
(AGENPARL) – Tue 26 August 2025 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
Ufficio Stampa
TS 26/8/2025
AL MUSEO SARTORIO RINNOVATA L’ESPOSIZIONE DEI DISEGNI
DI GIAMBATTISTA TIEPOLO
L’esposizione dei disegni di Giambattista Tiepolo al piano secondo del Museo
Sartorio di Trieste è stata rinnovata ad agosto. La rotazione periodica dei disegni
esposti nelle Sale Tiepolo viene effettuata periodicamente per ragioni di
conservazione, data la delicatezza dei beni cartacei e permette ai visitatori di
ammirare sempre nuove selezioni delle preziose opere tiepolesche custodite nel
museo
L’allestimento, curato dalla conservatrice Anna Krekic, presenta 43 disegni
scelti tra i 254 della Collezione Sartorio: 27 esposti nelle vetrine e 16 nelle
cassettiere espositive.
Il percorso offre un saggio delle principali tipologie dei disegni di Giambattista
Tiepolo, dagli studi di particolari decorativi ai paesaggi, dai disegni preparatori per
le composizioni dei suoi dipinti agli studi per soffitto con scorciatissime figure viste
dal basso, dalle teste di fantasia alle caricature fino alle figure di orientali e maghi
connesse alle enigmatiche acqueforti delle serie “Capricci” e “Scherzi di Fantasia”.
Le Sale Tiepolo sono visitabili gratuitamente, negli orari di apertura del Museo
Sartorio: da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 18.
La collezione
La collezione di disegni di Giambattista Tiepolo dei Civici Musei di Storia ed Arte
di Trieste è unanimemente ritenuta fra le più importanti al mondo nell’ambito del
corpus grafico del grande artista veneziano e, più in generale, della pittura veneta
settecentesca; è nota a livello globale e custodita al Museo Sartorio, uno dei fiori
all’occhiello delle raccolte civiche triestine.
Comprende 254 fogli di cui 25 disegnati su ambo i lati, cosicché i disegni veri e
propri risultano in tutto 279.
Quasi tutti sono attribuiti a Giambattista Tiepolo (Venezia 1696 – Madrid 1770),
mentre per alcuni sono stati proposti i nomi dei due figli Giandomenico e Lorenzo.
Sono eseguiti su carta bianca, a grafite, penna e acquerello o gessetto nero o
rosso.
Il valore della raccolta consiste non solo nel numero molto rilevante di disegni
e nella loro grande varietà, ma anche nel fatto che essi abbracciano quarant’anni
di produzione artistica di Giambattista Tiepolo, dalla matura giovinezza negli anni
‘20 del ‘700 fino al 1762, anno della sua partenza per la Spagna.
L’ampio arco di tempo che questi disegni coprono consente di leggere
l’evoluzione della tecnica grafica di Tiepolo in parallelo a quella della pittura, dagli
inizi “tenebrosi” al tripudio di luce e colore della maturità.
I musei triestini devono i disegni del Tiepolo al barone Giuseppe Sartorio, fine
collezionista e amante dell’arte, le cui cospicue raccolte furono donate alla città nel
1910 dalle sue eredi, la sorella Paolina e la nipote Anna.
La collezione è stata oggetto della recente pubblicazione di un nuovo catalogo
completo a cura di Lorenza Resciniti con la collaborazione scientifica e il
coordinamento editoriale di Anna Krekic (“Tiepolo. Catalogo dei disegni del Civico
Museo Sartorio di Trieste”, Comune di Trieste-Civici Musei di Storia ed Arte, 2021).
Il percorso espositivo
Il percorso inizia nella sala 1 dalla prima vetrina orizzontale, in cui sono stati
collocati alcuni studi di particolari decorativi: due disegni di vasi e uno illustrante
un elmo e una faretra. I disegni tiepoleschi con dettagli decorativi sono numerosi
e sono oggi conservati in vari musei del mondo. Raffigurano recipienti,
mascheroni, cornucopie, fruttiere e altri elementi che si possono ritrovare negli
affreschi e nei dipinti su tela del pittore. La collezione Sartorio conserva diversi
fogli di questo tipo, fra cui ben sedici con studi di vasi.
Nella seconda vetrina orizzontale sono esposti due paesaggi, scelti fra gli
undici presenti nella raccolta triestina. Sono fogli di grandi dimensioni, dieci
verticali e uno orizzontale, e raffigurano paesaggi boschivi con alberi dai rami
intrecciati tra rocce e corsi d’acqua, talvolta con architetture all’orizzonte. A questo
repertorio naturalistico Tiepolo attingeva per creare gli sfondi dei suoi dipinti.
