
(AGENPARL) – Mon 23 June 2025 ** MAREVIVO: PIU’ ORMEGGI PER PROTEGGERE IL PREZIOSO ECOSISTEMA DI USTICA
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Fondazione Marevivo e Caronte SpA supportano la protezione del mare posizionando boe per l’ormeggio nell’Area Marina Protetta
Palermo, 23 giugno 2025 – L’isola di Ustica, la prima Area Marina Protetta istituita in Italia nel 1986, rappresenta un patrimonio ambientale inestimabile che deve essere preservato. Ogni anno le centinaia di immersioni effettuate nell’area creano notevoli danni ai fondali marini, a causa della mancanza di boe di ormeggio. Per tutelare l’habitat sottostante e la vita delle specie bentoniche che popolano le sue acque incontaminate, Fondazione Marevivo, con il prezioso sostegno di Caronte SpA e la collaborazione della Capitaneria di Porto, della AMP e delle autorità locali, ha posizionato cinque boe di ormeggio in alcuni punti strategici e ha avviato diverse attività di informazione rivolte ai diving center e ai turisti per sensibilizzarli sull’importanza della tutela dei fondali.
Le boe, ad uso esclusivo dei centri d’immersione e degli altri operatori autorizzati a effettuare visite guidate e seawatching, sono state posizionate a Punta Galera, il sito di immersione più popolare dell’isola, a Punta dell’Arpa e a “Piramidi”, nella zona di Punta Spalmatore, aree caratterizzate dalla massiccia presenza di coralli, tra cui la Cladocora, il corallo endemico del Mediterraneo oggetto di tutela nel progetto “MedCoral Guardians”. Questo progetto, avviato da Marevivo proprio a Ustica pochi mesi fa, mira a preservare la Cladocora caespitosa, una specie tipica del Mare Nostrum, chiamata “Madrepora a cuscino”, uno dei più importanti organismi costruttori del Mediterraneo. L’idea di fondo è quella di diffondere una maggiore consapevolezza tra i cittadini sul ruolo cruciale della protezione dell’ecosistema marino, mediante attività di sensibilizzazione e ricerca rivolte a subacquei, studenti e turisti.
I coralli, infatti, svolgono una funzione essenziale per il buon funzionamento degli ecosistemi marini, offrono habitat e rifugio a molte specie, ospitano circa il 25% della fauna marina e contribuiscono ad attenuare l’energia delle onde, oltre che a ridurre l’erosione delle coste. Tuttavia, i cambiamenti climatici, le ondate di calore e l’acidificazione degli oceani stanno mettendo a repentaglio la loro sopravvivenza, insieme all’ancoraggio selvaggio che causa la frantumazione di intere colonie. Negli ultimi anni, con l’intensificarsi del numero di subacquei che frequentano l’AMP di Ustica, è aumentata anche la necessità di collocare le boe per rispettare la normativa vigente in materia di impatto ambientale e rispondere in modo efficace e sostenibile alla crescente richiesta di servizi da parte del turismo subacqueo, oggi molto più attento alla protezione dell’ambiente marino.
“Con quest’altra attività sull’isola, Marevivo vuole supportare il grande lavoro svolto dall’Area Marina Protetta di Ustica, che da 40 anni tutela i fondali dell’area – dichiara Raffaella Giugni, Segretario Generale Marevivo – abbiamo stimato che con il posizionamento di queste boe eviteremo oltre un migliaio di ancoraggi a stagione sui fragili fondali di Ustica. È giusto esplorare questi meravigliosi luoghi ricchi di vita, ma ogni attività deve essere effettuata sempre con estrema attenzione con l’obiettivo di proteggere e rispettare l’ecosistema marino. Nei prossimi anni speriamo di aumentare sempre di più il numero di ormeggi fissi per contribuire a tutelare questo paradiso naturale”.
“Questo nuovo progetto conferma la solida e strategica partnership tra l’Area Marina Protetta di Ustica e Marevivo – dichiara Davide Bruno, Direttore AMP Ustica – un rapporto proattivo che, attraverso iniziative concrete, continua a promuovere la tutela e la conservazione della biodiversità dei fondali marini di Ustica. Fin dalla sua istituzione, l’AMP ha potuto contare sulla presenza costante di Marevivo, un legame che dura da oltre 40 anni e che si è trasformato in un’amicizia sincera e costruttiva”.
“C’è un ambientalismo nobile ma teorico, dottrinale, e ce n’è un altro concreto, praticato, militante ma senza schieramenti preconcetti, se non quello per la tutela del pianeta – dichiara Lorenzo Matacena, Amministratore Delegato Caronte SpA. – Il riposizionamento di boe nel mare di Ustica non è un lezioso esercizio di estetica, ma un contributo fattivo al ripristino del patrimonio floro-faunistico di una delle aree protette più belle al mondo. Sostenere questo progetto di Marevivo, dunque, è stato per noi un onore, ma soprattutto un dovere morale”.
Ufficio Stampa Marevivo ETS
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