
(AGENPARL) – gio 02 novembre 2023 Arno, 11Milioni per opera alimentazione cassa Pizziconi. Giani-Monni:
“Toscana guarda lontano”
Stamani il sopralluogo del presidente insieme all’assessora all’ambiente e
difesa del suolo Monia Monni. Presente anche la sindaca di Figline e Incisa
Giulia Mugnai
Scritto da Lorenza Berengo, giovedì 2 novembre 2023 alle 14:10
Un altro passo avanti fondamentale verso la realizzazione del sistema di
laminazione di Figline, uno dei principali a difesa dal rischio alluvioni
per la città di Firenze. I lavori che sono stati presentati stamani
durante il sopralluogo del presidente Eugenio Giani e dell’assessora
all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni con la sindaca del Comune
di Figline e Incisa Giulia Mugnai,riguardano la realizzazione dell’opera di
alimentazione della cassa d’espansione Pizziconi (collaudata a dicembre
2020) nel comune di Figline e Incisa Valdarno.
“E’ una importantissima opera di prevenzione- ha detto Giani- da cui
passa la visione strategica che ha la Toscana sul piano della difesa dal
rischio idraulico. Un sistema imponente quello di Figline, che insieme a
Bilancino e le altre dighe contribuisce a fare della Toscana una delle
regioni d’Italia che ha fatto di più sotto questo punto di vista con
risultati tangibili. Dopoil lago di Bilancino questo è il secondo grande
passaggio per il contenimento dell’acqua, in una chiave che è quella della
prevenzione dell’alluvione che in questi giorni drammaticamente ricordiamo.
L’‘opera di presa’ di cui vediamo oggi i lavori in stato di avanzamento-
ha proseguito Giani- e che sarà pronta entro i prossimi sette mesi
permetterà l’ingresso delle acque di piena dell’ Arno nella cassa di
espansione grazie all’attraversamento dell’autostrada A1 Milano-Napoli e
del viadotto ferroviario della linea Alta Velocità. Un volta completato
l’intervento- ha aggiunto Giani- la cassa di Pizziconi potrà invasare un
volume di circa 3,5 milioni di metri cubi”.
I lavori sono stati consegnati il 3 marzo 2021 e termineranno entro il
primo trimestre 2024. L’importo dell’intervento è di 11milioni 650mila
euro . La cassa di Pizziconi è un intervento previsto dal Piano stralcio
relativo alla riduzione del rischio idraulico del bacino del fiume Arno
(D.P.C.M. 01/12/2022) per la riduzione del rischio idraulico lungo il fiume
Arno. Il soggetto gestore è la Regione Toscana, attraverso il Genio Civile
Valdarno
“Un’opera fondamentale- ha aggiunto l’assessora Monni- che fa parte del
sistema di laminazione di Figline che serve per la sicurezza dell’Arno
quando attraversa Firenze, mettendo al riparo un territorio ampio e, in
particolare, il capoluogo. E’ un’opera ingegneristica molto complessa che
prevede lo ‘spingimento’ di 3 strutture da 15 metri per 6 sotto
l’autostrada, senza mai interrompere il passaggio delle macchine.
I lavori che vediamo oggi servono a costruire quello che sarà il
‘rubinetto’ che ci consentirà di regolare l’ingresso dell’acqua
dell’Arno nella cassa di espansione di Pizziconi, già realizzata”.
L’assessora Monni ha ricordato il complesso sistema di laminazione di
Figline che oltrei due lotti di Pizziconi (il terzo già finanziato),
comprende la cassa Prulli a gara e Restone già appaltata. “Opere
complesse- ha concluso Monia Monni-, di lunga realizzazione che renderanno
il nostro territorio più sicuro”.
L’ obiettivo del complesso progetto di ingegneria civile è, prima di
tutto,quello di ridurre al minimo se non annullare i periodi di chiusura
della sede autostradale, in quanto interessata direttamente dalla
costruzione di tre scatolari di sotto attraversamento per il collegamento
del Fiume Arno con le aree della cassa di espansione. Con la tecnica dello
spingitubo sono stati costruiti sul posto tre monoliti in cemento armato
delle dimensioni che sono in fase di inserimento all’interno della
piattaforma autostradale per mezzo di appositi martinetti idraulici.
L’ingresso delle acque di piena dell’Arno verrà regolato da tre paratoie
metalliche che potranno essere gestite da remoto attraverso un sistema di
telecontrollo.
“Il sistema delle casse d’espansione è il passo fondamentale per la
messa in sicurezza del nostro territorio dal dissesto idrogeologico – ha
commentato la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai -. Il
fatto che negli ultimi anni la Regione abbia accelerato il processo di
realizzazione è un segnale sicuramente positivo, come lo sono i grossi
investimenti introdotti sia dalla Regione stessa che dai governi. Adesso è
necessario completare questo sistema nel minor tempo possibile, evitando il
perdurare dei lavori come accaduto con la cassa di Matassino, e procedere
velocemente anche con il termine della cassa di Restone, dove intanto sono
state concluse le opere propedeutiche, e di quelle di Prulli e Leccio.
Purtroppo, il nostro territorio è stato segnato in passato da gravi eventi
alluvionali ed esistono vaste aree che aspettano di essere messe in
sicurezza per potersi rilanciare dal punto di vista urbanistico, della
sostenibilità ambientale, ma anche della crescita e dello sviluppo
economico. Proprio per questo, l’amministrazione lavora con costanza per
garantire una continua manutenzione ordinaria e straordinaria sul reticolo
minore sui torrenti”.
Il sistema Figline
Il sistema di laminazione di Figline si compone di varie casse di
espansione: oltre a ‘Pizziconi’, include anche Restone, Prulli e Leccio
(in quest’ultimo è stato approvato il progetto preliminare per un totale
di oltre 132 mln di euro. Tutti elementi di un sistema di interventi
coordinati e finalizzati a mitigare il rischio idraulico lungo il fiume
Arno. Il sistema di casse avrà una capacità di contenere circa 25 mln di
metri cubi d’acqua, per un evento estremo e raro come quello di piena
dell’Arno che ha un tempo di ritorno di 200 anni.