Le vetrine verticali della prima sala restituiscono agli occhi del pubblico, dopo
diversi anni, alcuni disegni preparatori per Villa Loschi Zileri al Biron di
Monteviale presso Vicenza. Nella collezione Sartorio sono conservati sedici fogli
collegati a questo ciclo di affreschi, realizzato da Giambattista Tiepolo intorno al
1734 su committenza del proprietario, il conte Nicolò Loschi. Gli affreschi hanno
soggetti ideati per celebrare la storia e le virtù della nobile famiglia. Uno dei fogli
esposti è la celebre Allegoria della Liberalità, una giovane donna che distribuisce
doni, dipinta da Tiepolo nel salone del piano nobile della villa. Sono poi in mostra
tre degli altri quindici disegni, che hanno per soggetto studi di figure allegoriche,
riferiti alle finte statue a monocromo dipinte sulle pareti dello scalone della villa.
Proseguendo, sono presentati altri tre disegni preparatori. “San Clemente e
Sant’Agata intercedono per le anime del Purgatorio” è uno dei quindici fogli con
soggetto sacro presenti nella collezione Sartorio ed è ritenuto lo studio per un
piccolo dipinto con “Cristo nel limbo” conservato al Mainfrankisches Museum di
Würzburg.
La “Morte di Giacinto”, preparatorio per un dipinto su tela conservato al Museo
Thyssen-Bornemisza di Madrid (1751-53), illustra Apollo mentre giunge in
soccorso dell’amico Giacinto, da lui stesso involontariamente colpito a morte.
Chiude la sala uno studio per un soffitto non realizzato, che raffigura una
composizione con elementi architettonici trattata con forte scorcio dal basso e
inserita in un profilo ovale tracciato a matita.
La seconda sala si apre con due studi di figure per soffitto: “Umiltà,
Mansuetudine e Verità” e “Deità fluviale”. Gli studi di composizioni viste dal basso
sono tra i più sorprendenti della produzione grafica tiepolesca e la collezione
Sartorio ne conta circa sessanta. Una quarantina ritraggono figure singole,
maschili o femminili, che probabilmente derivano dall’album “Sole figure per
soffitti”: venduto all’asta e in seguito smembrato, l’album conteneva schizzi di
figure audacemente scorciate che dovevano servire come spunti per la bottega
del pittore.
Seguono due studi di guerrieri, figure spesso presenti nei cicli decorativi e nei
dipinti di soggetto storico e mitologico realizzati da Tiepolo. Nella collezione
triestina si contano diciotto disegni con soggetti di questo tipo.
Sono poi esposte tre delle sedici teste di fantasia della raccolta triestina. Sono
fogli raffiguranti teste di paggi e di orientali barbuti, solitamente di tre quarti, con
singolari acconciature e copricapi, disegnate con tratto rapido come a voler
fermare un’idea. Utilizzate da Tiepolo come repertorio per i dipinti, furono tradotte
in incisione dai figli Giandomenico e Lorenzo nella “Raccolta di teste”, iniziata
intorno al 1757 e terminata dopo il 1770.
Non mancano tre esempi di caricature, fra le opere più ironiche della
produzione di Tiepolo. Se ne conoscono circa trecento, venticinque delle quali
nella collezione Sartorio. Realizzate con spirito satirico, non colpiscono quasi mai
personaggi noti, ma si prendono gioco di “tipi umani”, solitamente scelti nel
mondo della nobiltà veneziana, e ne mettono in evidenza difetti fisici e debolezze
morali. Probabilmente in origine erano raccolte in album, poi smembrati nel corso
dei secoli, come fanno supporre gli angoli tagliati di alcuni fogli.
Chiudono il percorso quattro figure di orientali e una composizione affine ai
“Capricci” e agli “Scherzi di fantasia”, attribuita a Giandomenico Tiepolo, figlio di
Giambattista. A Venezia l’Oriente era di casa: molte sono pertanto le figure di
orientali ritratte dai Tiepolo nelle opere pittoriche e grafiche, sia come personaggi
secondari nelle scene di carattere storico o mitologico sia come protagonisti nelle
composizioni fantastiche delle incisioni. Le acqueforti delle raccolte “Varj Capriccj”
(nota come “Capricci”) e “Scherzi di fantasia” raffigurano enigmatiche scene
affollate da vecchi maghi, orientali, filosofi, in ambientazioni fantasiose in cui
compaiono strani elementi come piramidi tronche, mappamondi, vasi, elmi,
serpenti, civette, scimmie.
La visita include sedici cassetti espositivi per osservare da vicino ulteriori studi
di figure e composizioni, selezionati tra i pezzi meno esposti della collezione.
Museo Sartorio
largo Papa Giovanni XXIII 1 – Trieste
da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18
ingresso libero
COMTS