioni perché, l’ordinamento giudiziario italiano non prevede il
pagamento della cauzione per il rilascio delle persone arrestate o ristrette nelle camere di sicurezza.
Per questi motivi, bisogna dubitare delle telefonate ricevute contattare dopo aver chiuso la
conversazione il numero di emergenza unico 112 o, rivolgersi ad uno dei tantissimi Comandi
Stazione dislocati sul territorio.
L’immediata denuncia resta l’unico strumento che può consentire alle forze dell’ordine di
porre rimedio alle truffe e identificare agli autori del reato.
È obbligo rilevare che le odierne indagate sono, allo stato, solamente indiziate di delitto, seppur
gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero
iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna
passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.