
(AGENPARL) – Thu 18 September 2025 DDL IA, UNTERBERGER (SVP): PRESTARE ATTENZIONE ALLE NUOVE FORME DI VIOLENZA DIGITALE CONTRO LE DONNE
“L’intelligenza artificiale è una straordinaria opportunità ma anche un grande rischio. Il suo sviluppo va governato con decisione, per non ripetere gli errori fatti alla nascita del web e le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.”
Così, ieri in aula, la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger sulla legge sull’intelligenza artificiale.
“Il provvedimento – ha aggiunto – punta a dare un primo perimetro normativo all’IA, sulla base di quanto già fatto a livello europeo.
Colpisce allora la mancanza di un riferimento all’impatto ambientale. In pochi anni, la domanda di elettricità crescerà del 5%. Questa esplosione di consumi, se alimentata con fonti fossili, si tradurrà in un forte aumento delle emissioni di CO₂. Va poi considerata l’enorme domanda di acqua per il raffreddamento dei server, con il rischio di esporre interi territori a crisi idriche.
Negli ultimi articoli del provvedimento vengono invece introdotti alcuni nuovi reati, che entreranno subito in vigore.
Ritengo – ha sottolineato – uno di questi particolarmente importante, perché riguarda la violenza contro le donne connessa all’intelligenza artificiale.
Con l’avvento delle tecniche di IA generativa, i casi di pornografia falsificata sono esplosi, con un +500% di casi segnalati. Nel 99% dei casi le vittime sono donne.
Anche per questo, con l’articolo 26 si introduce un nuovo comma all’articolo 612 del Codice Penale: quello contro la diffusione di deepfake, con pene che vanno da uno a cinque anni.
Un passo nella giusta direzione ma, come ci insegnano gli scandali di quest’estate, ma non basta. Bisogna prevedere come reato anche l’incitamento a lasciare commenti o a commentare immagini di donne in chiave sessuale. In più continua a mancare una fattispecie di reato per vietare espressioni di odio o di incitamento alla violenza contro le donne in generale. E c’è il tema dell’introduzione dell’identità digitale, perché non è accettabile che i leoni da tastiera agiscano nel pieno anonimato. Infine, le piattaforme devono essere responsabilizzate molto di più. È allucinante scoprire che la pagina “Tua moglie” era da anni segnalata a Facebook, senza che questi mai intervenisse.
Lo sviluppo della legislazione penale a tutela delle donne dimostra come con sempre più frequenza il legislatore deve reagire alle trasformazioni sociali e tecnologiche: nel 2009, all’articolo 612 del Codice penale è stato aggiunto un bis per gli atti persecutori; nel 2019 un ter per il revenge porn; adesso un quarter per il deepfake.
E chissà quali possibilità la tecnologia offrirà in futuro per danneggiare le persone a partire, come spesso accade, dalle donne.
Non servono allora solo algoritmi sempre più potenti, ma anche tutele più forti. Dobbiamo saper dire No agli usi dell’IA che ledono i diritti umani, la democrazia e l’ambiente e Sì a una IA che sia a servizio delle persone.”
Künstliche Intelligenz, Unterberger (SVP): Aufmerksamkeit für neue Formen digitaler Gewalt gegen Frauen
„Künstliche Intelligenz birgt eine große Chance, aber auch ein erhebliches Risiko. Ihre Entwicklung muss gesteuert werden. Dies wurde bei der Entstehung des Internets vernachlässigt. Die Folgen sind für alle sichtbar.“
So äußerte sich Julia Unterberger, Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat, im Plenarsaal anlässlich der Debatte zum Gesetz über künstliche Intelligenz.
„Die Maßnahme zielt darauf ab, einen ersten rechtlichen Rahmen für die KI zu schaffen, der sich an den bereits auf europäischer Ebene erlassenen Bestimmungen, orientiert.
Was fehlt ist jedoch ein Passus zu den Umweltauswirkungen. In wenigen Jahren wird der Stromverbrauch um 5 % steigen. Sofern dieser durch fossile Brennstoffe gedeckt wird, wird er zu einem deutlichen Anstieg der CO₂-Emissionen führen. Ebenso ist der enorme Wasserverbrauch für die Kühlung der Server zu bedenken, der ganze Regionen in Dürrekrisen stürzen könnte.
In den letzten Artikeln des Gesetzesentwurfs werden neue Straftatbestände eingeführt, die unmittelbar in Kraft treten.
Einen dieser Straftatbestände halte ich für besonders bedeutend, da er Gewalt gegen Frauen im Zusammenhang mit künstlicher Intelligenz bekämpfen soll.
Mit dem Aufkommen generativer KI-Technologien ist die Zahl gefälschter pornografischer Inhalte – sogenannter Deepfakes – explosionsartig angestiegen. Die gemeldeten Fälle haben sich um 500 % erhöht; in 99 % der Fälle sind Frauen die Opfer.
Aus diesem Grund wird mit Artikel 26 ein zusätzlicher Absatz in Artikel 612 des Strafgesetzbuches eingefügt. Die Verbreitung von Deepfakes wird künftig mit Haftstrafen von einem bis zu fünf Jahren geahndet.
Das ist ein wichtiger Schritt – aber wie wir aus den Skandalen dieses Sommers lernen, reicht er nicht aus. Auch die Aufforderung sexistische Kommentare zu Bildern von Frauen zu hinterlassen oder die Verfassung solcher Kommentare, muss als Straftatbestand gewertet werden.
Darüber hinaus fehlt nach wie vor ein Straftatbestand, der Hassreden und Aufrufe zur Gewalt gegen Frauen im Allgemeinen unter Strafe stellt.