
(AGENPARL) – Sun 14 September 2025 Comunicato Stampa
Taranto, 15 settembre 2025
Taranto non può restare bloccata: basta veti, serve un modello di sviluppo chiaro
Lazzaro (Fratelli d’Italia): “Dai dati allarmanti dei sindacati emerge una città bloccata da veti ideologici e immobilismo: Taranto ha bisogno di scelte chiare, lavoro vero e un modello di sviluppo attrattivo”.
I dati diffusi in questi giorni da Cgil, Cisl e Uil parlano chiaro e descrivono un quadro che non può essere ignorato: a Taranto la disoccupazione sfiora il 13,5%, quasi il doppio della media nazionale; il tasso di inattività si avvicina al 50%, contro una media italiana del 33%; e soprattutto i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso formativo – i cosiddetti NEET – rappresentano il 33,4%, cioè un giovane su tre, contro una media nazionale del 24,1%. Sono numeri impressionanti, che non raccontano solo statistiche ma parlano della vita quotidiana di migliaia di famiglie tarantine. Numeri che gridano emergenza e che confermano l’allarme lanciato con forza dai sindacati: il lavoro, la dignità sociale e il futuro dei giovani non possono essere più rinviati.
Di fronte a questo scenario drammatico, dobbiamo avere il coraggio di dire la verità: le amministrazioni locali che si sono succedute negli ultimi anni non sono state in grado di affrontare i nodi veri dello sviluppo. Taranto è rimasta prigioniera di veti ideologici, in particolare sul futuro dell’ex Ilva, e questo immobilismo ha bloccato ogni prospettiva di crescita. Per anni ci si è divisi tra chi diceva soltanto “no” e chi si rifugiava negli annunci, senza mai costruire soluzioni concrete. Il risultato è che oggi Taranto si trova senza un modello di sviluppo chiaro e senza una guida capace di indicare la direzione.
Lo stesso discorso vale per l’università: non basta sbandierare l’apertura di nuovi corsi di laurea solo per dire “abbiamo l’università a Taranto”. L’università deve essere un vero strumento di sviluppo, e i percorsi formativi devono essere pensati in funzione delle traiettorie economiche e sociali che vogliamo costruire. Servono lauree collegate ai settori strategici: energie rinnovabili, economia del mare, aerospazio, agroalimentare innovativo, turismo sostenibile. Aprire corsi slegati dalle esigenze del territorio significa alimentare l’illusione di un cambiamento che non arriva, anziché offrire ai nostri ragazzi le competenze necessarie per essere protagonisti della crescita.
In questo quadro di immobilismo locale, va invece riconosciuto che il Governo Meloni ha iniziato a muovere passi concreti per Taranto. Lo sblocco dei lavori per i Giochi del Mediterraneo 2026 rappresenta una scelta chiara: non solo un evento sportivo, ma un’occasione di rilancio infrastrutturale, turistico ed economico per la città. Il rilancio del Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS) sta restituendo centralità a progetti fermi da troppo tempo, con l’obiettivo di trasformare risorse già stanziate in cantieri veri e lavoro sul territorio.
Il Governo Meloni ha avviato anche un tavolo per lo sviluppo di Taranto, non come ennesimo luogo di discussione fine a sé stessa, ma come strumento operativo per verificare le condizioni necessarie ad attrarre nuovi investimenti e per favorire la costruzione di filiere produttive solide sul territorio. Un tavolo che deve trasformarsi in cabina di regia, capace di mettere insieme risorse, imprese e istituzioni per dare finalmente a Taranto un futuro industriale ed economico diverso, moderno e competitivo.
Queste iniziative dimostrano che quando c’è la volontà politica, le soluzioni si trovano. Ma per funzionare hanno bisogno di un territorio pronto a fare la sua parte: con amministrazioni locali capaci, con un’università al passo con le sfide, con un clima che favorisca gli investimenti anziché scoraggiarli.
Taranto ha bisogno di stabilità, serietà e coraggio. Basta giochi di potere, basta teatrini, basta rinvii. Serve una visione chiara che metta al centro il lavoro e la dignità delle persone. O si governa con responsabilità, affrontando finalmente i nodi veri dello sviluppo, oppure si abbia il coraggio di aprire una fase diversa, che dia a Taranto la possibilità di ripartire.
Il futuro non si aspetta: si costruisce. E Taranto non ha più tempo da perdere.
Luca Lazzaro
Consigliere comunale di Taranto – Fratelli d’Italia