
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
Ufficio Stampa
TS 14/10/2025
PRESENTATA LA PRIMA EDIZIONE DEL “TRIESTE TRUE CRIME” CHE SI
TERRA’ IL 7 E 8 NOVEMBRE 2025. NEL CORSO DELL’EVENTO,
GEMELLATO CON IL FESTIVAL TREVISO GIALLO, VERRA’ CONSEGNATO
IL “PREMIO CRIME” A GIANLUIGI NUZZI, ROBERTA BRUZZONE,
STEFANO NAZZI, ALESSANDRO POLITI E LUCIANO GAROFANO
Il 7 e 8 novembre 2025 Trieste ospiterà, nella Sala Luttazzi del Magazzino 26 di Porto
Vecchio-Porto Vivo e nella Sala conferenze del Civico Museo Teatrale “Schmidl” di via
Rossini 4, la prima edizione del Trieste True Crime, evento unico in Italia che vedrà
anche il riconoscimento del “Premio CRIME” dedicato ai professionisti che si sono
distinti nella loro professione nell’ambito del true crime. Verranno premiati Gianluigi
Nuzzi, Roberta Bruzzone, Stefano Nazzi, Alessandro Politi e Luciano Garofano.
La prima edizione del Trieste True Crime è stata presentata oggi nella Sala
Conferenze del Museo Orientale nel corso di una conferenza stampa introdotta
dall’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi alla presenza
dei responsabili dell’evento, Lisa Marra, titolare della casa editrice Linea edizioni e
Presidente dell’Associazione Accademia Veneta e Pierluigi Granata, giornalista
pubblicista e criminologo, che hanno illustrato il programma e le caratteristiche
dell’iniziativa e del Vicedirettore del Gruppo Nem con delega per Il Piccolo, Fabrizio
Brancoli.
“Abbiamo deciso di coorganizzare questo evento dedicato a quella che una volta si
definiva cronaca nera – ha esordito l’Assessore alle Politiche della Cultura e del
Turismo, Giorgio Rossi – per varie ragioni, a cominciare dal fatto che questa materia
ha sempre destato in me, come nell’opinione pubblica, un notevole interesse. Non
credo che sia solo morbosità, ma piuttosto che l’interesse del pubblico risieda in quel
filo sottile che divide la nostra vita quotidiana da quello che potrebbe essere un,
anche casuale, coinvolgimento in eventi di questo tipo. Oggi vediamo come,
attraverso i giornali e le trasmissioni televisive, grazie al parere di esperti, tutto,
specie in relazione ai casi più eclatanti, venga messo in discussione, a partire dalle
sentenze. Si tratta quindi di uno spaccato di vita della nostra società che interessa a
tutti e il successo di questi programmi risiede nella ricerca della verità, come faceva
un tempo il giornalismo d’inchiesta che sta ritornando prepotentemente alla ribalta.
Ospitare questo evento nella nostra città si lega al fatto che Trieste sta conoscendo in
questi anni una forte spinta e gli anni bui del Dopoguerra si sono trasformati oggi in
una grande opportunità con la caduta dei confini, che la rendono un punto di
riferimento centrale per la Mitteleuropa e non solo. Mi auguro quindi che questo
evento possa avere un seguito e possa rappresentare un appuntamento fisso per la
città” ha concluso Rossi.
“Abbiamo scelto Trieste – ha dichiarato Lisa Marra, titolare della casa editrice Linea
edizioni e Presidente dell’Associazione Accademia Veneta – perché è una città che ci è
molto cara, innanzitutto perché il presidente del comitato scientifico del Festival
Treviso Giallo, con il quale l’evento è gemellato, Elvio Guagnini, è professore emerito
all’Università di Trieste e soprattutto perché, per le sue peculiarità, ritenevamo che
fosse la sede deputata per un evento di questo tipo. All’interno della rassegna ci sarà
una sezione dedicata anche alle scuole superiori perché abbiamo voluto che questo
appuntamento, come Treviso Giallo, avesse un taglio di approfondimento scientifico
con la partecipazione di professionisti provenienti da diversi ambiti: non solo
giornalisti, ma anche criminologi e docenti universitari che potessero offrire il loro
contributo altamente specifico su un tema, quello del true crime, che attira
tantissimo e negli ultimi tempi la fa un po’ da padrone sia sulla carta stampata che in
televisione. Ad alcuni degli ospiti verrà anche assegnato un riconoscimento, il
Premio Crime, perché in virtù del taglio interdisciplinare e approfondito, all’interno
dell’evento triestino volevamo premiare delle professionalità di alto livello
assegnandolo a professionisti che si sono distinti per una spiccata deontologia”.
