
(AGENPARL) – mer 15 gennaio 2025 trovate di seguito, in allegato la locandina dell’incontro e la copertina
del libro di Iara Meloni “Nella provincia selvaggia”, con cui la
ricercatrice piacentina ha vinto il premio intitolato allo storico Claudio
Pavone.
Grazie per l’attenzione, l’Ufficio Stampa
Piacenza, 15 gennaio 2025
*Oggetto: A Palazzo Farnese la presentazione di “Nella provincia
selvaggia”, di Iara Meloni. Dibattito sul “triangolo rosso” nell’immediato
Dopoguerra*
Venerdì 17 gennaio, con inizio alle 18.30, la Cappella Ducale di Palazzo
Farnese ospiterà l’incontro “Cosa resta del triangolo rosso?”, organizzato
dal Museo della Resistenza Piacentina in collaborazione con
l’Amministrazione comunale.
A partire dalla presentazione della ricerca di recente pubblicazione della
storica Iara Meloni – “Nella provincia selvaggia. Giustizia, vendetta e
memoria nel triangolo rosso”, edito da Viella – si aprirà il dibattito che
vedrà intervenire gli storici Massimo Storchi dell’Istituto della
Resistenza e dell’Età contemporanea di Reggio Emilia e Francesco Filippi
della Fondazione Museo Storico del Trentino accanto all’autrice piacentina,
insignita, per questa ricerca, del prestigioso premio intitolato a Claudio
Pavone, conferitole dall’Istituto nazionale “Ferruccio Parri”.
Il lavoro di Iara Meloni, rilegge, immergendosi nelle storie delle donne e
degli uomini che alla fine del secondo conflitto mondiale hanno affrontato
la stagione della vendetta e della ricostruzione, il tema del “triangolo
rosso”, ancora oggi oggetto di polemiche e memorie divise.
Come spiega Meloni: «Il mio interesse per il tema del ‘triangolo rosso’ è
nato dalle mie ricerche sulla storia partigiana, dalle tante interviste
fatte in questi anni con i nostri resistenti. Dopo avere studiato i venti
mesi di lotta antifascista ero interessata a conoscere anche il dopoguerra,
i mesi della ricostruzione. Sono contenta di avere vinto il Premio Pavone,
dedicato a uno degli storici che forse più di tutti ha innovato gli studi
sulla Resistenza, sottraendoli ad ogni retorica. Il lavoro di ricerca è
dedicato idealmente alle partigiane vittime di violenza. Fra i tanti
verbali dei processi del dopoguerra che ho letto mi hanno colpito
particolarmente quelli delle donne che hanno denunciato gli abusi subìti.
Penso che nel ’45 per denunciare questo tipo di abusi davanti a un pubblico
di uomini ci volesse un coraggio notevole. Quindi, ho cercato le loro
famiglie. Con figlie e nipoti abbiamo deciso di rendere noti i loro nomi,
poiché il fatto di aver testimoniato deve essere visto non come una
vergogna ma, anzi, come un grandissimo atto di coraggio che può servire
anche alle donne di oggi. È bello presentare finalmente la ricerca nella
mia città, con gli amici del Museo della Resistenza, all’interno del quale
sono cresciuta e mi sono formata fin da giovanissima. Sono stati sempre i
miei primi sostenitori e senza di loro non avrei potuto farcela».
Iara Meloni collabora da anni con Istituti e luoghi di memoria della
Resistenza, occupandosi in particolare delle dimensioni di genere e
transanzionali legate alla lotta per la Liberazione. Tra le sue ultime
pubblicazioni: “Memorie resistenti. Le donne raccontano la Resistenza nel
Piacentino” e “L’altra giustizia. La Corte di assise straordinaria di
Piacenza (1945-1947).