
La ministra della Cultura francese, Rachida Dati, affronterà un processo con l’accusa di corruzione e abuso di potere legati al suo incarico come parlamentare europea, secondo quanto riferito martedì da una fonte giudiziaria all’AFP.
Dati, 59 anni, ambisce a diventare sindaco di Parigi nel 2026 e si trova ora al centro di uno scandalo giudiziario che potrebbe compromettere le sue ambizioni politiche. L’ex ministra della giustizia nel governo Sarkozy era stata incriminata nel 2019, con l’accusa di aver ricevuto 900.000 euro in onorari tra il 2010 e il 2012 da una filiale olandese dell’alleanza Renault-Nissan, mentre sedeva nel Parlamento europeo (2009–2019).
Le autorità sospettano che tali compensi siano stati versati in cambio di attività di lobbying a favore del colosso automobilistico — attività vietata per i parlamentari europei. Dati ha respinto fermamente tutte le accuse, sostenendo di aver lavorato come consulente legale.
Oltre a Dati, anche Carlos Ghosn, ex presidente e CEO di Renault-Nissan-Mitsubishi, è stato rinviato a giudizio. Ghosn, oggi 71enne, è latitante in Libano dopo essere fuggito rocambolescamente dal Giappone nel 2019, nascosto in una cassa per strumenti musicali. Era stato arrestato a Tokyo nel 2018 per cattiva condotta finanziaria.
La data del processo sarà stabilita il 29 settembre, e, secondo fonti vicine al dossier, il procedimento giudiziario potrebbe iniziare dopo le elezioni municipali di Parigi previste per marzo 2026.
Dati, figlia di immigrati nordafricani di umili origini, ha cercato più volte di far archiviare il caso, ma i giudici inquirenti hanno confermato le accuse.
Nel frattempo, Ghosn resta sotto mandato di arresto sia da parte della Francia che del Giappone, ma non può essere estradato dal Libano, che non ha accordi in tal senso con i due Paesi.