
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 *Comunicato Stampa*
*Irregolarità nelle pratiche per il rilascio/rinnovo dei permessi di
soggiorno in Poste Italiane: la contro-replica della Cgil di Padova a Poste
Italiane*
“La risposta di Poste Italiane al caso da noi sollevato – scrive in una
nota la Cgil di Padova – parla d’altro per confondere i termini della
questione. Avvocati, delegati e/o tutori non c’entrano nulla. Nessuno ha
messo in discussione la presentazione in prima persona delle domande bensì
la pretesa degli operatori postali di Padova e dintorni di vagliare la
sussistenza o meno di taluni requisiti giuridici (come nel caso dei visti
anche quando non sono prescritti), senza peraltro avere alcuna preparazione
in questa materia, mentre è chiaramente compito della questura esaminare le
domande”.
“Compito di Poste Italiane che, ricordiamo, è una società privata –
prosegue la nota del sindacato – non è stabilire altre regole ma unicamente
l’identificazione del richiedente e la verifica di corrispondenza dei dati
anagrafici inseriti nella domanda, come graniticamente stabilito dalla
convenzione col Ministero dell’Interno. I fatti, ben noti ad una
moltitudine di utenti stranieri e di operatori del privato sociale, parlano
da soli e smentiscono la correttezza e l’uniformità di applicazione da
parte di Poste Italiane”.
“Peraltro – conclude la Cgil di Padova – in alcune riunioni di
aggiornamento, la stessa Questura ha spiegato, ai 3 funzionari di Poste
Italiane presenti, che devono limitarsi alla identificazione senza
ulteriori filtri, così da consentire alla Questura di fare il suo lavoro
utilizzando proficuamente il servizio in convenzione”.