
(AGENPARL) – mer 30 novembre 2022 NOTA STAMPA
MANOVRA, M5S: DA GOVERNO TAGLI A CARCERI PER 36 MLN, RISPARMI SU PELLE PERSONE
ROMA, 30 novembre – “Tagli per almeno 36 milioni di euro in tre anni, ecco come si presenta il governo Meloni ai detenuti, agli agenti di Polizia Penitenziaria e a tutto il personale impiegato nelle carceri italiane. Dopo anni di retorica e slogan con cui la destra ha strumentalizzato le tante difficoltà che deve affrontare il Dap, con la loro prima Legge di Bilancio Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia chiedono allo stesso Dipartimento risparmi non inferiori a 36 milioni per gli anni 2023, 2024 e 2025, attraverso la riorganizzazione e l’efficientamento dei servizi degli istituti penitenziari. Insomma, meno servizi o qualità inferiore. Nelle bozze che circolavano nei giorni scorsi addirittura si parlava di ‘razionalizzazione del personale’, per fortuna almeno questo passaggio è stato cancellato di fronte all’immediato sollevarsi delle proteste”.
Lo affermano in una nota i componenti del Movimento 5 Stelle nella commissione Giustizia della Camera Valentina D’Orso, Stefania Ascari, Federico Cafiero De Raho e Carla Giuliano.
“Dunque – aggiungono – il governo sceglie di andare in direzione opposta rispetto agli investimenti voluti dai governi Conte, che hanno messo in campo un corposo piano assunzioni nei vari comparti della Giustizia, inclusi gli organici di Polizia Penitenziaria e altre figure dedicate alle carceri, come il personale giuridico-pedagogico. La nostra linea è molto chiara: bisogna investire in risorse umane e finanziarie per garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose dentro le carceri. La strada è ancora lunga, anche la cronaca di questi giorni ce lo conferma, è incredibile come il governo Meloni intraprenda la via dell’austerity sulla pelle delle persone. Se non vogliono ascoltare il Movimento 5 Stelle, ascoltino i sindacati della Polizia Penitenziaria che hanno già lanciato l’allarme, constatando la totale assenza di risposte alle esigenze di funzionalità del sistema sicurezza e del sistema penitenziario e dei diritti del personale, a cui verrà chiesto di compiere ulteriori sforzi rispetto a quelli già gravosi cui sono costretti ogni giorno. Come ‘ciliegina sulla torta’ – concludono – arriva anche un taglio di un milione e mezzo per le intercettazioni, uno strumento fondamentale per la magistratura, che il governo vuole incredibilmente indebolire”.