
(AGENPARL) – Tue 12 August 2025 TORINO: ROSSO E FONTANA (FI), CONTROLLORI GTT AGGREDITI PER FARE IL PROPRIO LAVORO, È QUESTA LA CITTA’ MODELLO?
“Si può essere pestati per fare il proprio lavoro? È quanto accaduto a due controllori Gtt per aver semplicemente chiesto di poter vedere il biglietto metro a due passeggeri. Il bilancio è di 15 giorni di prognosi per uno dei due operatori e 5 per l’altro. Ci chiediamo se questa è la Torino modello per standard di sicurezza così come uscita dall’ultima riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”. Lo dichiarano il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino.
“In questa vicenda si riscontrano due problemi – spiegano i due azzurri –. In primo luogo il fatto è figlio di quel senso di impunità che ormai permea Torino, soprattutto verso la popolazione immigrata. La riunione del Comitato provinciale, le dichiarazioni roboanti dove i problemi sulla sicurezza vengono derubricati a del tutto marginali ribadendo che in generale tutto funziona, lanciano un messaggio sbagliato e i frutti si vedono proprio nelle continue aggressioni alle quali assistiamo quotidianamente, riportate nei fatti di cronaca. Il secondo problema è il rischio che lavoratori preposti a far rispettare le regole vengano scoraggiati a farlo perché lasciati da soli. Su fatti del genere deve passare l’idea della Tolleranza Zero: non ci deve essere alcuna scorciatoia o buonismo, se no crolla l’ordine pubblico, così come stiamo assistendo con un sindaco che flirta con un centro sociale che è cervello e braccia delle principali rivolte, danneggiamenti pubblici, blocco dei servizi pubblici nella città e nella provincia di Torino”.
“Dopo questo fatto increscioso torniamo a sollecitare la nomina di un Commissario straordinario per la Sicurezza a Torino e di collegare in qualche modo, visto che il Comune non l’ha fatto a tempo debito, la città al decreto Caivano. Ormai Torino è una grande zona rossa, non ci stancheremo mai di dirlo, e il ripetersi di fatti di cronaca come questo rischia di minare l’immagine di una città turistica che sta alla base del modello adottato proprio dalla Sala Rossa come risposta alla crisi della manifattura tradizionale”, concludono Rosso e Fontana.