
(AGENPARL) – Tue 29 July 2025 *La Regione Umbria istituisce la cabina di regia per il commercio: De
Rebotti, “valorizzare il commercio locale e di prossimità anche per
contrastare la desertificazione dei territori”*
(aun) – Perugia 29 lug. 025 – La Giunta regionale ha istituito la cabina di
regia per il commercio, con un ruolo di indirizzo politico e strategico,
sede di confronto con gli enti locali rappresentati da Anci, con le
associazioni di categoria regionali – a partire da quelle maggiormente
rappresentative del commercio e dei servizi –, con altri soggetti
istituzionali interessati e con le Agenzie regionali.
Per l’assessore con delega al commercio, Francesco De Rebotti, “la legge
regionale 13 giugno 2014, n. 10, Testo unico in materia di commercio, è
ormai datata e necessita di un aggiornamento normativo organico”.
“Avviamo con questo atto una profonda riflessione volta alla più ampia
revisione del Testo unico del commercio, rendendo operativa anche l’ultima
integrazione normativa apportata con l’inserimento dei distretti del
commercio – ha evidenziato – Abbiamo individuato una modalità di
coinvolgimento e confronto con i diversi stakeholders istituzionali per una
regia condivisa tra gli attori pubblici e privati coinvolti istituendo
questa cabina di regia, con un ruolo di indirizzo politico e strategico.
Una sede di confronto con gli enti locali rappresentati da Anci, con le
associazioni di categoria regionali, a partire da quelle maggiormente
rappresentative del commercio e dei servizi, con altri soggetti
istituzionali interessati e con le Agenzie regionali”.
Spiega inoltre De Rebotti che “c’è la necessità in Umbria di valorizzare il
commercio locale e di prossimità, contrastando il fenomeno delle chiusure
delle attività commerciali e la conseguente desertificazione dei luoghi,
creando una sinergia tra le attività commerciali, turistiche ed altre
connesse, valorizzando le specificità di ciascun territorio con possibili
ricadute anche differenziate alla luce degli assetti demografici, sociali
ed economici dei singoli territori, mettendo in atto appunto anche un
presidio sociale sul territorio”.