“Questo evento con questa impostazione e la sua finalità di impegno civile è unico in
Italia” ha affermato Pierluigi Granata, giornalista pubblicista e criminologo e
consulente scientifico delle giornate.
“La scelta di Trieste poi non è casuale – proprio qui nel 2009 la Corte d’Assise
d’Appello ha emesso una sentenza molto importante, che ha influito su tutte le
investigazioni e i metodi di indagine a cui attualmente stiamo assistendo, in quanto
ha sancito l’ingresso nel processo penale delle neuroscienze. Se oggi assistiamo ai
vari dibattiti tra esperti del settore, che possono essere criminologi, ma anche
psichiatri o medici legali, infatti è grazie a questa sentenza. Mi preme sottolineare
che con questa iniziativa non vogliamo assolutamente spettacolarizzare il crimine: le
giornate costituiranno un modo per analizzare alcuni aspetti fondamentali: il sistema
giustizia, il sistema carcerario e affronteremo temi come l’errore giudiziario e la
divergenza tra la verità giudiziaria e la verità storica e la vittimizzazione secondaria. A
volte le inchieste giornalistiche sono servite a riaprire dei casi che sembravano già
conclusi e di questo bisogna rendere merito al giornalismo d’inchiesta: i giornalisti
oggi hanno una grande funzione. Il sottotitolo del Trieste True Crime è “la cultura
dell’investigazione”: per garantire una giustizia che si avvicini il più possibile alla
verità storica ci vogliono sempre più competenze e per cercare la verità vanno
formati investigatori sempre più preparati professionalmente e tecnicamente”.
“Stiamo vivendo una fase molto particolare e di rinnovato interesse rispetto alla
cronaca nera – ha aggiunto il Vicedirettore del Gruppo Nem con delega per Il Piccolo,
Fabrizio Brancoli – perché probabilmente viviamo in un’epoca nella quale si sono
esaurite le esplorazioni esterne e la vera esplorazione è quella interiore, che si svolge
per andare a capire qual è la dinamica di una patologia della società come il delitto.
Dietro l’angolo c’è però il rischio della spettacolarizzazione: la vera sfida rispetto alla
cronaca nera è la sfida della competenza, della serietà e del rigore che deve andare in
parallelo con i nuovi strumenti scientifici. E questa sfida chiama in causa i giornalisti,
perché questo mestiere si può are in tanti modi, ma la differenza la si fa occupandosi
con grande puntualità, serietà e rigore anche scientifico di un aspetto così delicato
della cronaca e che interessa davvero il pubblico se non è un prurito, se non è solo
guardare dal buco della serratura. Ecco perché un evento come questo ci è piaciuto e
abbiamo deciso di seguirlo con grande attenzione affiancandoci come Gruppo e
come quotidiano: perché il nostro scopo è affrontare seriamente con rigore, con cura
e con passione i fatti di cronaca nera esattamente come intende fare Trieste True
Crime”.
L’associazione Accademia Veneta, in coorganizzazione con il Comune di Trieste, in
collaborazione con la casa editrice Linea edizioni, con il contributo della Fondazione
CRTrieste, con il patrocinio di RAI Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con RAI
Contenuti digitali e transmediali, la media partnership del Gruppo Nord Est
Multimedia (NEM) e del quotidiano Il Piccolo, con il patrocinio dell’Università degli
Studi di Trieste e dell’Università degli Studi dell’Aquila – è stato spiegato nel corso
dell’incontro con i media – ha inteso organizzare insieme all’Assessorato alle Politiche
della Cultura e del Turismo, il Trieste True Crime, gemellato con il festival Treviso
Giallo.
Le motivazioni di tale decisione – è stato spiegato dai promotori – vertono su diversi
elementi. Il True Crime o No Fiction, sia come genere letterario che televisivo, tende a
esprimere la veritas, quella cioè che va oltre la cronaca e gli atti giudiziari, entrando
nella profondità delle vicende, utilizzando fonti d’informazione extra processuale per
addivenire a una verità storica che spesso diverge dalla verità giudiziaria, come
moltissimi fatti accaduti in Italia dimostrano. Per questa peculiarità costituisce anche
uno strumento di analisi, di natura interdisciplinare, del sistema giudiziario, sociale,
repressivo, delle tutele costituzionali degli indagati.
