
(AGENPARL) – mer 07 dicembre 2022 * MERGEFORMAT
PROCURA DISTRETTUALE DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale Ordinario di Venezia
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Oggetto: Comunicato stampa
Musile di Piave (VE). Due uomini e una donna arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Nella mattinata di venerdì 2 dicembre 2022, in Musile di Piave (VE) i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del N.O.R di San Donà di Piave delegati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Venezia, hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e domiciliare, emesso nei confronti di un 34enne nigeriano del luogo, una 27enne connazionale residente nel padovano ed un 24enne, sempre nigeriano, residente in provincia di Palermo.
Al termine dell’attività, in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza raccolti nel contesto, gli indagati sono stati quindi arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Difatti la perquisizione effettuata presso l’abitazione, risultata occupata dai tre arrestati, ha consentito di rinvenire nell’appartamento e nel box pertinenziale:
125 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina suddivisa in dosi ed ovuli;
oltre 1 etto di sostanza stupefacente del tipo eroina anch’essa divisa in dosi ed ovuli;
25 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana contenuti in un sacchetto di cellophane.
Oltre allo stupefacente sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 2mila euro in contanti in banconote di vario taglio ritenuti presunto provento dell’attività illecita.
L’attività, svolta in fase esecutiva con il supporto di un’unità del Nucleo Cinofili di Torreglia (PD), trae origine da una serie di sequestri amministrativi per uso personale di stupefacenti effettuati nel corrente anno a carico di un 39enne di Musile di Piave, un 41enne di San Donà di Piave ed una 39enne di Eraclea (VE), sostanze risultate dall’attività investigativa presumibilmente cedute da uno degli indagati nel sandonatese.
Gli arrestati sono stati condotti presso la circondariale di Venezia-Santa Maria Maggiore e la casa di reclusione femminile di Venezia-Giudecca su disposizione dell’Autorità Giudiziaria lagunare che ha diretto le indagini.
L’attività dell’Arma rientra nel costante controllo del territorio per il contrasto dei fenomeni di microcriminalità diffusa in particolar modo quelli che creano maggior allarme sociale, ricompreso quindi il preoccupante fenomeno dello smercio di stupefacenti.