Ad agosto 2024, i prezzi alla produzione industriale nell’area dell’euro hanno registrato un aumento dello 0,6% su base mensile, secondo i dati rilasciati da Eurostat. Nell’Unione Europea (UE), l’incremento è stato leggermente inferiore, pari allo 0,4%. Questi dati evidenziano le variazioni nei costi affrontati dai produttori, fattore che può influire sui prezzi finali dei beni per i consumatori.
Se osserviamo la variazione su base annua, i prezzi alla produzione nell’eurozona sono diminuiti del 2,3% rispetto all’agosto 2023, mentre nell’intera UE il calo è stato del 2,1%. Questa riduzione su base annuale riflette principalmente una discesa nei costi dell’energia, che continua ad avere un impatto significativo sui prezzi di produzione.
Guardando ai settori specifici, nell’area dell’euro si è verificata una diminuzione mensile dello 0,1% nei prezzi dei beni intermedi. Al contrario, i prezzi dell’energia hanno subito un forte rialzo dell’1,9%, contribuendo in maniera importante all’aumento complessivo. Anche i beni strumentali hanno mostrato una leggera crescita dello 0,1%, mentre i prezzi dei beni di consumo durevoli e non durevoli sono rimasti stabili.
Nell’UE, i beni intermedi e i beni di consumo durevoli hanno registrato una diminuzione dello 0,1%, mentre i beni di consumo non durevoli sono aumentati dello 0,1% e i beni strumentali dello 0,2%. L’energia ha registrato un aumento più contenuto, pari all’1,1%, rispetto all’area dell’euro.
A livello nazionale, l’Estonia ha registrato il più alto aumento mensile dei prezzi alla produzione industriale, con un incremento del 2,2%. Dall’altro lato, l’Irlanda ha osservato la diminuzione più significativa, con un calo del 3,8%.
Guardando al confronto su base annuale, la Slovacchia ha registrato il calo più marcato, con una diminuzione dei prezzi alla produzione del 18,3%. Al contrario, la Romania ha registrato l’aumento annuale maggiore, pari al 2,8%.
Su base annua, nell’area dell’euro, i prezzi dei beni intermedi sono diminuiti dello 0,8%, mentre quelli dell’energia hanno subito un calo netto del 7,7%. Tuttavia, i beni di consumo durevoli hanno visto un lieve aumento dello 0,3%, i beni di consumo non durevoli dell’1,1%, e i beni strumentali dell’1,4%.
Nel contesto dell’UE, i beni intermedi hanno seguito una dinamica simile, con un calo dello 0,8%, e i prezzi dell’energia sono scesi del 7%. I beni di consumo durevoli e non durevoli, insieme ai beni strumentali, hanno invece mostrato un moderato incremento.
L’aumento dei prezzi alla produzione nell’area dell’euro e nell’UE ad agosto evidenzia una situazione di incertezza economica, con il costo dell’energia che continua a essere il principale fattore di volatilità. Le differenze tra i paesi membri riflettono le diverse condizioni economiche e le sfide specifiche affrontate dai singoli Stati, influenzando il contesto produttivo a livello regionale e globale.