
(AGENPARL) – Tue 09 September 2025 Federico Marini
BANDA ULTRALARGA – Isola ancora indietro nell’accesso alla rete
veloce: solo il 36% delle piccole imprese può usarla. Migliore la situazione per
le famiglie. Meloni (Presidente Confartigianato Sardegna): “Opportunità di
crescita economica, sociale e culturale per i sardi e per le attività produttive”.
Associazioni Poco più del 60% delle famiglie sarde e solo il 36% delle piccole e medie
Territoriali imprese isolane ha accesso alla Banda Ultra Larga. Nella classifica nazionale, nel
Sud Sardegna
primo caso l’Isola si piazza al quint’ultimo posto mentre nel secondo al quart’ultimo. E
Cagliari tra le piccole attività raggiunte dall’alta velocità digitale, ben il 18% ha un accesso alla
Via Riva Villasanta 241
Sono questi i dati che emergono dallo studio effettuato dall’Ufficio Studi di
Oristano
Via Campanelli, 41 Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato il Rapporto AGCOM di marzo
Nuoro Home. L’analisi evidenzia una distribuzione della fibra a macchia di leopardo, con
Via Brig.Sassari, 37 alcune regioni che garantiscono una copertura capillare e altre in forte ritardo. Solo 7
regioni su 20 offrono una rete FTTH diffusa, mentre nelle restanti 13 regioni oltre la
Sassari metà delle imprese non può contare su una connessione superiore a 30 Mbit/s, soglia
Via Alghero, 30
“La Banda Larga è una opportunità di crescita economica, sociale e culturale per i
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 sardi e per le imprese – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato
suo completamento, passerà lo sviluppo dei prossimi decenni della Sardegna”. “Come
ben sappiamo la Regione Sarda ha investito notevoli risorse per la completa copertura
del territorio tramite la BUL – aggiunge Meloni – ma l’operazione, cominciata anni fa
con l’apertura del primo cantiere, non è terminata, e nel tempo sono emersi nuovi e
urgenti bisogni da soddisfare con azioni altrettanto urgenti.
Per ciò che riguarda le famiglie, la classifica nazionale è aperta dal Molise con
l’85% dei nuclei raggiunto dalla FTTH, seguito dalla Sicilia con l’82,1% e il Lazio con il
76,4%. L’ultimo posto è per la Valle d’Aosta con il 57,8%, contro una media nazionale
del 70,8%.
Tra le attività produttive piccole e medie, la classifica è aperta dalla Lombardia
con il 61%, seguita dal Molise con il 60% e dal Lazio con il 59%. Come detto la
Confartigianato Imprese Sardegna
Sardegna è al 17esimo posto (quart’ultimo) mentre l’ultimo posto è della Basilicata con il
29% contro una media nazionale del 49%.
Per ciò che riguarda la connessione per uso domestico, Cagliari, con l’87,5% di
famiglie raggiunte dall’FTTH, è la quinta provincia in Italia maggiormente raggiunta
dalla rete ad alta velocità. In testa Trieste con il 91,5%, Palermo con il 91,1% e Bari con
il 90,6%. Al contrario, quart’ultimo posto per Oristano con il 43,8% e poco prima il Sud
Sardegna con il 49,5 e Nuoro con il 56,3%. Posizione mediana per Sassari e Gallura con
il 60,1%,
“La mancanza di una connessione veloce penalizza gravemente la competitività
delle imprese sarde – prosegue il Presidente di Confartigianato Sardegna – in un
contesto sempre più orientato alla digitalizzazione dei processi produttivi, le PMI senza
un’infrastruttura adeguata rischiano di restare indietro, compromettendo la loro
efficienza operativa e la capacità di competere su scala globale”.
Per Confartigianato, in un momento come questo, dove la competitività delle
imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di connessione adeguate,
occorre completare la realizzazione delle infrastrutture, far passare la fibra e
“accenderla”, per renderla effettivamente fruibile alle imprese. Il suo completamento, ma
già la semplice prosecuzione dei lavori, potrebbe mettere tutta una serie di soggetti nella
condizione di operare al meglio; scuole, aziende e microimprese, ospedali e strutture
sanitarie di base, associazioni di volontariato ma anche studenti, anziani e persone
necessitanti di telemedicina senza dimenticare gli Enti Locali con le loro ramificazioni o
uffici periferici, o la Pubblica Amministrazione che potrebbe potenziare, e migliorare, la
fruizione dello smart working.
“Un accesso limitato alla banda ultralarga – conclude Meloni – significa minore
automazione, difficoltà nell’integrazione con piattaforme cloud, ostacoli nella gestione
da remoto e ridotta capacità di sfruttare strumenti come big data, intelligenza artificiale
e cybersecurity avanzata. Inoltre, molte aziende si trovano impossibilitate a sfruttare
appieno le potenzialità offerte dai fondi europei e dagli incentivi governativi per la
digitalizzazione, poiché l’assenza di un’infrastruttura adeguata limita l’adozione delle
nuove tecnologie”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT