
(AGENPARL) – mar 26 luglio 2022 IRREGOLARITA’ SUL LAVORO FIERE DI BOLOGNA, FACCI (LEGA): “LA REGIONE NON SI TRINCERI DIETRO ALLE SCUSE E APPLICHI I PROTOCOLLI PER LA LEGALITA’ E LA SICUREZZA ANCHE PER LE GARE DELLE SOCIETA’ A CAPITALE MISTO”
BOLOGNA, 26 LUG – “Non possiamo trincerarci dietro alle scuse: i protocolli in materia di sicurezza e legalità sottoscritti dalla Regione con i sindacati e validi in ambito pubblico devono essere applicati anche nelle società miste con partecipazione del pubblico anche in veste di socio di minoranza”. Così il consigliere della Lega Michele Facci ha replicato all’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla che, in risposta a un’interpellanza del leghista in merito alle diverse irregolarità sul lavoro nell’ambito delle attività di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere spa, ha ribadito la volontà dell’amministrazione di dare seguito ai protocolli sottoscritti in materia di legalità, controllo e sicurezza ma ha sottolineato come la Regione, in quanto socio di minoranza di Bolognafiere, non sia in grado di intervenire nelle dinamiche relative all’amministrazione della società.
“Eppure la Regione Emilia-Romagna, insieme al Comune di Bologna, alla Camera di Commercio di Bologna e alla Città Metropolitana di Bologna, rappresenta la maggioranza pubblica all’interno della società” ha sottolineato Facci, ricordando come negli ultimi mesi alcuni controlli di polizia giudiziaria abbiano permesso l’individuazione di numerose irregolarità nelle imprese di allestimento dei quartieri fieristici di Bologna Fiere spa. Nel mese di settembre 2021, infatti, è stato sanzionato un imprenditore egiziano, titolare di un subappalto; nel mese di ottobre 2021, altri due casi di lavoro “nero” durante le fasi di allestimento. A maggio 2022, in occasione di “Autopromotec”, ben sei imprese su dieci che procedevano all’allestimento della kermesse sono risultate non in regola.
“Ci chiediamo se a fronte di comportamenti che sono stati riscontrati in modo ripetuto ci sia la volontà di applicare in maniera forte e precisa anche in gare come queste quelle che sono le disposizione previste in tutte quelle che sono le gare pubbliche di diretta gestione della Regione, pur sapendo che dipendeno da un Consiglio di Amministrazione che ha dinamiche e procedure diverse, essendo Bolognafiere una società a capitale misto tra pubblico e privato” ha punto l’esponente del Carroccio.
“Non possiamo esimerci dal mostrare come questa partecipazione pubblica dovrebbe avere una precisa impostazione perché quanto vale nel pubblico dovrebbe valere anche quando il pubblico detiene solo una quota societaria. Una precisazione importante perché le parole dell’assessore potrebbero essere lette come un modo di allontanare o sfumare la problematica trincerandosi dietro al fatto di essere soci all’11,67” ha concluso Facci.
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