
(AGENPARL) – Thu 03 July 2025 DIREZIONE COMUNICAZIONE E IMMAGINE
UFFICIO STAMPA
Audizione presso la Commissione Industria del Senato
CONFCOMMERCIO SU LEGGE ANNUALE PMI: primo passo verso la creazione di un “ecosistema” favorevole alla creazione e allo sviluppo delle MPMI nel mercato Unico
“In un contesto nel quale, dal 2011, il credito alle imprese, soprattutto di quelle di minori dimensioni, è in sensibile contrazione, diventa cruciale la riforma dei confidi. Difatti, occorre, in via prioritaria, amplificarne il ruolo di sostegno alle imprese nell’accesso alla finanza, in particolare ampliandone sia la gamma dei servizi offerti, sia quella dei soggetti che possono aderirvi mantenendo il requisito della mutualità. Al contempo è necessaria una revisione del tema legato al volume di attività finanziaria”: così Paolo Ferrè, componente del Consiglio di Confcommercio con incarico al credito, nel corso dell’audizione in Commissione Industria al Senato sul disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese.
“Sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, accogliamo con favore – prosegue Ferrè – la previsione di modelli semplificati di organizzazione e gestione della sicurezza (MOG). Si tratta di un intervento che potrà realmente favorire la diffusione delle buone pratiche di prevenzione tra le micro, piccole e medie imprese, offrendo loro strumenti più accessibili, sostenibili e aderenti alle concrete esigenze delle aziende.” Confcommercio sottolinea inoltre la necessità di proseguire in questa direzione, promuovendo soluzioni che migliorino l’efficienza degli adempimenti senza appesantire le imprese, e ribadisce la disponibilità a collaborare con le istituzioni per garantire sicurezza e competitività al tessuto produttivo italiano.
“Positiva la valutazione di Confcommercio – ha concluso Ferrè – sulle disposizioni del Capo IV per contrastare il fenomeno grave e dilagante delle false recensioni, restituendo trasparenza a favore di clienti e operatori del turismo e della ristorazione. L’allineamento della norma con le disposizioni europee del Digital Service Act non si traduca in un suo depotenziamento e in una sua sostanziale inefficacia. Al contrario, l’intervento va allargato con disposizioni che contrastino ogni forma di comunicazione al pubblico – non solo le recensioni – suscettibile di indurre confusione sulla natura della prestazione turistica fornita.”