[lid] La Transnistria, regione separata dalla Moldavia dal 1990 e di fatto non riconosciuta come repubblica separatista, ha chiesto l’intervento della Russia per proteggersi dalle presunte minacce della Moldavia filoeuropea. Le autorità transnistriane sostengono che la Moldavia stia usando la pressione finanziaria per costringerle a riunirsi e lamentano il deterioramento delle relazioni. La richiesta di assistenza a Mosca potrebbe essere il preludio a un possibile referendum sull’integrazione con la Russia. La Moldavia, sul percorso verso l’adesione all’Unione Europea, ha condannato la mossa, mentre la Russia, pur non riconoscendo ufficialmente la sovranità della Transnistria, sembra esercitare un’influenza strategica nella regione. La situazione suscita preoccupazioni riguardo a un potenziale punto di tensione nelle relazioni tra Russia e Moldavia, analogamente a quanto accaduto in Ucraina nel 2014.
Lo scorso anno la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva affermato che è imperativo che l’Unione europea affronti la questione del suo allargamento il prima possibile per includere paesi come Ucraina e Moldavia per garantire che non cadano sotto l’influenza di Russia o Cina.
Parlando a Madrid, von der Leyen aveva affermato che il blocco deve guardare avanti a quattro anni e immaginare come dovrebbe essere l’unione.
“Possiamo immaginare che l’Unione Europea sarà senza l’Ucraina, senza la Moldavia, senza i Balcani occidentali? E quelle parti dell’Europa sono sotto l’influenza della Russia o della Cina? Impossibile”, aveva detto.
“Quindi la direzione del viaggio è chiara. E quindi, ora dobbiamo iniziare a pensare a come possiamo garantire che l’Europa sia intera, che quei paesi facciano parte dell’Unione Europea”.
Von der Leyen aveva detto che la questione dell’allargamento deve essere affrontata “il più presto possibile perché ci vorrà tempo per giungere ad una conclusione”.