
(AGENPARL) – Thu 10 July 2025 Direttore responsabile: Ida Gentile
ANNO 46 – N.152 Giovedì 10 luglio 2025
(AGENZIA UMBRIA NOTIZIE)
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Legge Energia Umbra, un passo cruciale per raggiungere l’autonomia
energetica contrastando predazione territoriale e paesaggistica.
Assessore De Luca: “Risultato di un grande percorso di
partecipazione”
(Aun) – Perugia, 10 luglio 2025 – La Giunta Regionale dell’Umbria,
con la delibera 698, ha approvato il disegno di legge “Misure
urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio
umbro”, segnando un momento chiave per il futuro della Regione. Un
provvedimento che mira a conciliare l’accelerazione verso
l’autonomia energetica con la salvaguardia del patrimonio
paesaggistico e culturale, rispondendo all’obbligo di individuare
le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti
di energia rinnovabile (FER), in ottemperanza al D.Lgs. 199/2021.
“Il disegno di legge che consegniamo oggi all’Assemblea
legislativa è il risultato del grande percorso di partecipazione
che abbiamo messo in campo con quasi cento incontri e sei plenarie
su tutto il territorio della nostra regione. Sindaci,
amministratori, associazioni, tecnici, imprese e singoli cittadini
hanno potuto migliorare il testo con le loro proposte che sono
state accolte nella versione finale.” Dichiara l’assessore Thomas
De Luca, chiarendo ulteriormente che “La legge definisce un quadro
di chiarezza: fare impianti nelle aree idonee sarà semplice,
veloce ed a rischio zero. Presentare progetti nelle aree non
idonee sarà un rischio altissimo di bocciatura, prossimo alla
certezza di veder andare in fumo il proprio investimento.”
La legge ha come finalità principale il raggiungimento delle zero
emissioni nette e dell’autonomia energetica regionale entro il
2050, una transizione energetica basata su sostenibilità
ambientale ed economica, giustizia sociale e climatica.
“Ci muoviamo in un quadro molto complicato. Dobbiamo rispettare la
Costituzione e non possiamo discostarci dal quadro normativo
nazionale definito dal Governo, al tempo stesso, però, dobbiamo
monitorare la giurisprudenza che evolve costantemente la materia.
I 60 giorni che il TAR del Lazio ha dato al Governo per la
correzione del decreto attuativo sono giunti al termine. Ad ora
non è arrivato alcun segnale. In questo vuoto normativo il nostro
territorio continua ad essere bersaglio di centinaia di progetti
eolici e fotovoltaici di grandi dimensioni in aree non idonee,
totalmente fuori scala per il nostro territorio.” sottolinea
l’assessore regionale all’energia e al paesaggio. “Al contrario i
progetti delle Comunità Energetiche Rinnovabili e quelli delle
nostre imprese sono paralizzati da una vera e propria moratoria
fantasma che sta soffocando il nostro sistema economico.”
Nonostante la recente sentenza del TAR Lazio sul Decreto
Ministeriale del 21 giugno 2024, la Regione ha deciso di procedere
con l’approvazione del disegno di legge per evitare ulteriori
ritardi e incertezze. L’auspicio è che l’iter in Assemblea
Legislativa sia rapido, per giungere all’approvazione entro
l’estate, rafforzando l’impegno dell’Umbria verso un futuro
energetico e ambientale sostenibile al 100%.
La legge promuove un mix energetico diversificato, includendo
tecnologie di accumulo come idroelettrico da pompaggio, accumulo
gravitazionale ed idrogeno verde. Si privilegia la realizzazione
di impianti diffusi, di piccole e medie dimensioni, prossimi alla
domanda, e si riconoscono le Comunità Energetiche Rinnovabili
(CER) come pilastro del sistema, dichiarando idonea ogni area ad
esse destinate, favorendo l’autoproduzione e contrastando la
povertà energetica.
Vengono chiaramente definite le aree idonee, che includono le
superfici antropizzate e compromesse, le coperture, le aree
edificate, parcheggi, aree dismesse, discariche e infrastrutture
esistenti. Per queste aree, i tempi autorizzativi saranno ridotti
e il parere paesaggistico sarà non vincolante, incentivando la
rigenerazione delle aree già antropizzate. Grande attenzione è
dedicata all’agrivoltaico, con requisiti stringenti nelle aree non
idonee per garantire benefici alla biodiversità e all’identità
culturale umbra, promuovendo pratiche sostenibili.
La legge impone requisiti rigorosi per minimizzare gli impatti
ambientali e una ripartizione territoriale equa degli impianti.
Sono previste garanzie finanziarie per la dismissione degli
impianti e un programma di compensazioni ambientali e territoriali
a carico dei proponenti, con percentuali significative dei
proventi da destinare ai comuni o alle CER.
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