
REGGIO CALABRIA Gli indagati hanno operato in maniera professionale e imprenditoriale, evitando conversazioni telefoniche anche per semplici incontri al fine di eludere le investigazioni e, prima di giungere all’accordo conclusivo di una cessione, venivano spesso consegnati campioni di sostanza stupefacente presso il capannone industriale di Rizziconi – monitorato h-24 dai Carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova – persino per il tramite di soggetti minorenni. Tra l’altro, alcuni degli indagati sono legati tra di loro da legami di parentela a conferma dell’esistenza di una struttura fondata su forti ed impermeabili vincoli di sangue, anche per la conduzione di singole attività delittuose. Alcuni degli africoti arrestati, inoltre, sono ritenuti contigui per vincoli di parentela e frequentazioni con soggetti appartenenti alla locale cosca di ‘ndrangheta Morabito-Bruzzaniti-Palamalara, a conferma della loro pericolosità. Nel corso dell’attività, significativo anche l’arresto del catturando Stelitano Antonio cl. 82, pregiudicato e anch’egli contiguo alla cosca di ‘ndrangheta Morabito-Bruzzaniti-Palamalara di Africo, figlio dell’odierno arrestato Bruno, il quale, nel maggio del 2019, era evaso dai domiciliari ove era ristretto ad Africo per altri reati, per fuggire e trovare rifugio a Roma, dove, in breve tempo, è stato però individuato, localizzato e catturato, proprio su indicazione dei Carabinieri della Stazione di San Martino di Taurianova, grazie al monitoraggio svolto nel corso dell’attività. In definitiva, le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno consentito di disarticolare, nelle diverse fasi, una vera e propria filiera di produzione, coltivazione, lavorazione e commercio di marijuana e cocaina, con l’immissione nel mercato illegale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, con conseguenti lauti illeciti profitti per il gruppo criminale. (News&Com)