Trieste True Crime si svolgerà mediante diverse formule di interazione, a cui
parteciperanno in veste di relatori scrittori, giornalisti televisivi e della carta
stampata, sociologi, criminologi e investigatori, che avranno una connotazione ampia
e articolata.
Per le suddette ragioni, la ricca e articolata programmazione prevista vedrà anche il
coinvolgimento delle scuole medie superiori al fine di fornire alle nuove generazioni
la primaria consapevolezza sulla fondamentale importanza della Cultura della
Legalità nonché sui pericoli della rete e sui condizionamenti sociali negativi, che
determinano, in primis, azioni violente.
In definitiva – hanno proseguito i promotori – si intende proporre un preciso percorso
metodologico che consente di fornire al pubblico, dai giovani alle famiglie, dagli
appassionati agli addetti ai lavori del mondo investigativo, gli strumenti per riflettere
insieme sul futuro da costruire partendo dal presente.
La scelta della sede di Trieste risulta significativa in virtù del fatto che proprio una
sentenza della Corte d’Assise d’Appello della città giuliana (datata 1° ottobre 2009) ha
sancito, di fatto, l’ingresso nel processo penale delle neuroscienze, consentendo,
pertanto, un diverso approccio alla valutazione del comportamento umano, che è
una delle finalità del Trieste True Crime.
Entrando nel dettaglio del programma, la mattina di venerdì 7 novembre sarà
dedicata alle scuole medie superiori con l’incontro Le parole d’odio sui social. Dalla
violenza verbale alla violenza reale. Gli studenti incontreranno Silvia Brena,
scrittrice e giornalista con una lunga esperienza nelle redazioni delle principali
testate femminili, docente presso il CIMO (Comunicazione per l’impresa, i media e le
organizzazioni complesse) e l’ALMED (Alta scuola in media, comunicazione e
spettacolo) dell’Università Cattolica di Milano. Fondatrice con la costituzionalista
Marilisa D’Amico di VOX – Osservatorio italiano sui diritti e membro del
coordinamento della Rete nazionale contro i discorsi e i fenomeni di odio. Parteciperà
all’incontro anche Lisa Marra insieme a Pierluigi Granata e Sergia Adamo, docente
di letteratura all’Università di Trieste.
Seguirà la presentazione del libro Incolpevoli per aver commesso il fatto di Gianluca
Ascione dedicato a Cristina Pavesi – studentessa uccisa dalla Mafia del Brenta.
L’autore dialogherà con l’avv. Barbara Clama, Presidente dell’Osservatorio
Antimafia della Regione Friuli Venezia Giulia e con Enrico Sbriglia, Garante della
persona del FVG. L’introduzione sarà a cura di Pierluigi Granata, esperto di
criminalità organizzata, già componente dell’Osservatorio Antimafia della Regione
Veneto.
Nel pomeriggio di venerdì 7 novembre, alle ore 16.00 nella Sala conferenze del
Civico Museo Teatrale “Schmidl” di via Rossini 4, Fabrizio Brancoli, vicedirettore del
Gruppo Nem con delega per il Piccolo, Paolo Cagnan, vicedirettore di Nord Est
Multimedia con delega al digitale e Laura Tonero, giornalista de Il Piccolo,
affronteranno un caso ancora irrisolto, Non solo Lilly: i misteri di Trieste. Solo gli
incredibili sviluppi del giallo di Garlasco hanno distolto l’attenzione nazionale dal
drammatico caso di Liliana Resinovich, che continua a tenere banco. Ma a Trieste, in
passato, ci sono state altre uccisioni di donne che sono rimaste senza colpevoli. Cold
case a tutti gli effetti. Se parlerà in un incontro con i giornalisti del gruppo Nord Est
Multimedia e de Il Piccolo, che presenterà la sua collana di cinque volumi “True Crime
a Nordest”.
Alle ore 18.00 nella Sala Luttazzi del Magazzino 26 di Porto Vecchio-Porto Vivo il
giornalista Stefano Nazzi e il giornalista investigativo Alessandro Politi, docente
dell’Università degli Studi di Milano e direttore del Laboratorio di giornalismo
d’inchiesta, dialogheranno sulla nuova frontiera del podcast e storytelling: come
raccontare le vicende più efferate di cronaca nera? Quale strumento mediatico
utilizzare? Quale il ruolo dei podcast?
