
(AGENPARL) – gio 26 dicembre 2024 Su Pesaro e Urbino altri tre ridimensionamenti. Il presidente: «Presi in giro,
ora basta». Oriano Giovanelli: «Entroterra martoriato, ci appelliamo alla
commissione e al Cal valutando azioni legali»
Autonomie scolastiche, Paolini contro la
Regione: «Ci colpiscono per motivi politici»
PESARO – Giuseppe Paolini ad alzo zero sulla delibera di giunta regionale sulla
programmazione della rete scolastica 2025-2026, approvata lo scorso 23 dicembre, che
prevede per la Provincia di Pesaro e Urbino il taglio di ulteriori tre autonomie scolastiche,
su un totale di sei in tutto nelle Marche. «Ci hanno preso letteralmente in giro. Colpiscono
noi solo per non dare fastidio agli altri. E’ assurdo ed è evidente che i motivi siano
politici», sbotta il presidente della Provincia. I ridimensionamenti previsti dalla Regione
per Pesaro e Urbino riguardano l’Istituto comprensivo Lapi di Apecchio, accorpato
all’Istituto comprensivo Mattei di Acqualagna; l’Istituto comprensivo di Piandimeleto,
accorpato con l’Istituto comprensivo Macerata Feltria-Raffaello Sanzio (già frutto di
precedente accorpamento nel 2024-2025 tra Istituti comprensivi di Mercatino Conca e
Macerata Feltria; ndr) e il Cpia (Centro provinciale d’istruzione degli adulti) accorpato con
il Cecchi di Pesaro. Paolini furibondo: «Come noto abbiamo pagato più di tutti, con
quattro autonomie sottodimensionate nel 2023-2024 e altre quattro nel 2024-2025. Quindi,
in base a tutti i parametri, il consiglio provinciale ha chiesto per il 2025-2026 il
mantenimento della rete scolastica esistente. Invece solo a noi ci accollano altri tre
ridimensionamenti, su un totale di sei in tutte le Marche». Sbigottito il consigliere
provinciale con delega alla Programmazione scolastica Oriano Giovanelli: «E’ uno
scempio. Ci appelliamo alla commissione consiliare – in particolare a tutti i consiglieri
regionali eletti nel nostro territorio, di ogni orientamento politico – e al Cal (Consiglio
autonomie locali) regionale, affinché non esprimano il loro parere favorevole su
un’operazione del genere. Lo scorso anno la nostra Provincia, con grande responsabilità,
ha fatto un lavoro più rigoroso e approfondito rispetto al resto del territorio marchigiano,
contribuendo anche per il 2025-2026. Questa delibera è l’ennesima scure che si abbatte su
Pesaro e Urbino. E’ chiaro che valuteremo ogni azione, anche legale, per tutelare il
territorio e fare valere le ragioni dell’entroterra martoriato». Tuona il presidente Paolini:
«E’ incredibile, perché tutto questo è contrario alle stesse linee guida stabilite dalla
Regione per tutelare le scuole delle aree interne. Apecchio è il Comune con il più alto
indice di perifericità della Regione (con Pieve Torina, ndr), secondo i parametri della Snai
(Strategia aree interne). L’Istituto Macerata Feltria-Sanzio, ora anche con Piandimeleto, si
ritroverà con 22 plessi sparsi tra dieci Comuni dell’entroterra più estremo, su tre vallate
senza infrastrutture adeguate di collegamento. L’assessora regionale Chiara Biondi
conosce le distanze e la morfologia del territorio? Le consiglio di fare un percorso
nell’entroterra, perché parlare dalla costa è facile. Mettere insieme Apecchio con
Acqualagna vuol dire fregarsene del tutto dei cittadini. E sappiamo bene che un consigliere
regionale di maggioranza del territorio ha lavorato e fatto di tutto per unire Apecchio con
Acqualagna». Paolini annuncia battaglia: «L’entroterra si è rotto completamente le scatole.
Tagli su scuole, sanità, medici: è ora di fare basta. Esigiamo rispetto, almeno per le scuole
e per i bambini. Se le cose restano così e non vengono modificate in commissione
consiliare (domani la riunione, ndr) noi faremo ricorso al Tar. Perché non si può prendere
per i fondelli la gente dell’entroterra: tra l’altro anche le posizioni dei sindacati sono state
interamente ignorate».