
(AGENPARL) – Mon 21 July 2025 *Migranti. Si è chiusa a Riace la tre giorni di “The Left” in Calabria:
accoglienza, diritti e futuro dei borghi al centro del dibattito.*
*Nell’ultima giornata Lucano, Salis, Tridico, Marasà*
Con un’intensa giornata conclusiva a Riace, si è chiusa la tre giorni
promossa dal gruppo The Left al Parlamento Europeo in Calabria,
un’iniziativa che ha intrecciato riflessione politica, impegno civile e
testimonianza diretta nei luoghi simbolo della marginalità e della
resistenza solidale. Al centro dell’agenda: il futuro dei borghi, il
diritto all’accoglienza, la dignità dei migranti e il ruolo della sinistra
europea.
Il programma si è articolato tra Riace e San Ferdinando, con un’importante
visita alla baraccopoli che ancora oggi rappresenta una delle ferite più
aperte del territorio calabrese. La chiusura dei lavori si è svolta nella
mediateca di Riace, con l’introduzione di Filippo Sestito, rappresentante
di ARCI Calabria, che ha sottolineato l’importanza di riportare al centro
del dibattito europeo la questione dei diritti umani e delle periferie
geografiche e sociali.
A inaugurare il pomeriggio è stato Mimmo Lucano, sindaco di Riace ed
eurodeputato, protagonista e testimone diretto di un’esperienza di
accoglienza che ha fatto il giro del mondo. Lucano ha guidato i presenti in
un percorso simbolico e reale attraverso i luoghi del “modello Riace”, a
partire dalla piazza del villaggio globale. Proprio da lì ha condiviso un
messaggio significativo:
“Ieri ci ha contattato il Cardinale Zuppi. Vuole visitare la baraccopoli di
San Ferdinando con noi, per vedere con i suoi occhi le condizioni disumane
in cui vivono centinaia di persone. Lì regnano degrado, sfruttamento,
caporalato e prostituzione. È urgente
intervenire.”
Queste parole hanno aperto un discorso più ampio sulle responsabilità
istituzionali e sulla necessità di coniugare accoglienza, diritti e
rigenerazione territoriale. Lucano ha illustrato la storia e i risultati
della Fattoria Solidale, esempio concreto di un progetto che unisce
inclusione sociale e tutela ambientale. Il cuore del suo intervento è stato
un appello a far rinascere i borghi italiani ed europei attraverso una
visione che metta al centro le persone:
“Accogliere è costruire futuro. La solidarietà non è un atto caritatevole,
è una scelta politica.”
Accanto a Lucano, Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5
Stelle ha evidenziato come Riace rappresenti un laboratorio politico ed
economico per il rilancio delle aree interne. Ha sottolineato il valore
sistemico del ripopolamento dei piccoli comuni, una priorità per l’Europa
che affronta un calo demografico e la desertificazione sociale di vaste
zone rurali: “Ripopolare i borghi non è solo una scelta etica, ma una
strategia di sviluppo. Riace dimostra che un altro modello è possibile,
anche in economia.
”Molto partecipato l’intervento di Ilaria Salis, che ha raccontato il
proprio coinvolgimento umano e politico nella tre giorni calabrese. La sua
testimonianza è stata un forte richiamo alla responsabilità dell’Unione
Europea: “Mi sento arricchita da questa esperienza. L’Europa deve fare la
sua parte, non può più voltarsi dall’altra parte. Ringrazio Mimmo Lucano
per averci permesso di vedere, ascoltare, capire.”
In chiusura, Donatella Di Cesare, filosofa e intellettuale, ha parlato
della necessità urgente di
risvegliare una coscienza collettiva sul destino dei nostri borghi e centri
storici, per troppo tempo lasciati all’abbandono. In un intervento breve ma
incisivo, ha proposto una riflessione etica sul significato dell’abitare e
sulla responsabilità di prendersi cura dei luoghi e delle relazioni che li
animano.
Ultimo intervento della giornata, quello di Giorgio Marasà, responsabile
esteri di Sinistra Italiana, che ha riportato l’attenzione sugli assi
portanti della visione politica della sinistra: accoglienza, solidarietà,
giustizia sociale, diritto alla mobilità. Ha richiamato l’Europa alla
coerenza con i propri valori fondanti, auspicando un rinnovato impegno
politico collettivo:
“Serve una sinistra capace di interpretare la complessità del presente e di
costruire
comunità. Riace è un simbolo, ma può e deve diventare pratica politica
diffusa.”
La tre giorni di The Left si è dunque conclusa lasciando un segno profondo,
sia per l’intensità dei contributi sia per il contesto in cui si è svolta.
Riace, ancora una volta, si conferma non solo luogo della memoria e della
resistenza, ma laboratorio vivente di un’idea diversa di società, fondata
sulla dignità, la coesistenza e la giustizia.
Riace, 21 luglio 2025