
(AGENPARL) – gio 13 giugno 2024 Facoltà di
Psicologia
Conferenza
‘LA DEVIANZA GIOVANILE IN ITALIA:
EPISODI O TRASFORMAZIONE?’
Organizzata da Università Cattolica del Sacro Cuore
(Centro Transcrime e Facoltà di Psicologia) in collaborazione
con il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità –
Ministero della Giustizia.
Lunedì 17 giugno 2024 | h. 9.30-13.30
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Cripta Aula Magna
PROGRAMMA
09:30-09:45 | Apertura – Saluti
Raffaella Iafrate – Pro-Rettrice UCSC
Antonio Sangermano – Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
09:45-10:00 | Introduzione alla giornata
Ernesto U. Savona – Direttore di Transcrime-UCSC
10:00-10:50 | Dalle gang giovanili alla violenza sui social: nuove forme della
devianza giovanile tra episodi e trasformazione
Presiede:
Maria Carla Gatto – Presidente Tribunale per i minorenni di Milano
Relazione e presentazione della ricerca:
Marco Dugato – Transcrime-UCSC
Interventi programmati (in ordine alfabetico):
Rosanna Capelli – Direttrice USSM di Milano
Cristina Maggia – Presidente Tribunale per i minorenni di Brescia
10:50-11:05 | Coffee break
11:05-12:15 | Tavola rotonda – Cosa fare, dove e come?
Presiedono:
Luca Milani ed Emanuela Saita – Professori di Psicologia-UCSC
Relatori in ordine alfabetico:
Matteo Lancini – Presidente della Fondazione Minotauro
Cesare Moreno – Presidente Associazione Maestri di Strada
Ennio Ripamonti – Presidente Metodi
Giancarlo Tamanza – Professore di Psicologia-UCSC
12:15-13:15 | Tavola rotonda – Verso un coordinamento degli interventi a più livelli
Presiede:
Emma Staine – Coordinatrice della Commissione Politiche sociali nell’ambito
della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Relatori in ordine alfabetico:
Guido Bertolaso – Assessore al Welfare di Regione Lombardia
Lamberto Bertolé – Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano
Sebastiano Leo – Assessore a Istruzione, Università, Diritto allo Studio
Formazione Professionale e Politiche del Lavoro di Regione Puglia
Renato Sampogna – Dirigente Responsabile Direzione Generale per la lotta alla
povertà e la programmazione sociale – Divisione IV – Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
13:15-13:30 | Conclusioni
Alessandro Antonietti – Preside della Facoltà di Psicologia-UCSC
Andrea Ostellari – Sottosegretario di Stato al Ministero della giustizia
LA DEVIANZA GIOVANILE: EPISODI O TRASFORMAZIONE?
LE RAGIONI DELLA CONFERENZA
Il titolo del rapporto e il tema della conferenza in cui viene presentato rappresentano una domanda non
retorica. Gli episodi di devianza giovanile ci allarmano e ci fanno credere a un aumento, eppure i dati ufficiali
ci presentano un fenomeno a macchia d’olio, in cui la tendenza all’aumento riscontrata nel 2022 si ferma, in
alcuni casi decresce e in altri aumenta. Più che i numeri, ciò che cresce e preoccupa è la violenza dei
comportamenti agiti.
Nell’ottobre del 2022 abbiamo prodotto una prima mappatura delle gang giovanili in Italia (disponibile qui).
Abbiamo illuminato un fenomeno del quale si parlava molto, ma si sapeva poco. Questa prima riflessione è
seguita da questo rapporto che approfondisce i dati della devianza giovanile, così come emerge dai profili
dei ragazzi in carico presso l’USSM di Milano. Abbiamo confrontato due periodi (2015-16 e 2022-23) per
cogliere le variazioni nelle traiettorie della devianza giovanile e abbiamo rilevato il loro andamento
discontinuo, arrivando a porci la domanda che è rappresentata dal tema di questa conferenza.
Vogliamo capire se gli episodi ai quali assistiamo sono casuali oppure l’inizio di una nuova fase di
trasformazione della devianza giovanile, più pericolosa, più aggressiva e più allarmante. La risposta arriverà
nei prossimi anni, ma, per evitare il rischio di questa trasformazione da episodica a sistemica, dobbiamo
intervenire oggi nelle cause e nei rimedi.
La figura della copertina del rapporto che presentiamo, richiamata nel programma della Conferenza, illustra
le diverse età sulle quali occorre intervenire, partendo dai bimbi appena nati fino ai giovani adulti. Ciascuna
età ha i suoi rischi di devianza, influenzati dalle caratteristiche individuali, ma anche, in primis, dai contesti
familiari e dalle comunità, per proseguire poi con la scuola e il gruppo di pari tra adolescenti e giovani adulti.
Su ciascuna di queste figure e su ciò che rappresentano, occorre dare risposte coordinate che riguardano
l’individuo, la famiglia, la scuola, la comunità. Per questo, nella tavola rotonda interdisciplinare abbiamo
chiamato esperti nei vari settori, per discutere che cosa si può fare e come. Scontando le diversità dei
contesti e individualità, c’è un “paniere” di interventi nei diversi settori che possono funzionare per ridurre la
devianza giovanile?
Nella seconda tavola rotonda interistituzionale, invece, abbiamo invitato i rappresentanti di istituzioni a
diversi livelli per raccogliere i suggerimenti della prima tavola rotonda e predisporre e “mettere a terra”,
quando possibile, interventi efficaci e coordinati. Abbiamo notato, occupandoci del problema, che in Italia
“tutti fanno tutto” nel settore della devianza giovanile. Stato, Regioni, Comuni e privato sociale intervengono
nel settore senza alcun coordinamento reciproco, con una notevole dispersione degli effetti e uno spreco
delle risorse dedicate. Si può fare di più e meglio? Abbiamo chiesto a un rappresentante della Conferenza
delle Regioni di presiedere questa tavola rotonda perché vorremmo che proprio a livello di Regioni si
potessero individuare modi e mezzi di intervento.
Abbiamo predisposto questo rapporto e la conferenza di presentazione in collaborazione con il Dipartimento
di Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia perché crediamo che questa istituzione possa
ben raccogliere i dati della devianza giovanile in Italia e sui vissuti dei ragazzi, permettendoci di analizzare più
da vicino e di capire meglio le sue diverse traiettorie,poco rappresentate dalle statistiche ufficiali sulle
segnalazioni dei giovani. Abbiamo anche discusso i contenuti del rapporto e il programma della conferenza
con i nostri colleghi psicologi dell’Università Cattolica per favorire un approccio multidisciplinare, come
questo tema necessariamente richiede. Ringraziamo tutti per il contributo e per il risultato.
Direttore di Transcrime
(Joint Research Centre on Innovation and Crime)