
(AGENPARL) – Sat 28 June 2025 Bollette, Barbera (Prc); “Il mercato libero è un furto. Basta regali ai
colossi dell’energia, difendiamo le fasce popolari!”
“A un anno dalla fine della maggior tutela per le forniture di luce e gas,
si confermano i peggiori timori: il passaggio obbligatorio al mercato
libero ha comportato un aumento delle tariffe per milioni di famiglie
italiane. Un vero e proprio regalo alle grandi compagnie energetiche,
deciso dal Governo Renzi e reso effettivo dai successivi governi Draghi e
Meloni, che hanno ignorato sistematicamente le richieste di proroga
avanzate da cittadini e associazioni.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), un tempo
garante di tariffe più eque, oggi si limita a scaricare le responsabilità
sugli utenti. In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, il
presidente Stefano Besseghini ha attribuito la colpa dei rincari alla
presunta “scarsa informazione” dei cittadini. Un atteggiamento
inaccettabile, che offende l’intelligenza e la dignità di milioni di
famiglie vessate dalle bollette.
Intanto i profitti delle multinazionali energetiche continuano a crescere:
ENI ingrassa sulle spalle delle persone in difficoltà, mentre Plenitude –
controllata ENI – apre il proprio pacchetto azionario a un gruppo legato al
fondo BlackRock, lo stesso dove ha lavorato il cancelliere tedesco Metz,
oggi sostenitore del riarmo europeo. Siamo di fronte a un disegno preciso:
precarietà, caro energia, tagli sociali e militarizzazione sono strumenti
di un progetto che colpisce direttamente le classi popolari.
Rifondazione Comunista ha denunciato fin da subito questa truffa
legalizzata. Già nel gennaio 2024 avevamo lanciato una petizione on line
per chiedere lo stop all’obbligo di mercato libero o, almeno, una nuova
proroga della maggior tutela, ma il governo ha voluto ignorare questa
iniziativa.
Tale vicenda dimostra quanto sia urgente mandare a casa i responsabili di
questo disastro sociale per poter ricostruire una politica che rimetta al
centro i bisogni della popolazione, la giustizia sociale e la dignità delle
famiglie lavoratrici”.
E’ quanto dichiara Giovanni Barbera, membro della Direzione nazionale di
Rifondazione Comunista.