Seguirà alle ore 19.00 l’intervento della criminologa Roberta Bruzzone, che
approfondirà con il prof. Francesco Sidoti, emerito di Criminologia e già Presidente
del Corso di Laurea in Scienze dell’Investigazione dell’Università degli Studi
dell’Aquila, diversi temi attualmente di grande interesse. Partendo dall’analisi di
grandi casi che hanno scosso l’Italia, i relatori discuteranno, con intento divulgativo,
di: Criminalistica, Criminologia ed Investigazione; errore scientifico ed errore
giudiziario; la formazione professionale, la deontologia e metodologia del
Criminologo; le origini della violenza.
Sabato 8 novembre dalle ore 16.00 la Sala Luttazzi del Magazzino 26 di Porto
Vecchio-Porto Vivo accoglierà gli appassionati con il primo incontro dedicato al
fascino del male, la sua rappresentazione nella Letteratura e sullo schermo. Ne
parleranno lo scrittore Giancarlo De Cataldo, autore di Romanzo criminale e Suburra,
il prof. emerito dell’Università di Trieste, Elvio Guagnini e il prof. emerito Francesco
Sidoti.
Seguirà alle ore 17.30 l’incontro con Luciano Garofano, già generale dei Carabinieri
e Comandante dei RIS, che insieme al giornalista investigativo Alessandro Politi,
docente dell’Università degli Studi di Milano e direttore del Laboratorio di
giornalismo d’inchiesta, dialogherà sulle indagini delle parti private (investigazioni
difensive) e sul processo mediatico tra cronaca e manipolazione. Perché nei grandi
casi di cronaca la verità giudiziaria viene spesso travolta da fake news, suggestioni e
processi mediatici paralleli? Dal delitto di Garlasco alle vicende che hanno segnato
l’opinione pubblica, fino al ruolo dei finti giornalisti e degli influencer che alimentano
disinformazione: un viaggio tra i meccanismi che distorcono la realtà e influenzano la
percezione collettiva.
Chiuderà il Trieste True Crime alle ore 19.00 il giornalista Gianluigi Nuzzi,
conduttore televisivo, scrittore e giornalista d’inchiesta che, insieme al giornalista
investigativo Alessandro Politi, docente dell’Università degli Studi di Milano e
direttore del Laboratorio di giornalismo d’inchiesta, approfondirà cosa c’è davvero
dietro un’inchiesta giornalistica. Segreti, scelte difficili e responsabilità che vanno
oltre la notizia. Un confronto diretto per scoprire come si cerca la verità che può
divergere da quella giudiziaria, tra metodo, etica e coraggio. Un impegno
professionale importante, soprattutto se riesce a contribuire a risolvere i casi di errori
giudiziari, fenomeno non degno di un Paese civile e, nel contempo, a diffondere una
vera “cultura dell’investigazione”.
Gli incontri si potranno seguire in streaming sul canale YouTube
https://m.youtube.com/@ilpiccolo4501?si=7DGOuwxx0Gj8ZvGz
Il Premio CRIME (Comunicazione Responsabile Indagini Misteri Etica), dedicato ai
professionisti che si sono distinti nella loro professione nell’ambito del true crime, è
riconoscimento per chi dà voce alle indagini e ai grandi delitti, risolti o ancora avvolti
nel mistero, senza mai sacrificare la complessità dei fatti e dei fenomeni criminali
sottostanti in nome della semplificazione narrativa e, soprattutto, senza mai
dimenticare la presunzione di innocenza (costituzione), la dignità di chi è coinvolto
(vittimizzazione secondaria), e il dovere verso la verità storica dei fatti che non
sempre coincide con la verità giudiziaria.
Il premio sarà così articolato:
Premio “Occhio Analitico”
Categoria: Giornalismo Investigativo
Destinatario: Alessandro Politi (il giornalista investigativo)
Motivazione: Per la capacità di scavare oltre le apparenze, rintracciare connessioni
nascoste e restituire al pubblico verità complesse con rigore e determinazione.
Con il Premio Occhio Analitico riconosciamo il coraggio e la tenacia con cui è riuscito
a sollevare il velo dell’ovvio, ricomporre indizi e ricostruire verità che non volevano
emergere. Il suo lavoro dimostra che la precisione non è un limite, ma un metodo: