
La Procura europea (EPPO) di Riga (Lettonia) ha presentato tre patteggiamento alla Corte degli affari economici (Ekonomisko lietu tiesa), nell’ambito di un’indagine denominata Admiral 2.0, che coinvolge un’evasione fiscale organizzata su larga scala e un riciclaggio di denaro.
Tre individui hanno ammesso la propria colpevolezza e hanno richiesto la conclusione di accordi di patteggiamento. Uno degli indagati è in custodia cautelare dalla fine di novembre 2024. Le loro azioni hanno causato danni ai bilanci statali di Austria, Francia, Germania, Italia e Spagna per un importo di 5 milioni di euro. Uno degli imputati si è inoltre dichiarato colpevole di riciclaggio di oltre 1,4 milioni di euro.
Si tratta del primo procedimento penale dinanzi a un tribunale lettone in cui diversi Stati membri dell’UE sono coinvolti in qualità di vittime. Nello specifico, le autorità fiscali di Austria, Germania e Francia, agendo per conto dei rispettivi Stati, hanno presentato domanda di riconoscimento dello status di vittima nel procedimento e prenderanno parte all’udienza in tribunale.
Gli accordi di patteggiamento raggiunti con ciascuno degli imputati dovrebbero essere approvati dal tribunale il 26 settembre 2025. La pena prevede un anno di reclusione e multe di oltre 1 milione di euro, nonché la confisca di beni, tra cui denaro contante, orologi di lusso e criptovalute.
Nel giugno 2025 , l’EPPO aveva già deferito alla Corte degli Affari Economici il presunto capo dell’organizzazione criminale oggetto dell’inchiesta Admiral 2.0, per evasione fiscale su larga scala in forma organizzata e riciclaggio di denaro. Se riconosciuto colpevole, l’imputato potrebbe essere condannato a pene detentive fino a dieci anni per evasione fiscale e a 12 anni per riciclaggio di denaro.
L’intero schema fraudolento oggetto di indagine nel caso Admiral 2.0, che riguardava la vendita di prodotti elettronici di consumo, ha causato un danno stimato di 297 milioni di euro in tasse al bilancio dell’UE e ai bilanci nazionali di Austria, Francia, Germania, Italia, Lettonia e Spagna.
Per questa indagine in corso, l’EPPO ha potuto contare sull’eccellente supporto della Polizia Tributaria e Doganale dell’Agenzia delle Entrate dello Stato, sia in Lettonia che a livello internazionale. L’EPPO sospetta che oltre 400 aziende siano coinvolte in questo complesso schema fraudolento, che si ritiene sia stato utilizzato anche per riciclare proventi derivanti dal traffico di droga, da diverse forme di criminalità informatica e da frodi sugli investimenti.
Si presume che tutte le persone coinvolte siano innocenti fino a prova contraria da parte dei competenti tribunali lettoni.
L’EPPO è la Procura pubblica indipendente dell’Unione europea. È responsabile delle indagini, del perseguimento penale e del rinvio a giudizio per i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE.
