
(AGENPARL) – lun 02 ottobre 2023 COMUNICATO STAMPA
Mozzarella Dop, record di citazioni nei menu dei ristoranti
Ma il Consorzio avverte: troppi prodotti fake nella ristorazione
Dal 7 ottobre missione alla fiera Anuga in Germania
Previsti nuovi controlli contro l’Italian sounding
2 ottobre 2023 – La Mozzarella di Bufala Campana è il formaggio a
denominazione di origine protetta più presente e più correttamente citato
con l’acronimo “DOP” nei menu dei ristoranti italiani. Il primato arriva
dalla ricerca promossa da Afidop (l’associazione dei formaggi Dop e Igp
italiani) e realizzata dalla società Griffeshield, che ha valutato l’entità e le
modalità con cui i formaggi Dop sono riportati nei menu, dalla
denominazione del prodotto al logo fino alla stagionatura.
La Bufala Campana è presente nel 90 per cento dei menu esaminati e
l’acronimo “DOP” è riportato nel 46,5 per cento dei casi, come
elemento distintivo rispetto a una mozzarella generica. L’indagine è stata
condotta su un campione di 21.800 ristoranti ed è stata presentata nei
giorni alla presenza del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità
Alimentare, Francesco Lollobrigida. I numeri segnalano significative
potenzialità di crescita nel segmento del fuori casa, tenendo conto che il 58
per cento dei consumatori italiani ritiene importante la presenza del
marchio sui propri acquisti alimentari e il 40 per cento è disposto a
spendere dal 5 al 10 per cento in più per avere un prodotto certificato.
Il Consorzio di Tutela esprime soddisfazione per i risultati della ricerca,
ma allo stesso tempo lancia l’allarme: “Troppo spesso, purtroppo, la
citazione del nostro prodotto nei menu dei ristoranti è solo uno specchietto
per le allodole, con l’obiettivo di attirare soprattutto turisti, senza che in
realtà venga servita una vera mozzarella Dop”, sottolinea il direttore del
Consorzio, Pier Maria Saccani. Lo testimonia l’esito dell’operazione
“E…state senza pensieri 2023”, condotta nei principali luoghi delle
vacanze durante la stagione estiva appena conclusa. Dal lavoro svolto dal
settore Vigilanza del Consorzio emerge che l’evocazione della mozzarella
di bufala campana Dop è stata una costante, soprattutto nei menu dei
locali. Troppi i prodotti fake nella ristorazione.
Nel corso dei controlli si è scoperto che i turisti venivano ingannati
anche nella famosa piazzetta di Capri, meta del lusso e del jet set
internazionale, dove un ristoratore indicava nei menu pizze con
mozzarella di bufala campana Dop, ma in realtà le preparava con
mozzarella vaccina pugliese. Identico raggiro in un locale vicino al Duomo
di Amalfi. Invece, in un ristorante sul mare a Ischia Porto, la tipica
“caprese” era realizzata con mozzarella mista, a prezzi esorbitanti e
inspiegabili. Al termine dell’operazione sono stati controllati 14 punti
vendita e segnalate 13 violazioni più una diffida: in pratica il 100% delle
verifiche ha riscontrato irregolarità. Sono stati sequestrati 150 chili di
prodotti non a norma ed elevate sanzioni amministrative per 45mila euro.
E dal 7 all’11 ottobre il Consorzio volerà in Germania per partecipare alla
fiera Anuga di Colonia, nella collettiva di Afidop con gli altri grandi
formaggi Dop italiani. Per l’occasione sono previsti nuovi controlli
internazionali durante la kermesse per contrastare il fenomeno dell’Italian
sounding. Solo nel primo semestre 2023, il Consorzio ha già effettuato 450
rilievi all’estero, principalmente in Europa.
“I risultati della ricerca e dei nostri controlli – sottolinea Saccani –
testimoniano che i consumatori richiedono sempre di più i prodotti Dop,
ma la risposta, purtroppo, in numerosi casi è solo scriverlo nei menu dei
ristoranti. Ci sono le sigle, insomma, ma spesso non c’è il prodotto vero. Il
nostro Paese sta vivendo un vero e proprio boom dei flussi turistici
dall’estero e gli stranieri hanno voglia di assaggiare l’autentico Made in
Italy. Proporre invece prodotti fake danneggia l’immagine non solo della
Bufala Campana, ma più in generale del comparto agroalimentare che
punta tutto sulla qualità. Il nostro Consorzio ha moltiplicato gli
investimenti in vigilanza e continuerà a farlo, ma i controlli non potranno
mai bastare. C’è bisogno di lavorare in rete con le istituzioni, tutti insieme
per favorire la corretta informazione e la conoscenza dei prodotti
autentici. In tal senso, un plauso va all’avvio dell’intesa tra Afidop e Fipe,
che intende proprio puntare all’elaborazione di linee guida per
promuovere le produzioni certificate all’interno dei menu dei pubblici
esercizi, incentivandone il consumo”.