
(AGENPARL) – Thu 19 June 2025 **Galileo Galilei e il cannocchiale verso la libertà. Giani: “Il Genio
che vide il futuro”**
Il metodo scientifico come strumento di ricerca della verità, la filosofia
per guardare il mondo da una prospettiva diversa, lo scriver toscano per
divulgare le sue osservazioni: il genio di Galileo Galilei va molto oltre
il suo tempo, supera le sue stesse scoperte e definisce in maniera nuova il
significato del termine libero pensiero.
Della sua vita scrive Marco Passeri, studioso, conoscitore della storia
della famiglia Medici e di quella toscana nel suo “Galileo Galilei un
cannocchiale verso la libertà” edito da Salvemini e presentato
mercoledì 18 giugno a Firenze presso la sede della Regione Toscana a
palazzo Strozzi Sacrati dall’autore con l’intervento di Tommaso Massimo
Esposito, delegato magistrale per la regione Massonica Toscana, del priore
della Basilica di Santo Spirito Giuseppe Pagano, Giovanni Cipriani,
professore di Storia toscana moderna presso l’Università degli Studi di
Firenze e della storica e saggista Francesca Rachel Valle.
“Galileo – nelle parole del presidente Giani – incarna la massima
espressione di quel gusto per la ricerca della verità nella vera essenza
delle cose che resta motivo ispirazione per molti scienziati e uomini di
cultura anche nei giorni che viviamo. Il metodo galileiano di indagare
l’universo è la porta d’ingresso ai principi più alti della conoscenza e
del sapere in ogni applicazione e disciplina e riesce, nella sua grandezza,
anche a superare dal punto di vista etico e morale l’eccezionale importanza
delle sue scoperte. L’intero percorso di vita di Galileo e la sua fama
illustrano la maniera italiana e toscana di essere e fare e l’unicità di
una regione dove la presenza del Genio, negli ambienti e nelle dimore
abitate dal suo pensiero e le sue ricerche, dalle stanze medicee a villa Il
Gioiello, è oggi presente, visibile e parte integrante del patrimonio
artistico, scientifico, umano e universale che spiega a figura intera tutto
il fascino di una Toscana dove la storia vive in modo tangibile anche nel
presente”.
“Nel libro – spiega Marco Passeri – ho cercato di dare una
interpretazione divulgativa della vicenda storica vissuta da Galileo
Galilei, della sua vita e di tutto il suo percorso scientifico. Galileo è
forse lo scienziato più importante nella storia dell’Occidente e nella
storia del mondo. È stato il primo che realmente ha avvertito la
necessità di applicare teorie scientifiche fondate su prove assolutamente
tangibili, reali e ripetibili. È il primo che ha voluto sfidare
l’ostilità di certa parte della Chiesa e le convenzioni della società
nella quale viveva per il suo ineludibile desiderio di puntare in direzione
dell’universo lo strumento che aveva perfezionato, il cannocchiale, e
sentirsi così libero di studiare, interpretare e dire quello che realmente
vedeva”.
“Una libertà – continua Passeri – che va oltre la scienza e
l’astronomia, e interpretando la libertà che contraddistingue l’essere
umano di poter approfondire, conoscere e guardare il mondo e l’universo con
occhi liberi”.
Dalla giovinezza e i primi studi, al periodo padovano fino alle scoperte
astronomiche passando attraverso le vicende dei diversi processi davanti al
tribunale dell’Inquisizione, fino alla villa di Arcetri “in luogo di
carcere” per concessione papale, il libro di Marco Passeri offre uno
scorrevole racconto che descrive i momenti della vita di Galileo come un
percorso verso l’affermazione di una nuova umanità.
“Gli studi di Galileo – afferma Giovanni Cipriani – si aprono ad un
universo incredibile: se quattro pianeti girano attorno a Giove, è chiaro
che non tutti ruotano attorno alla Terra. È il primo passo verso la
definitiva archiviazione del mondo tolemaico e del sistema di valori che lo
sosteneva. Una scoperta degna di celebrare la grandezza della famiglia
Medici che tanto lo aveva sostenuto. Galileo scrive quindi al Gran Duca
Cosimo II proponendogli di esser lui a scegliere il nome da dare ai quattro
pianeti e il libro che ne illustra i movimenti porta la dedica a Cosimo e
alle Medicea Sidera, stelle medicee: Io, Callisto, Europa e Ganimede.
Ancora oggi portano questo nome. Lo stemma mediceo è composto da sfere,
sfere da allora proiettate nell’universo”.
“Galileo ha vissuto un tempo oscurantista – ricorda padre Giuseppe
Pagano, priore della Basilica di Santo Spirito a Firenze – che tuttavia non
ha rappresentato la totalità del mondo cattolico e scientifico. Nei miei
studi teologici mi son sempre fatto convinto che la scienza non è una
realtà assoluta e, seguendo le raccomandazioni del cardinal Betori bisogna
sempre fare attenzione a non assolutizzare niente sul rapporto fra scienza
e Sacra Scrittura”.
“Galileo Galilei con la sua umiltà -spiega padre Pagano – ha saputo
accettare forti ingiustizie e il tribunale dell’Inquisizione rimanendo
fedele alla Chiesa cattolica. Dopo di lui si è aperta una riflessione
sulla relazione fra cattolicesimo e il nuovo mondo che, nelle sue vicende,
ci porta fino ai nostri giorni ed alle parole di papa Leone XIV, Robert
Francis Prevost, laureato in matematica presso l’Università di Villanova a
Filadelfia, in Pennsylvania, fondata nel 1842 e prestigiosa per gli studi
scientifici e l’eccellenza degli studenti che ospita, molti dei quali
destinati a diventare ottimi ingegneri. La dimensione attuale della Chiesa
e di questo papato, in continuità con i precedenti, conferma la grande
apertura del mondo cattolico verso la realtà storica e scientifica, senza
negare nulla di quello che può essere scoperto e nello spirito di un
confronto nuovo con la modernità”.
Il rapporto fra fede, ragione e scienza, continua padre Pagano, è un
argomento che papa Leone XIV ha già affrontato nel suo primo discorso che
ha fatto dal balcone della Basilica di san Pietro nel momento della sua
elezione accennando al tema dell’intelligenza artificiale come argomento di
riflessione, importante soprattutto da affrontare in relazione con i
giovani.
“Nel 1992 – conclude Tommaso Massimo Esposito – l’allora pontefice papa
Giovanni Paolo II, assolse Galileo nella sua anima, nel suo modo di pensare
e nel suo essere. Come istituzione massonica facciamo della libertà un
baluardo, perché il nostro obiettivo principale è la libertà di
coscienza, la libertà di amare, di pensare, e tutto ciò che riguarda la
libertà di espressione, senza che questo vada mai ad intaccare la sfera
delle libertà altrui. E oggi abbiamo bisogno di libertà. In questo
momento in cui il mondo trema, la terra trema, le guerre ci affliggono,
l’uomo è veramente preoccupato e abbiamo tutti un disperato bisogno di
libertà, l’unica via che può portare veramente al dialogo e
all’unione”.