
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 *Comunicato Stampa *
*Crisi gestionale all’Ente Configliachi: i sindacati confermano lo stato di
agitazione, il CDA promette risanamento e rilancio strutturale*
Ieri, lunedì 13 ottobre, si è svolto l’incontro tra i rappresentanti
sindacali delle Segreterie Provinciali di Cgil Cisl e Uil e la dirigenza
dell’Ente IPAB Configliachi. “Si è trattato di un incontro – recita una
nota diffusa dalle tre Confederazioni – che, a nostro avviso, ha messo in
luce una situazione di forte criticità gestionale e organizzativa, con
ripercussioni significative sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei
servizi erogati agli ospiti. Un incontro durante il quale ci siamo
confrontati con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, tutto il
CDA, il Direttore Alessandro Turri, la Vice Direttrice dott.ssa Dalla
Rosa a cui abbiamo ribadito l’insostenibilità delle condizioni lavorative
dovute alla grave carenza di personale, lamentato una progressiva chiusura
dei canali di confronto e denunciato come inaccettabile la gestione
unilaterale di servizi e appalti che stanno minando l’equilibrio operativo
dell’ente, nello specifico il trasferimento del servizio cucina dal 15
ottobre 2025 e la chiusura unilaterale della portineria”.
“Nel corso dell’incontro – prosegue la nota – abbiamo segnalato una
situazione di sottorganico cronico, con pesanti ricadute sul personale,
costretto a coprire più turni e mansioni in condizioni di lavoro che ci
descrivono come ‘insostenibili’ a causa dei turni prolungati e della
difficoltà nella fruizione di ferie e permessi a cui si aggiunge un
ulteriore criticità e cioè l’aumento delle assenze per malattia che ha
superato il 20% della forza lavoro. Inoltre, accanto a questo, abbiamo
denunciato diversi fattori che secondo noi creano malessere e malumori a
partire dalle chiusure unilaterali di servizi essenziali, come la cucina e
la portineria, senza preventiva consultazione con le parti sindacali,
andando contro quanto previsto dal CCNL Funzioni Locali. A ciò si deve
sommare il degrado*,* ormai strutturale, dell’immobile che ospita la
Residenza a causa di una decennale mancanza di manutenzione, il crescente
ricorso ad appalti esterni, che oggi coprono quasi metà delle attività, con
ricadute sul personale e sulla qualità dei servizi, causate dal continuo
tournover al suo interno. Tutte questioni che si potrebbe tentare di
risolvere se non fosse per la totale assenza di confronto sindacale, dove
ormai la prassi è che le decisioni vengono prese in modo unilaterale dal
vertice amministrativo. E, infine, abbiamo chiesto chiarezza sul futuro
giuridico dell’ente: vogliamo sapere se la direzione intenda orientarsi
verso una trasformazione in Fondazione o in ASPS (Azienda per il Servizio
alla Persona) e se si pensa di ripristinare le condizioni contrattuali e i
fondi di produttività congelati”.
“Davanti alle nostre richieste – continuano i sindacati – il CDA ha
rivendicato i progressi ottenuti nel risanamento del bilancio,
sottolineando che il piano di rientro avviato due anni e mezzo fa sta
producendo risultati positivi, tanto che il presidente stesso del CDA, ha
affermato che entro la fine del 2025 l’ente tornerà a una situazione di
serenità economica. Accanto a questo il Consiglio ha inoltre annunciato un
progetto di rilancio strutturale e di servizio in collaborazione con il
Comune e con il coinvolgimento della Regione Veneto, secondo le linee di un
piano che prevede a) la riqualificazione dell’istituto e degli spazi
abitativi, con la ristrutturazione di 12 appartamenti destinati a generare
nuova rendita e servizi alla collettività; b) una visione moderna della
RSA, aperta al territorio e capace di offrire servizi innovativi alle
famiglie e c) la partecipazione a bandi di finanziamento, anche a fondo
perduto, per la riqualificazione energetica e impiantistica. Per quel che
riguarda invece il personale, la Direzione ha confermato l’apertura di un
bando di concorso per 4 OSS, ma ha riconosciuto le difficoltà nel
reclutamento a causa della concorrenza del settore sanitario con l’impegno,
però, di fare tutto il possibile per garantire un adeguato livello di
personale e condizioni di lavoro dignitose, aggiungendo tuttavia che la
carenza di infermieri e operatori è un problema nazionale, che richiede un
intervento politico di sistema”.
“Detto ciò – attaccano le Segreterie Provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil
Fpl – nonostante le rassicurazioni, la tensione resta alta perché non
possiamo che giudicare insufficienti e tardive le risposte del CDA davanti
alle quali non possiamo che confermare lo stato di agitazione del personale
che verrà accompagnato da ulteriori iniziative di mobilitazione qualora non
venissero forniti impegni concreti e tempi certi per il miglioramento delle
condizioni di lavoro e la tutela della missione pubblica dell’Ente
Configliachi. La distanza tra noi e il CDA dell’Ente resta molto ampia,
almeno fin quando questo rimarrà unicamente concentrato sul risanamento
finanziario e sui progetti di rilancio senza concedere nulla alle nostre
richieste di una gestione partecipata, trasparente e rispettosa della
dignità dei lavoratori e degli ospiti. Senza considerare che su alcune
questioni, come la tipologia oraria o il trasferimento del servizio di
cucina presso la sede di Serenissima a Boara Pisani, non abbiamo ricevuto
nessuna risposta. In particolare, non possiamo che registrare
l’imbarazzante e totale silenzio con cui sono stati accolti i nostri
rilievi quando abbiamo ricordato e riletto le regole della gara d’appalto
con cui si assegnava il servizio, dove era messo nero su bianco che il
personale in distacco dovesse operare esclusivamente all’interno della sede
del Configliachi in via sette Martiri”.
“Il futuro dell’Ente Configliachi – concludono i sindacati – resta dunque
appeso a un bivio: la prosecuzione di un percorso di risanamento economico
che pesa tutto sulle spalle del personale, che nel frattempo continua a
licenziarsi, o una vera rinascita istituzionale e sociale che restituisca
centralità alla qualità del servizio e al valore del lavoro pubblico. Il
nodo dello scontro è tutto qui e noi sappiamo benissimo da che parte stare”.