
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 [image: immagine.png]
*La ricerca internazionale sul futuro dell’artigianato arriva a Venezia*
*Il gruppo di lavoro, guidato dalla Copenaghen Business School, con
Università Ca’ Foscari, Fablab Venezia e altri nove partner italiani ed
europei, svilupperà scenari e modelli per la digitalizzazione sostenibile
dell’artigianato locale.*
Le tecnologie digitali e i nuovi modelli di business orientati alla
sostenibilità sono la chiave per supportare la crescita e la valorizzazione
delle attività artigianali e artistiche locali, aprire nuovi mercati,
promuovere collaborazioni tra artigianato e industrie culturali, favorendo
il coinvolgimento delle nuove generazioni nei mestieri tradizionali
d’eccellenza.
Il progetto Hephaestus (Heritage in EuroPe: New tecHnologies in crAft for
prEserving and innovaTing fUtureS), finanziato dal programma europeo
Horizon Europe, ha lo scopo di definire possibilità e strumenti per
preservare e innovare i settori dell'artigianato, per sviluppare
un'economia basata sulla tecnologia all'avanguardia, creativa, sostenibile
e radicata nel patrimonio culturale.
Un partenariato di alto livello, composto da istituzioni e imprese di
cinque stati diversi: Danimarca, Faroe Islands, Italia, Lettonia e Svezia,
collaborerà per quattro anni, proponendo soluzioni per la formazione e la
crescita innovativa delle realtà artigiane, attraverso azioni pilota e
sperimentazioni in quattro cluster territoriali tra cui Venezia e il
distretto della ceramica di Bassano e Nove.
Il progetto è stato presentato recentemente con un workshop accademico e
istituzionale a Venezia e un incontro dedicato agli stakeholder a Bassano
del Grappa, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici, partner del
progetto.
Venezia si conferma così un luogo privilegiato di studio e innovazione sul
tema dell’artigianato, riportando in veneto gli indirizzi europei sulla
sostenibilità, digitalizzazione e valorizzazione della cultura e del
patrimonio materiale e immateriale. La collaborazione tra diversi
interlocutori: accademici, quali l’Università Ca’ Foscari, istituzionali,
come le Associazioni di Categoria CNA e Confartigianato e tecnologici, come
Fablab Venezia, ha l’obiettivo di affrontare l’innovazione da diversi punti
di vista, assicurando un approccio trasversale.
Marta Gasparin, professoressa associata presso CBS e coordinatrice del
progetto di ricerca, ha espresso il suo ottimismo sull'iniziativa,
affermando: "L'artigianato tradizionale è vitale per le economie locali e
per mantenere la diversità culturale in Europa. Tuttavia, per sopravvivere
e prosperare, questi mestieri devono adattarsi al panorama in evoluzione.
Attraverso questo progetto, miriamo a potenziare i mestieri tradizionali
per creare posti di lavoro, promuovere la crescita economica e
rivitalizzare le regioni europee".
Il professor Fabrizio Panozzo, professore associato dell’Università Ca’
Foscari evidenzia le potenzialità virtuose date dalla collaborazione tra
ricerca, impresa e arte: “*In questo progetto però management e arte si
combineranno con la dimensione sociale, “comunità” è infatti un’altra
parola chiave per la ricerca. L'artigianato sarà interpretato come un
processo che contribuisce all’inclusione e all’innovazione sociale: un
processo in cui l'arte e la presenza degli artisti saranno fondamentali per
una reinterpretazione dell'artigianato come mezzo per rinforzare le
connessioni tra chi abita un territorio. *
*Anche questa volta il ruolo degli artisti è fondamentale: lavoreranno
fianco a fianco con ricercatori di management, per capire cosa fa
l'artigianato, e non solo nella produzione di oggetti belli, ma anche cosa
fa l'artigianato alla società e alle comunità.*
*Nei cinque ecosistemi di Hephaestus – Venezia, Bassano del Grappa, Dals
Langed in Svezia, Bornholm in Danimarca e le isole Faroe – cerchiamo un
nuovo modo di intendere la presenza degli abitanti e dei cittadini, in
particolare in quelle città come Venezia in cui l’idea stessa di
cittadinanza è messa alla prova dall'industria del turismo. In questi
luoghi l'artigianato, insieme all'arte e a una nuova idea del governo di
imprese e istituzioni, può fornire una visione e un'interpretazione di un
futuro più sostenibile.”*
La presenza nel partenariato di un interlocutore operativo come Fablab
Venezia, che da anni è impegnato nel supporto alla digitalizzazione dei
processi artigianali e nello sviluppo di paradigmi creativi innovativi, è
un grande valore aggiunto per il progetto: “*Le tecnologie di fabbricazione
digitale si mettono a servizio dell’artigianato artistico e d’eccellenza,
fornendo opportunità di crescita e valorizzazione dei processi manuali
tradizionali, e traghettando le imprese artigiane verso il futuro. La
collaborazione tra istituzioni e imprese è fondamentale per trasformare le
buone pratiche in innovazione strutturata e condivisa, con un impatto sui
territori e utilizzando la tecnologia come strumento per gestire il
passaggio generazionale e coinvolgere i più giovani in questi mestieri
d’eccellenza*” commenta Andrea Boscolo, socio co-fondatore del laboratorio
di fabbricazione digitale.
Il ruolo delle Istituzioni locali e delle associazioni di categoria sarà
determinante per la creazione di innovazione stabile e duratura e per il
trasferimento di competenze a tutti i settori artigiani.
Il Dott. Roberto Paladini, Direttore CNA – Confederazione Nazionale
Artigianato Comune di Venezia sottolinea l’importanza che un progetto come
Hephaestus può rivestire per lo sviluppo locale a 360 gradi: “*Siamo lieti
di essere partner del progetto **e di poter contribuire tramite esso ad
evidenziare il ruolo sociale e culturale che l’artigianato esprime nello
sviluppo dei territori.*
*Procedere in modo sistemico a fianco dell’Università Ca’ Foscari Venezia e
di Fablab Venezia su questo tema è per noi di fondamentale importanza per
poter cogliere a pieno le innovazioni sociali che saranno generate dalle
attività poste in essere dalle azioni progettuali.*
*In questo modo come Associazione di rappresentanza veneziana degli
interessi dell’artigianato riusciremo a trasferire alle botteghe ed ai
maestri artigiani del territorio tali innovazioni, così da rendere quanto
più ampia la ricaduta di esse sul tessuto produttivo locale.*
*La contaminazione tra arte e artigianato è un tema di fondamentale
importanza sia rispetto alla necessità di rinnovamento e di contaminazione
fattiva del comparto, sia in ottica di rigenerazione dei saperi e delle
conoscenze tradizionali mediante il passaggio generazionale e l’apertura a
nuove collaborazioni professionali.*
*La produzione artigianale è per sua stessa natura sostenibile, lenta e
rispettosa dell’ambiente in cui è inserita. Rafforzare l’artigianato
significa contribuire a rendere vivibile la Città, rafforzando da un lato
l’offerta di beni e servizi a favore dei residenti, dall’altro la
possibilità di sviluppo di insediamenti produttivi manifatturieri
compatibili con l’ecosistema veneziano.*”
*“Gli artigiani veneziani sono da sempre intimamente connessi alla propria
città* – spiega il Direttore di Confartigianato Venezia, Dott. Matteo Masat
– *quelli che operano nel Centro storico e che anche vi risiedono sono il
66% del totale, due su tre. Puntare sull’artigianato significa quindi
intervenire anche sulla residenza. Venezia potrebbe allora assumere il
ruolo di **«**grande laboratorio**»** per un nuovo tipo di artigianato che
non rinnega la tradizione, ma, al contrario, la riprende in tutta la sua
essenza e la pone con convinzione al centro”. *
La sfida che si trova davanti il capoluogo lagunare (al pari delle altre
città d’arte italiane) è di cogliere e sfruttare al meglio la
trasformazione economica in atto basata su un modello aziendale fondato
sulla qualità, sulla creatività e sul giusto insieme di innovazione
tecnologica e valorizzazione di saperi intimamente legati al territorio.
*“Un’altra Venezia potrebbe essere ancora pensabile – *conclude il Dott.
Enrico Vettore, Responsabile Categorie d Confartigianato Venezia* -, un
nuovo rinascimento, guidato da questi artigiani visionari che scorgono
nelle tecnologie digitali scenari impensabili fino a qualche anno fa, è
concretamente possibile. Questo progetto va visto allora come un piccolo
tassello che si inserisce all’interno di un grande mosaico tutto da
ricostruire che vede il ritorno, come figura centrale, dell’artigianato
nelle sue molteplici forme ed espressioni più autentiche”.*
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